A commentare l’accaduto anche il presidente di Sestrieres Spa, Giovanni Brasso, ovvero la società che gestisce gli impianti del comprensorio sciistico nella regione. E dalle sue parole rilasciate all’Ansa, non sembra in discussione la sicurezza dell’impianto. “La pista è sicura: regolarmente palinata e con i cartelli che consigliano di rallentare. Quella non è una pista particolarmente difficile. Nei giorni scorsi avevamo deciso di chiuderla per il forte vento, ma oggi l’abbiamo riaperta. Non c’erano problemi di visibilità, non c’era la nebbia. Purtroppo gli incidenti capitano. Noi vendiamo divertimento, queste disgrazie non dovrebbero succedere.” Sulla pista saranno comunque ora compiute tutte le rilevazioni per capire se Giovanni Bonaventura, l’ingegnere rimasto ucciso nell’incidente a soli 31 anni, è stato indotto all’errore che l’ha portato all’impatto fatale sulle barriere frangivento. (agg. di Fabio Belli)



L’IMPATTO CONTRO LE BARRIERE FRANGIVENTO

Ha scosso un’intera comunità la morte di Giovanni Bonaventura, lo sciatore 31enne morto a Sestriere dopo essere andato a sbattere contro un paravento. Ci si interroga ancora sulle cause che abbiano portato l’ingegnere torinese al violento impatto contro il frangivento, visto che la visibilità al momento dell’incidente era buona. Come riporta Tgcom24, pare che Bonaventura abbia imboccato per errore la curva sbagliata mentre scendeva dalla pista Cresta. Lo sciatore 31enne, senza volerlo, ha così oltrepassato le paline che delimitano l’area sicura gestita dalla Sestrieres Spa finendo fuori pista. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i soccorritori della Vialattea, gli uomini del 118 e i carabinieri, ma dopo essere precipitato nella scarpata, compiendo una discesa di 200 metri, per il giovane non c’era già più niente da fare. (agg. di Dario D’Angelo)



SCIATORE PERDE LA VITA A SESTRIERE

Tragedia durante una discesa in punta al Fraiteve, a Sestriere, dove uno sciatore, il 31enne ingegnere torinese Giovanni Bonaventura, è morto nella giornata di oggi mentre si trovava in pista. Come riportato da La Repubblica, la vittima ha finito per sbattere la testa contro una barriera frangivento collocata ai margini delle piste tra Sauze e Sestriere, dove il collegamento della cosiddetta “Cresta” sfocia nella 27. Sempre secondo Repubblica, Bonaventura data la violenza dell’impatto con il paravento si sarebbe provocato un trauma cranico e facciale prima di continuare a scivolare oltre l’ostacolo, per circa 200 metri. A quel punto però, Giovanni Bonaventura era già da diversi secondi privo di conoscenza. Nell’incidente, verificatosi nella tarda mattinata di oggi, sabato 20 gennaio 2018, non sembrerebbero coinvolti altri sciatori. 



INDOSSAVA IL CASCO

Sulla morte di Giovanni Bonaventura, l’ingegnere che ha perso la vita al Sestriere mentre si trovava in pista, indaga il pm Nicoletta Quaglino, che poco fa ha ordinato la rimozione del cadavere. Come riportato da La Stampa, i carabinieri sono ancora sul luogo dell’incidente, decisi a ricostruire quanto accaduto in pista. Da quel che risulta, quando Bonaventura ha perso il controllo degli sci finendo contro il frangivento, le condizioni di visibilità erano buone. Lo sciatore, che nel momento dello scontro era da solo, indossava anche il casco, che però non è riuscito a salvarlo dal violento impatto con il paravento. La struttura centrata in pieno dalla vittima – come riferisce Repubblica – altro non è che una barriera in legno montata allo scopo di impedire al vento di spazzar via la neve quando soffia in maniera particolarmente violenta. Insomma, almeno sulla carta una misura che avrebbe dovuto garantire maggiore sicurezza.