Il portale Medjugorje.altervista.org ha pubblicato in questi giorni una testimonianza di un sacerdote maronita del Libano, Eli Abihad, che ha trovato nell’”incontro” con le apparizioni e i veggenti di Medjugorje il motivo di profonda conversione per la sua vita. «Era un ingegnere e lavorava in una banca. Da 4 anni è sacerdote e da 12 è un consacrato. Nel 2000 a Medjugorje è iniziato il cambiamento della sua vita. Si chiama Eli Abihad», spiega uno dei sacerdoti che nel santuario di Medjugorje tengono tutti i giorni testimonianze con persone che grazie alla Madonna hanno cambiato profondamente la loro vita, spesso tormentata e faticosa. «Desideravo venire a Medjugorje insieme a un gruppo di amici, ma non sapevo che si trattava di un pellegrinaggio. Ero molto lontano dalla chiesa e dalla pratica religiosa. Addirittura non sapevo nemmeno come si prega un rosario. Pensavo di venire a Medjugorje per passare del tempo. E non sapevo nemmeno che qui si pregava tutto il tempo. Siamo arrivati qui il Giovedì Santo dell’anno 2000. Durante il viaggio in aereo tutti pregavano per tutto il tempo. Questo mi faceva arrabbiare, mi soffocava. Nel pullman, sulla strada verso Medjugorje, tutti pregavano: questo per me era troppo», racconta il sacerdote convertito. «Era il tempo dell’adorazione del Giovedì Santo. E là ecco il primo passo che ho fatto verso Dio. Non so perché, ma ho visto un sacerdote che confessava e gli ho detto: “Voglio confessarmi!”. Era il sacerdote del Libano che ci accompagnava. Non mi ero confessato da tanti anni. È Lei [la Madonna] la mia ragione, Lei che mi ha portato alla confessione. Ho detto: “Ho fatto tante cose nella vita, ma tutto quello che io voglio è cominciare una nuova pagina con Gesù”. E Lui mi ha preso in parola. Questa è stata qui la mia prima confessione. Io non so nemmeno perché l’ho fatto. Ma, penso che questo è stato un momento importantissimo nella mia vita, perché ha cambiato tante cose». Il sacerdote ha raccontato tantissimi altri aneddoti e cambiamenti per la sua vita (li trovate tutti qui, ndr) ma ha soprattutto riaffermato il nodo centrale di questo “misterioso” incontro: la Madonna desidera e invita liberamente l’uomo a ritornare da Dio, nulla meno di questo.
“PREGARE PER RISCOPRIRE IL SENSO DELLA VITA”
La preghiera e il rosario: la Madonna ai veggenti di Medjugorje rivolge fin dal principio l’invito e la testimonianza di questi due particolari “strumenti” per cambiare davvero il mondo che abbiamo attorno. Non una violenza reazione ad una modernità che tende a schiacciare e relegare la religione in un angolo “privato”, ma la libera adesione e richiesta all’Unico che può realmente cambiare le cose: «Figlioli, la preghiera opera miracoli. Quando siete stanchi e malati e non sapete il senso della vostra vita, prendete il rosario e pregate; pregate finchè la preghiera diventi un’incontro gioioso con il vostro Salvatore». Con queste parole tratte dal messaggio del 25 aprile 2001, il santuario di Medjugorje saluta il nuovo giorno successivo al messaggio del 2 gennaio: una citazione che ricorda a tutti come il valore della preghiera non è un “elemento” dogmatico e spirituale, ma coinvolge tutto il senso del destino e della vita di ciascuno di noi.
“SIATE APOSTOLI DELL’AMORE”
Un passaggio in particolare colpisce del lungo e accorato messaggio tratto dall’apparizione della Madonna a Mirjana: quando verso la fine la Regina e Madre di tutti si rivolge con materna pazienza ai suoi figli, usa due “formule” particolarmente importanti. « Io sono in mezzo a voi e parlo di piccole e grandi cose. Non mi stancherò di parlarvi di mio Figlio, amore vero. Perciò, figli miei, apritemi i vostri cuori, permettetemi di guidarvi maternamente. Siate apostoli dell’amore di mio Figlio e del mio»: apostoli dell’amore, intendendo discepoli e fedeli servitori di quell’amore che tutto dona e tutto crea, di quell’amore con cui Dio ha fatto il mondo e ha voluto salvarlo mandando il suo unico figlio. E poi la Madonna fa un ulteriore passo, legato esplicitamente ai giorni nostri, all’oggi, ribadendo l’assoluta centralità della preghiera non intesa come ricordo ma come pratica necessaria quotidiana. «Come Madre vi prego: non dimenticate coloro che mio Figlio ha chiamato a guidarvi. Portateli nel cuore e pregate per loro. Vi ringrazio!». Un riferimento alle guide scelte da Gesù, ovvero le guide della Chiesa: dal Papa fino ai vescovi e ai sacerdoti, tutti quelli che concorrono al cammino insieme verso l’apostolato del libero e unico amore e adesione al progetto divino.
