Torna alta la tensione tra Corea del Nord e Stati Uniti, e il recente summit a Vancouver ha contribuito non poco in tal senso. Da Pyongyang è arrivata infatti la condanna alla conferenza dei ministri degli Esteri sulla questione della Corea del Nord. Il portavoce dell’Istituto di ricerca sugli Usa del ministero degli Esteri nordcoreano ritiene che sia stata una mossa sbagliata nel contesto del disgelo delle relazioni tra Nord e Sud della penisola coreana, dopo peraltro il segnale di distensione accolto favorevolmente da tutto il mondo. Il riferimento è ai colloqui di Panmunjom. «In una riunione, il segretario di Stato Usa ha apertamente strombazzato che si dovrebbe intensificare la campagna di pressioni contro di noi fino a bloccare il programma nucleare limitando le esportazioni di petrolio e i progetti industriali, rafforzando il controllo sulle navi, espellendo i nostri lavoratori all’estero, e si è arrivati fino a insistere sull’opzione militare», ha dichiarato all’agenzia di stampa Kcna.



Stando a quanto riportato da China Radio International, la convocazione dei Paesi coinvolti nella guerra di Corea per la discussione di nuove strategie per esercitare maggiore pressione su Pyongyang testimonierebbe che «Washington stia cospirando apertamente per causare una nuova guerra sulla penisola». Da qui dunque l’idea che gli Stati Uniti, nonostante dichiarino apertamente di voler percorrere la strada del dialogo con la Corea del Nord, stiano invece pensando di far scoppiare una guerra sulla penisola. (agg. di Silvana Palazzo)



SVEZIA TEME CONFLITTO CON LA RUSSIA?

La Svezia si prepara alla Terza guerra mondiale. No, non si tratta di uno scherzo o addirittura una fake news: 4,7 milioni di famiglie riceveranno un opuscolo di istruzioni su cosa fare in caso di guerra, catastrofe nucleare o conflitto armato. Non succedeva da quasi 60 anni, ma qualcosa è cambiato. Il governo socialdemocratico ha paura dopo l’escalation di provocazioni militari russe ai suoi confini, il dibattito sull’adesione o meno alla Nato, con cui la Svezia al momento ha solo un accordo di collaborazione. Per questo la Swedish Civil Contingencies Agency (Msb), l’agenzia statale per le emergenze civili, vogliono spiegare ai cittadini come difendere il Paese in caso di guerra, ma fornire anche suggerimenti su come assicurarsi beni di prima necessità. Ci sono anche istruzioni su come reagire ad attentati terroristici, cyber attacchi o ad una crisi provocata da cambiamenti climatici. «Tutta la società deve essere preparata alla guerra, non solo i militari», ha spiegato Christina Andersson dell’Msb ai microfoni dell’Aftonbladet.



Al termine della Guerra Fredda, come riportato da La Stampa, era stato intrapreso un processo di demilitarizzazione del Paese, ma con l’annessione russa della Crimea le cose sono cambiate. Le spese militari sono cresciute, è stata reintrodotta la leva e truppe permanenti sono state piazzate sull’isola di Gotland nel Mar Baltico. Inoltre, negli ultimi mesi è stato avviato un censimento dei bunker presenti in Svezia e sul loro stato di conservazione. Inoltre, l’anno scorso c’è stata la più grande esercitazione militare degli ultimi 23 anni. Da giugno, invece, arriverà l’opuscolo il cui titolo provvisorio è «Se arriva la guerra». (agg. dil Silvana Palazzo)

STORICO ACCORDO TRA COREE: SFILERANNO INSIEME ALLE OLIMPIADI

Le Olimpiadi Invernali in Corea del Sud potrebbero diventare presto un’occasione di grande distensione tra le due Coree. Un gesto che potrebbe anche ripercuotersi nella situazione di tensione che da mesi ormai si sta vivendo riguardo il regime di Pyongyang. E una decisione storica è stata presa nella giornata di mercoledì, visto che è ufficiale il fatto che Corea del Sud e Corea del Nord sfileranno insieme, sotto un’unica bandiera, nella cerimonia di apertura Olimpica che andrà in scena il prossimo 9 febbraio a Pyeongchang, sede della rassegna. La Corea del Nord non sarà ufficialmente presente solo durante la sfilata inaugurale, ma anche con una delegazione composta da 230 persone per diversi eventi diplomatici, serate e convegni. In più, 30 atleti della Nazionale nordcoreana di taekwondo saranno presenti per un’esibizione, così come gli sciatori del Sud e del Nord effettueranno insieme un allenamento nell’impianto sciistico di Masikyrong. Un programma molto fitto che rende bene l’idea di come Kim Jong Un non voglia ridurre a una comparsata la presenza nordcoreana nella rassegna a cinque cerchi.

TERZA GUERRA MONDIALE, TRA NUCLEARE ED OLIMPIADI

La mossa di Kim Jong Un appare chiara, almeno secondo alcune analisi delle ultime settimane che vedono il leader nordcoreano stretto in una morsa che potrebbe portare gli Stati Uniti ad intervenire prima che la situazione a Pyongyang possa precipitare. La paura del leader nordcoreano di essere trattato alla stregua del Saddam Hussein di turno non è certo indifferente, nonostante la protezione di una Russia che ha spesso fatto capire agli Usa come la sovranità di Kim nel suo paese non debba essere messa in discussione neppure di fronte alla pausa di un conflitto nucleare. E se l’atomica ed un attacco alla base di Guam resta una carta estrema che Kim Jong Un vorrebbe potersi giocare all’occorrenza, la carta diplomatica è quella delle Olimpiadi. Una sfilata a braccetto con i sudcoreani sarebbe sicuramente un passo avanti notevole verso la pace, anche se a livello politico gli Usa proprio in questi giorni hanno parlato di preoccupazione crescente per lo scoppio di un possibile conflitto.