Papa Francesco è di ritorno dal lungo viaggio in Cile e Perù e potrebbe trovarsi appena sceso dall’aereo una bella “scocciatura” scoppiata nel nuovo libro in uscita in questi giorni del vaticanista di Mediaset Fabio Marchese Ragona. Nel libro “Tutti gli uomini di Francesco” vengono intervistati tanti cardinali, collaboratori e figure vicine a Papa Bergoglio che in questi primi 5 anni di Pontificato hanno osservato e giudicato l’operato del Santo Padre in arrivo dall’Argentina. Ebbene, da quanto emerge in particolare dalle parole del cardinale Oscar Andrés Rodrìguez Maradiaga (vescovo dell’Honduras e capo del minidirettorio del C9) ci sarebbe stato nell’ultimo conclave un gruppo di altri cardinali che si sarebbero opposti inizialmente alla candidatura di Bergoglio al soglio di Pietro. I motivi? «Non posso certo dire cosa è successo all’interno della Sistina, durante il conclave», spiega Maradiaga al collega Ragona, «ma posso raccontare una cosa: quando iniziò a delinearsi la figura dell’arcivescovo di Buenos Aires come possibile nuovo Pontefice, le famose cordate clericali di cui oggi Francesco parla tanto (chi si oppone al Pontefice in Vaticano, ndr), iniziarono a muoversi per ostacolare il disegno di Dio che stava per realizzarsi. Qualcuno (…) addirittura mise in giro la voce a Santa Marta che Bergoglio fosse ammalato, che fosse senza un polmone».



LE ACCUSE CONTRO FRANCESCO

Accuse gravi secondo il cardinale che mettevano in luce una sorta di mini-complotto contro il futuro Francesco per non farlo salire al soglio di Pietro come successore di Papa Ratzinger. A quel punto è lo stesso cardinale onduregno che con altri prelati si recò direttamente da Jorge Mario Bergoglio per chiedere se le cose stessero veramente come dicevano. «Quindi andai a trovarlo: chiesi scusa per la domanda che stavo per fare ma il cardinale Bergoglio, molto sorpreso per il quesito, mi confermò che a parte un po’ di sciatica e un piccolo intervento al polmone sinistro per la rimozione di una ciste quando era ragazzino, non aveva grossi problemi di salute. Fu un vero sollievo – sottolinea il cardinale -: lo Spirito Santo, nonostante gli ostacoli delle cordate, stava soffiando sulla persona giusta». Si seppe poi che il Pontefice in realtà vive con una parte di polmone asportata anni fa per una grave polmonite e per la presenza di una ciste: nel 1936 addirittura avvenne l’asportazione di parte del polmone destro tramite una lobectomia e per questo motivo alcuni cardinali pensavano di addurre tale ragione per evitare un’elezione “per motivi di salute”. Come hanno più volte spiegato esperti del settore, la possibilità di salute peggiorative per via di quel polmone è assai bassa: «Chi ha un solo polmone vive una vita essenzialmente normale, ancor più se è stato asportato solo un lobo polmonare, come pare sia successo al Papa. Qualche problema, a livello di affaticamento, lo può dare l’asportazione totale», spiegava anni fa il direttore dell’unità operativa di pneumologia dell’ospedale San Giuseppe di Milano, Sergio Harari.

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