Vittorio Emanuele di Savoia ha deciso di scrivere una lettera a tutti gli italiani che è stata pubblicata dall’autorevole quotidiano ‘Il Tempo’. Non che ce ne fosse grande bisogno, in realtà, ma il ‘principe’ ha deciso lo stesso di far sapere a tutti la sua opinione riguardo a tanti temi scottanti, a partire dalle elezioni politiche che si terranno a partire da marzo e che offriranno (finalmente) la possibilità agli italiani di scegliere quale governo avere. Il principe Savoia ha anche lanciato un accorato apello a Papa Francesco nella sua qualità di Capo Morale e politico della Chiesa, uno degli organismi maggiomente radicati qui in Italia e dal grande potere. Ma adiamo con ordine e vediamo passo dopo passo quali sono stati gli argementi principi di Vittorio Emanuele di Savoia. In primis, ha richiesto formamente che alcune salme importanti che riposano ancora fuori dall’Italia siano riportate sul suolo nazionale e precisamente al Pantheon. Le salme di cui parla Vittorio Emanuele dono quelle di Re Umberto II e della regina Maria Josè, che il principe richiede con forza.



LA POLITICA ITALIANA

Vittorio Emanuele è poi passato alla politica italiana che a marzo finalmente vedrà scuotersi e rinnovarsi. La legislatura di Gentiloni è terminata e tra qualche mese sarà data la possibilità agli italiani di scegliere quale classe politica scegliere. Favortissimo resta il Partito Democratico, ma anche il Movimento 5 stelle è sulla buona strada, probabilmente l’unico rivale serio alla forza politica guidata da Matteo Renzi. Vittorio Emanuele, nella sua lettera accorata al Tempo, ha avuto parole moderate ed equilibrate: “A marzo si terranno le elezioni politiche, sarà un momento importantissimo per gli italiani. A chi uscirà vincitore da questo grande confronto chiedo il giusto mezzo, un modo di goverare equilibrato e sano, che faccia il bene degli italiani. Questa Nazione ha delle potenzialità enormi, dobbiamo cercare di sfruttarle per fare il bene dei cittadini e di migliorare la vita delle persone. L’Italia deve prendere il posto che le spetta all’interno dell’Europa, è un suo diritto e ne ha tutte le potenzialità.” Parole giuste, in fondo, ma forse non così originali e di rottura.



L’APPELLO A PAPA FRANCESCO

Nella sua missiva a Il Tempo, Vittorio Emanuele di Savoia è un fiume in piena. Non bastavano gli appelli accorati per riportare in patria le salme dei propri genitori e anche una visione equilibrata della poltica itaiana: il ‘principe’ ci ha anche tenuto a coinvolgere Papa Francesco. Il pensiero al capo della Chiesa è stato fugace e rapido, ma ha raggiunto il suo scopo: “Al santo Padre Papa Francesco rivolgo il mio pensiero, affinché sia in grado di guidare la Santa Chiesa con incredibile energia e slancio e che possa sempre fare il meglio per questa istituzione. A lui ribadisco la grande fedeltà della mia Casa di Magistero della Chiesa Nostra Madre.” Oltre a questo, Vittorio Emanuele ci ha anche tenuto a ringraziare tutti quelli che si sono distinti in operazioni di soccorso e di pace, viste le numerose calamità che sono capitate in questo anno solare. Una lettera politica, in fondo, quella di Vittorio Emanuele di Savoia, che però non aggiunge nulla, di fatto, a quello che già sapevamo. In sintesi potremmo chiederci: c’era effettivamente bisogno di questa missiva un po’ vintage e intrisa di retorica?

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