La tragica morte di Luca Lecci ha gettato nello sconforto l’intera comunità di Villa Carcina, comune della bassa Valtrompia dove il giovane abitava con la famiglia. È morto a soli 19 anni, vittima di un drammatico incidente sul lavoro. Aveva tutta una vita davanti a sé Luca, che aiutava il padre Fontano nell’azienda di famiglia, la Elettrotecnica Lg aperta più di 30 anni fa. Il drammatico incidente sul lavoro è avvenuto proprio sotto gli occhi del padre e dei cugini. Stando a quanto riportato da Brescia Today, decine di persone stanno facendo visita ai parenti del giovane, stringendosi attorno a papà Fontano, mamma Roberta e al fratellino Fabio. «Era il classico bravo ragazzo. Nonostante fosse ancora giovanissimo, si dava parecchio da fare ed era un gran lavoratore», raccontano in paese. Ancora da stabilire la data dei funerali. Intanto l’inchiesta dovrà stabilire perché la macchina si è mossa nonostante il ragazzo ci stesse lavorando così da vicino. (agg. di Silvana Palazzo)
ATTILIO FONTANA, “TUTTI ADDOLORATI”
Oltre ai sindacati e alla comunità di Rovato, a fare le condoglianze alla famiglia di Luca Lecci ci ha pensato anche il candidato alla Regione Lombardia, Attilio Fontana che è intervenuto per sottolineare come non esiste che tragedie del genere accadono ancora oggi, nel 2018. «Sono addolorato per la nuova tragedia sul lavoro avvenuta oggi nel Bresciano, per la morte di un ragazzo di 19 anni, e per la morte celebrale del quarto operaio ferito nell’incidente di martedì a Milano», ha spiegato in una nota il candidato Presidente. «Esprimo il mio cordoglio e la mia vicinanza – aggiunge sempre Fontana – alle loro famiglie e ribadisco la necessità di fare ancora di più per tutelare chi lavora e per garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro. Non è accettabile morire sul lavoro». Nel pomeriggio un altro politico, il sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Ferri, aveva espresso tutta la sua preoccupazione per l’emergere di altre morti bianchi in così poco tempo: «Il problema della sicurezza sul lavoro si fa sempre più insistente, servono investimenti mirati sulla sicurezza, nuove tecnologie al servizio delle aziende, meno burocrazia e un sistema più efficace».
CISL, “INACCETTABILE LA MORTE SUL LAVORO”
La famiglia ancora non commenta, come comprensibile, la morte del piccolo Luca: operaio a 19 anni e andato incontro alla morte per un tornio che non si è fermato in tempo dopo che il suo maglione era rimasto incagliato durante la fresatura. «Inaccettabile morire a 19 anni sul lavoro, è una sconfitta di tutti», spiega Marco Bentivogli segretario generale della Fim Cisl. «Luca giovanissimo operaio, aveva appena 19 anni – ricorda ancora il sindacalista – ha avuto incidente ieri al tornio dell’azienda di famiglia, le condizioni sono apparse subito gravi, non ce l’ha fatta è morto questa notte nell’ospedale civile di Brescia. La vicinanza di tutta la Fim alla famiglia e al papà di Luca. Quella di oggi si aggiunge ai tre operai: Marco, Giuseppe, Arrigo, morti l’altro ieri a Milano mentre facevano manutenzione ad un forno dell’azienda metalmeccanica Lamina». Tra morti bianche, scioperi e polemiche, la comunità di Rovato si stringe attorno a quella azienda a conduzione familiare che ha visto sparire in pochi secondi il giovanissimo operaio e soprattutto il figlio amato.
DOMANI SCIOPERO PER LE MORTI BIANCHE
Davanti al padre, davanti ai colleghi e per una inezia, una piccola distrazione fatale: la morte di Luca Lecci ha sconvolto tutti e non solo in Franciacorta dove è avvenuto ieri mattina. In una settimana da incubo per le “morti bianche” sul lavoro in Lombardia – prima gli operai della Lamina di Milano, ora il 19enne bresciano, i sindacati di categoria hanno deciso di intraprendere per domani un’ora di sciopero in tutta la regione per sensibilizzare le istituzioni sul tema centrale della sicurezza sul lavoro. «Le denunce di infortuni mortali presentate all’Inail nei primi 11 mesi del 2017 sono state 952, con un incremento di 17 casi rispetto ai 935 dell’analogo periodo del 2016 (+1,8%)», spiegano i sindacati dei metalmeccanici. Non solo ancora lunedì scorso, alle acciaierie di Calvisano, una parte di una calata ha investito un operaio, 59enne di Lonato, ricoverato in gravi condizioni al Civile di Brescia con ustioni sul 70% del corpo. Per questo motivo, «per riaffermare il diritto a lavorare in sicurezza e riaffermare la cultura della prevenzione», domani i sindacati di Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil hanno proclamato un’ora di sciopero. È chiaro che però, per la famiglia Lecci, lo sciopero poco servirà a riportare indietro la vita di un 19enne morto all’improvviso sotto un maledetto tornio.
INCASTRATO NEL TORNIO
Altra tragedia sul lavoro e questa volta a rimetterci è un ragazzo di soli 19 anni: accade tutto a Rovato (Brescia) ieri mattina, all’interno della ditta Elettrotecnica LG di conduzione famigliare. Un operaio 19enne, figlio del titolare dell’azienda, è rimasto incastrato in un tornio e nonostante il pronto intervento di tutti gli operai presenti non sono riusciti a salvargli la vita. La notizia della morte è giunta questa mattina dopo che nella notte Luca Lecci è spirato, dopo multipli interventi agli Spedali Civili di Brescia e con la vicinanza stretta di famiglia e amici. Nulla da fare, troppo gravi le ferite per quel dannato attimo di distrazione che lo ha portato a rimanere incastrato sotto il tornio mentre stava compiendo un normale lavoro di fresatura che compieva praticamente tutti i giorni. La tragedia nella tragedia, il padre titolare ha potuto osservare tutti gli attimi drammatici avvenuti in pochi secondi senza poter fare nulla: uno choc che anche solo da scrivere ci fa rimanere attoniti, figuriamoci da vivere in prima persona.
SCHIACCIATO SOTTO GLI OCCHI DEL PADRE
La dinamica dell’incidente a Rovato, raccontata dai carabinieri di Chiari che indagano sulla morte sul lavoro, è purtroppo tanto tragica quanto casuale: Luca stava effettuando per l’appunto un lavoro di fresatura, quando una manica del suo maglione è rimasta incastrata nel tornio che non si è fermato e ha trascinato praticamente dentro il ragazzo, schiacciandolo in maniera tremenda. Dopo una giornata intera in terapia intensiva e dopo vari tentativi di salvarlo, le troppo gravi ferite hanno prevalso e il ragazzo è morto questa notte. Il padre titolare della Elettrotecnica LG è stato il primo a prestargli soccorso e l’ultimo ad arrendersi; non è riuscito a fermare in tempo il tornio. Sono adesso tutti sotto choc, lui e gli operai della ditta come del resto gli amici del 19enne. «Mancherai tanto, piccolo angelo», hanno scritto tanti suoi coetanei sui social in queste drammatiche ore di lutto.