Selvaggia Lucarelli contro Matteo Renzi. “E il 31 dicembre del 2017 the winner is #Gino. Di nuovo #auguri. Ora però ragazzi mollate Instagram e pensate a vivere una bella serata anziché a #Gino”, con questo post il leader del Partito Democratico ieri ha voluto augurare un buon anno ai suoi followers, citando il noto youtuber Gino. Una mossa che ha trovato la risposta polemica di Selvaggia Lucarelli, nota giornalista e opinionista, che tramite le colonne de Il Fatto Quotidiano ha attaccato l’ex premier. Ma chi è Gino? Il ragazzo, web star, ha pubblicato un video la sera del 31 dicembre 2017 esortando i suoi circa 200 mila seguaci a impestare le pagine Instagram dei famosi con la scritta “Gino”. E così è stato, con diversi media che hanno riportato la notizia della viralità dell’hashtag Gino. In molti, come sottolinea la Lucarelli, non hanno però cercato di capire chi fosse questo Gino: “Vado su YouTube, scrivo il suo nome e il primo risultato è “Tutte le bestemmie di Blur”. Il tizio è diventato famoso sul web perché si riprende mentre gioca ai videogame e bestemmia. Continuamente. Con appassionanti variazioni sul tema. Con foga commovente”.



SELVAGGIA LUCARELLI CONTRO MATTEO RENZI

Uno sfogo, quello di Selvaggia Lucarelli, indirizzato ai media ma in particolare a Matteo Renzi: “E quando dico che nessuno si preoccupa di sapere chi sia il genio, prima di citarlo, idolatrarlo, documentare le sue gesta, intendo dire nessuno. Nessun giornalista. E neppure Matteo Renzi che, in piena sindrome da campagna elettorale, la notte di Capodanno pensa bene di scrivere a mano un bigliettino di auguri agli italiani e di pubblicarlo su Instagram”. Una ferma condanna nei confronti del leader del Partito Democratico, sottolineando che “prima gli hater, i maleducati, gli ignoranti, i molesti sul web erano un problema, adesso sono pure simpatici. Sono pure “winner”per un leader di partito che vuole tornare a governare e “notizia” per i giornalisti”. Infine, sulle pagine de Il Fatto Quotidiano, commenta amaramente Selvaggia Lucarelli: “La morale della storia è che ora al giovane Blur, tra una bestemmia e un invito a rompere le palle al prossimo, non resta che scegliere fra le due brillanti alternative che gli si parano davanti: a) diventare il nuovo Favij; b) diventare il presidente dei Millennials di Matteo Renzi”.



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