I ladri erano entrati nella sua casa museo di Ro (Ferrara) il 12 luglio scorso e Vittorio Sgarbi aveva dovuto assistere – di fatto impotente – al saccheggio messo in atto da alcuni ladri. Un furto da intenditori, però. Messo in atto da chi conosceva innanzitutto il proprietario della residenza e in secondo luogo la sua passione per opere d’arte dal valore altissimo. Come riportato da Il Tempo, dalla sua abitazione erano stati sottratti libri antichi, medaglie e persino un’opera di Piazzetta, per un valore complessivo di circa mezzo milione di euro. Il mistero era andato avanti per mesi, così come il rammarico da parte del critico d’arte per aver dovuto rinunciare ad alcuni pezzi della propria collezione, finiti in mano a chissà quali malfattori e destinati ad essere rimessi in vendita sul mercato nero. Fino alla svolta delle ultime ore: a rubare in casa di Sgarbi, infatti, era stato l’ex (fidatissimo) custode notturno.
LA SVOLTA
A giungere a questa conclusione, e cioè che il furto in casa di Vittorio Sgarbi era stato compiuto da una persona a lui vicinissima, sono stati i carabinieri del Nucleo investigativo della Compagnia di Copparo, nel ferrarese. Gli inquirenti, al termine di serrate indagini, hanno individuato nell’ex custode notturno della casa museo l’autore del furto, denunciandolo di conseguenza per il reato commesso. Come riportato da Il Tempo, il rapporto di collaborazione tra Sgarbi e l’indiziato era stato interrotto. Che si sia trattato di una vendetta messa in atto dall’uomo che meglio conosceva i segreti dell’abitazione di Vittorio Sgarbi? Non lo sappiamo. Adesso, però, ci si interroga sul destino delle opere d’arte sottratte al critico d’arte. In questi mesi, infatti, gran parte della refurtiva potrebbe essere stata già rivenduta. Spetterà al custode, adesso, porre fine al mistero.