È stata aperta un’inchiesta da parte della procura di Milano con l’ipotesi di omicidio colposo plurimo e lesioni colpose in riferimento all’incidente alla ditta Lamina di Milano, in via Rho. Il bilancio è stato di tre operai morti e di un quarto attualmente ricoverato in gravi condizioni. Come spiega l’agenzia di stampa Ansa, saranno iscritti nel registro degli indagati il responsabile legale dell’azienda e quasi certamente altre persone a partire dai responsabili della sicurezza. Si tratterebbe di un atto dovuto al fine di poter eseguire tutti gli accertamenti del caso, a partire dal sequestro della stessa ditta. Le indagini in corso sono volte a fare totale chiarezza sulle morti di Marco Santamaria, Arrigo Barbieri e Giuseppe Setzu, i tre operai deceduti per via delle esalazioni di metano durante la manutenzione di un forno interrato della Lamina. Giancarlo Barbieri, 62enne e fratello di Arrigo si trova invece in condizioni disperate, mentre i due colleghi che per primi avevano lanciato l’allarme e rimasti anche loro lievemente intossicati, non sarebbero gravi. Il lavoro degli inquirenti, attualmente consiste essenzialmente nel tentare di capire se siano stati commessi degli errori umani o se invece il terribile incidente sia stato il frutto di un problema di natura strumentale. L’aspetto sicurezza, secondo le testimonianze dei dipendenti, avrebbe sempre rappresentato una priorità per la stessa azienda.



INDAGINI IN CORSO, DUBBI SUI DISPOSITIVI DI ALLARME

Il procuratore aggiunto di Milano, Tiziana Siciliano, già ieri si è recata sul posto dell’incidente, nel quartiere Greco a Milano, per eseguire personalmente un sopralluogo. Le indagini vedono al lavoro anche il pm Gaetano Ruta e mirano a comprendere come mai i dispositivi di allarme non abbiano funzionato. Questi, infatti, sono realizzati in modo che i sensori per la segnalazione delle eventuali fuoriuscite di monossido di carbonio e azoto siano attivabili in modo immediato. Sempre nella giornata di ieri i pubblici ministeri hanno iniziato a raccogliere le testimonianze dei responsabili dell’azienda e disposto il suo sequestro. Nel frattempo, come riporta Il Fatto Quotidiano, nucleo NBCR (Nucleare, biologico, chimico e radiologico) dei vigili del fuoco ha eseguito alcuni ulteriori controlli e rilevazioni al fine di analizzare i gas presenti nell’ambiente dove si è registrato l’incidente. Importanti anche le testimonianze dei colleghi delle vittime ancora increduli per quanto accaduto.

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