Sicuramente la nuova procedura tramite PEC della notifica delle multe è destinata a far discutere per la mancanza di abitudine da parte della gente nel controllare e quindi accorgersi delle comunicazioni. C’è però una convenienza esplicita per tutti nella nuova metodologia, ed è quella relativa alle spese. Spese che a volte pesano fino a 20 euro sull’importo delle multe, e dunque potranno, almeno in alcuni casi, garantire uno scontro non indifferente a tutti coloro che riceveranno via PEC la notifica della multa. Secondo molti detrattori della nuova norma, questo risparmio non coprirà comunque i possibili problemi relativi alla mancata notifica delle multe. Senza considerare che in questo caso scatterebbe di nuovo l’invio tramite posta ordinaria della multa, con le spese che tornerebbero a carico di chi deve pagare l’infrazione. Dall’altra parte, si fa notare come, quando entrato a regime, l’invio via PEC delle multe consentire un risparmio annuale di milioni in spese. (agg. di Fabio Belli)



LA PROCEDURA CHE PROVA LA RICEZIONE

Da febbraio saranno introdotte importanti novità in fatto di multe stradali. Resta centrale la questione della notifica, regolata dal decreto numero 68 del 2005. Come spiega Repubblica.it, non conta se noi consultiamo o meno la nostra Pec o se abbiamo letto o meno il messaggio. Quando la polizia invia la multa per e-mail, conserva nei suoi archivi due cose fondamentali: un documento elettronico che prova l’avvenuto invio e un secondo che ne dimostra l’arrivo sulla nostra Pec. I due documenti sono generati dal sistema interno di invio della Polizia stessa e la procedura messa in atto rappresenta la “piena prova dell’avvenuta notificazione”. Indipendentemente dalla nostra presa visione o meno, dunque, la multa risulta essere stata consegnata, dunque notificata. E cosa accade se tale procedura di invio elettronico della multa dovesse fallire per colpa del destinatario, ovvero dell’autista? Ebbene, la Polizia provvede a stampare tutto, non solo il verbale di contestazione ma anche “l’avviso di mancata notifica” che sarà così spedito al destinatario nella forma tradizionale con spese a carico dello stesso automobilista. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



NOTIFICHE DELLE MULTE PER GLI AUTOMOBILISTI: COSA CAMBIA

Cambiano le notifiche delle multe per gli automobilisti: dal primo febbraio arriveranno prioritariamente tramite la casella di posta elettronica certificata (PEC). Coloro che ne possiedono una riceveranno, dunque, la sanzione dell’infrazione del codice della strada tramite e-mail. La novità è prevista dal Decreto Legge numero 69 del 2013, ma è diventata operativa in seguito all’emanazione da parte del Ministero dell’Interno del Decreto del 18 dicembre 2018, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 16 gennaio. Il decreto concretizza questo nuovo percorso di notifica: l’arrivo della multa sulla Pec rende l’atto «notificato e conoscibile» dall’automobilista, che allora non potrà dire di non aver ricevuto nulla. Insomma, la multa via Pec dovrà essere pagata. Se allora la polizia vi ferma in seguito ad una violazione del codice della strada, vi chiederà un «valido indirizzo Pec». Questo verrà considerato come il vostro «indirizzo digitale». Il poliziotto potrà chiedere la Pec anche al proprietario dell’auto, che magari non era alla guida dell’auto al momento dell’infrazione, e a qualsiasi altra persona coinvolta, «obbligata in solido con l’autore della violazione».



MULTE STRADALI VIA PEC DA FEBBRAIO: COSA CAMBIA

Non servirà giurare di non avere una Pec per evitare seccature e complicazioni, perché la Centrale o il posto di polizia dovranno cercare la Pec dell’automobilista sanzionato nei «pubblici elenchi cui abbiano accesso». Attenzione allora alla vostra casella di posta, soprattutto se riceverete una mail con oggetto: «Atto amministrativo relativo ad una sanzione amministrativa prevista dal Codice della Strada». La mail dovrà contenere anche il nome esatto e l’indirizzo dell’ufficio che ci scrive, il nome del funzionario pubblico responsabile “del procedimento di notificazione”, l’indirizzo e il telefono dell’ufficio dove è possibile accedere al fascicolo che ci riguarda, l’elenco pubblico da cui il nostro indirizzo Pec viene ricavato, una “copia per immagine” o una “copia informatica” del verbale di contestazione e ogni informazione utile perché l’automobilista possa esercitare la sua difesa. Molto delicato è il tema della notifica: anche se non controlliamo la Pec, la multa si intende consegnata e quindi notificata. Se la procedura di invio elettronico fallisce per colpa del destinatario, allora la Polizia stampa tutto e spedisce la multa all’automobilista in modo tradizionale. Le spese di invio saranno, per intero, a carico del destinatario.