È finita in Spagna la latitanza di Fausto Pellegrinetti, il 76enne appartenente alla nuova banda della Magliana e ricercato da oltre 15 anni. La cattura ad opera della Polizia di Stato di Roma è avvenuta dopo due anni di intensa attività investigativa coordinata dalla Dda in collaborazione con la polizia nazionale spagnola Udyco Central, la Direzione centrale polizia criminale (Scip) e la Direzione centrale servizi antidroga. A darne oggi notizia è il quotidiano Corriere.it: il superlatitante Pellegrinetti era stato condannato in via definitiva a 13 anni di carcere in quanto ritenuto colpevole di vari reati tra cui associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico e riciclaggio. L’uomo del quale si erano perse le tracce da anni, ha vissuto la sua latitanza sotto differenti false identità: si faceva chiamare Franco appunto ma anche Enrico Longo, Franco Pennello, Giulio Dedonese.



FAUSTO PELLEGRINETTI NELLA LISTA DEI SUPER-RICERCATI ROMANI

Il blitz che ha portato alla cattura del boss latitante Fausto Pellegrinetti è avvenuto nel pomeriggio di ieri, domenica 21 gennaio, contribuendo così a dare una svolta concreta al lungo lavoro delle forze dell’ordine italiane e spagnole durato 24 mesi. Un’operazione complessa che ha potuto dare i suoi frutti soprattutto grazie alla collaborazione delle autorità spagnole e che ha dato fine alla fuga dell’uomo durata più degli anni per i quali è stato condannato al carcere e che ha contribuito ovviamente a rendere ancora più controversa la sua posizione. Già tre anni fa il suo nome spiccava tra le pagine del quotidiano Il Tempo nella lista dei ricercati romani che si erano dati alla latitanza. Un alfabeto del terrore lunghissimo nel quale spuntava anche Pellegrinetti, ricercato dal 2003 per ricettazione e traffico di stupefacenti. Secondo gli investigatori Fausto aveva messo su un’organizzazione dedita ai due reati ma dopo la sua frequentazione con la banda della Magliana si era messo “in proprio” cercando di fare le cose in grande ed attirando al tempo stesso l’attenzione della Direzione investigativa antimafia. Da allora la primula Pellegrinetti era diventato un fantasma, fino a ieri pomeriggio.



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