MESSAGGIO DEL 2 GENNAIO 2018
È finalmente disponibile il nuovo intenso messaggio lasciato dalla Madonna di Medjugorje alla fedele veggente Mirjana, tradotto già in tutte le principali lingue e incentrato come sempre nell’esaltazione e nella testimonianza della centralità di Cristo nella vita di ciascuno di noi. In particolare, nel messaggio di oggi la Regina della Pace invita tutti alla duplice “arma” in mano ai cristiani: il perdono e l’amore, «amate e perdonate», un mix di semplicità e umiltà con le quali la Madre di Dio invita l’uomo a tornare gioiosi nello spirito, «siate bambini». Ecco dunque il testo integrale: «Cari figli, quando sulla terra viene a mancare l’amore, quando non si trova la via verso la salvezza, Io come Madre vengo per aiutarvi, affinchè conosciate una vera fede, viva e profonda, affinchè vi amiate sinceramente. Io come Madre, ardo per il vostro reciproco amore, per la bontà e per la purezza. Il mio desiderio è che siate giusti e che vi amiate. Figli miei siate gioiosi nello spirito. Siate puri, siate vivi. Mio figlio diceva di amare i bambini; siate bambini. Mio Figlio diceva che amava stare tra i cuori puri, perchè i cuori puri sono sempre giovani e gioiosi. Mio figlio diceva che bisogna perdonare e amare. Perdonate e amate. So che questo non è sempre facile. La sofferenza fa si che cresciate nello spirito, per poter crescere sempre più spiritualmente dovete amare e perdonare sinceramente. Molti figli sulla terra non conoscono mio Figlio e non lo amano. Ma voi che amate mio Figlio e Lo portate nel cuore, pregate, pregate, pregate per sentirLo vicino a voi, che la vostra anima respiri il Suo Spirito. Io sono in mezzo a voi e vi parlo di piccole e grandi cose. Non mi stancherò mai di parlarvi di mio Figlio; Amore sincero. Perciò figli miei, amore vero. Figli miei apritemi i vostri cuori, permettiate che vi guidi maternamente. Siate apostoli di mio Figlio, siate apostoli dell’Amore di mio Figlio e del mio amore. Come Madre vi prego, non dimenticate coloro che mio Figlio ha scelto e chiamato per guidarvi. Portateli nel cuore e pregate per loro. Vi ringrazio!».
LA PREGHIERA DI OGGI
Il Santuario di Medjugorje ha scelto come citazione e preghiera del giorno un brano tratto dal messaggio della Madonna a Mirjana del 25 gennaio 1987, nei primi anni delle ancora inspiegabili “apparizioni” della Madre di Gesù ai giovanissimi ragazzi bosniaci sulle colline di Medjugorje. Una citazione che accompagna come sempre la preghiera quotidiana dei tanti fedeli e pellegrini che attraverso l’incontro con il “fenomeno” di Medjugorje ha riscoperto la propria fede o addirittura si è convertito: per questo giorno di attesa del nuovo messaggio, primo dell’anno, è stato scelto un breve passaggio dove la Vergine richiama ogni singolo uomo, donna e bambino nel disegno che Dio Padre ha per ciascuno di noi. In particolare, «Cari figli, voglio che comprendiate che Dio ha scelto ognuno di voi nel suo piano di salvezza per l’umanità. Voi non potete capire quanto grande sia la vostra persona nel disegno di Dio. Perciò, cari figli, pregate affinché nel pregare comprendiate ciò che poi dovete fare secondo il piano di Dio».
RIFLESSIONE SUL NATALE
Si attende per oggi il primo messaggio della Madonna di Medjugorje per questo 2018, come sempre il 2 del mese nella consueta ormai apparizione della Madre di Gesù a Mirjana, una delle veggenti che dagli Anni Ottanta assiste praticamente una volta al mese alle preghiere e messaggi consegnatole direttamente dalla Madonna. Mentre molti pellegrini e fedeli stanno raggiungendo in queste vacanze invernali il santuario di Medjugorje anche per assistere alla nuova apparizione a Mirjana, ne approfittiamo per ritornare brevemente sui messaggi che a Natale hanno diffuso in tutto il mondo i veggenti bosniaci. Esatto, due messaggi, non solo quello “consueto” del 25 di ogni mese – che a dicembre coincide con il Natale del Signore – ma anche quello annuale che proprio nel giorno della Natività porta l’apparizione della Madonna e Jacov Colo, tradizione che dura ininterrotta dallo scorso 1998. In questa occasione, per il 25 dicembre 2017, Jacov ha ricevuto un messaggio accorato in una apparizione lunga circa 10 minuti, dove era invitato a testimoniare la necessità e l’urgenza della conversione per il bene di ogni singolo individuo. «Credere, figli miei, significa abbandonare le vostre vite nelle mani di Dio, nelle mani del Signore che vi ha creati e che vi ama immensamente. Non siate credenti soltanto con le parole ma vivete e testimoniate la vostra fede attraverso le opere e con il vostro esempio personale», riporta Jacov del suo dialogo con la Madonna nel giorno della nascita del Figlio Unigenito.
IL MESSAGGIO DEL 25 DICEMBRE
Nell’attesa intanto del nuovo messaggio che verrà diffuso da Mirjana stessa dopo la prima apparizione del 2018, riportiamo integralmente il messaggio arrivato lo scorso 25 dicembre nel giorno del Natale, anche qui con una riflessione breve e concisa sul senso ultimo della nascita di Dio nella mangiatoia di Betlemme. La Madonna parla di un “dono unico”, quello del figlio Gesù appunto, che è venuto nel mondo e viene tutt’ora per salvare l’uomo e liberarlo dal male e dal peccato. Il tutto però non imponendosi, non obbligando l’umanità, ma invitandola alla libera adesione e fede personale: ecco il testo integrale, tradotto in italiano. «Cari figli! Oggi vi porto mio Figlio Gesù, affinché vi doni la Sua pace e la Sua benedizione. Figlioli, vi invito tutti a vivere e testimoniare le grazie e i doni che avete ricevuto. Non temete! Pregate affinché lo Spirito Santo vi dia la forza di essere testimoni gioiosi e uomini di pace e di speranza. Grazie per aver risposto alla mia chiamata».