A Pomeriggio 5 parlerà il titolare del supermarket di Bellona, Pasquale Carusone, che ieri ha compiuto un gesto eroico salvando la figlia minorenne di Davide Mango dalla furia omicida e folle del padre. La ragazzina dopo aver visto il cadavere della mamma in casa, è scappata a gambe levate fuori cercando aiuto: si è nascosta prima in un bar, ma anche lì è stata raggiunta dal padre armato che ha nel frattempo ferito (non gravemente per fortuna) il barista. A quel punto si è rifugiata in un supermercato e lì ha incontrato miracolosamente il titolare, che di fatto l’ha salvata: come racconta il quotidiano locale “Edizione Caserta” Carusone dopo aver sentito i colpi di arma da fuoco ha portato via strattonando la ragazzina sotto choc salvandola di fatto dalla furia di Mango che ha tentato di sparare inutilmente addosso ai due in fuga. Un esperienza terribile che per fortuna, per la 15enne e per lo stesso titolare del supermarket, è finita “bene”: la comunità però è sotto choc e un solo pensiero per l’immediato futuro, «È una tragedia di cui nessuno sa spiegare i motivi anche perché non c’è nessuna denuncia penale a carico di Mango, né segnalazioni ai servizi sociali del nostro Comune per quanto riguarda l’unica figlia minore della coppia che è riuscita a salvarsi», spiega a Il Mattino il sindaco Filippo Abbate.
MANGO HA ESPLOSO 50 COLPI
Ha sparato all’impazzata in un pomeriggio (e nottata) di ordinaria follia e ora si contano i danni e gli choc nella piccola comunità di Bellona: secondo quanto ha riferito l’amico Vincenzo e anche le conferme degli carabinieri intervenuti per provare a trascinarlo fuori dall’appartamento prima del suicidio, Davide Mango avrebbe esploso almeno 50 colpi di pistola e fucile (ancora non è chiara l’arma usata).«E’ una cosa inspiegabile, veniva spesso a cena da me perché vivo da solo, ma non mi aveva mai parlato di problemi particolari’. Ci eravamo conosciuti cinque anni fa a Caserta nel corso di un’iniziativa di Forza Nuova; era nata una bella amicizia». Dal panificio vicino all’abitazione di Mango, la titolare dice ancora atterrita di aver udito numerosi spari e di aver abbassato le serrande per paura: in totale sarebbero stati esplosi davvero circa 50 colpi, un rischio carneficina che per fortuna non è avvenuta ma che comunque ha portato alla morte di due persone, la moglie e appunto lui stesso.
PARLA L’AMICO VINCENZO
L’epopea di Davide Mango è finita ieri notte con l’ultimo tragico epilogo di una scena di continuo far west in piena città, a Bellona nel Casertano. Ha sparato e ucciso la moglie, ha colpito 5 passanti sparando all’impazzata dal balcone e dopo, al culmine delle trattative estenuanti con gli inquirenti e gli esperti in questi casi, ha preso la pistola e si è ucciso con un rumore sordo che i presenti non dimenticheranno mai (qui tutta la ricostruzione dei fatti tragici di ieri sera). Famiglia distrutta, una 14enne sotto choc che è riuscita a scappare dopo aver visto la madre stramazzare a terra uccisa dalla follia ancora misteriosa del padre. Davide Mango, per l’appunto, pare essersi impazzito tutto d’un colpo o almeno così sembra dopo le prime ricostruzioni di vicini e amici. In particolare, ha offerto ai carabinieri di Bellona la sua testimonianza l’amico Vincenzo, militante di Forza Nuova di cui anche Mango faceva parte: «Davide si è fermato con la sua auto davanti al bar nei pressi di casa sua, imbracciava un fucile; è entrato nel locale e ha sparato verso il barista rimasto ferito. Poi è uscito e ha sparato ad una donna, quindi è salito a casa e ha esploso diversi colpi contro la moglie. E’ uscito sul balcone sparando a chiunque gli capitasse sotto tiro». La scena di far west poi è continuata fino a che lo stesso Mango non ha messo fine alla propria vita, senza che nessuno – neanche il padre giunto per convincerlo – sia riuscito fermarlo.
FORZA NUOVA: “NOSTRO SOSTENITORE, NON MILITANTE”
«Pur esprimendo tutta la nostra tristezza per l’accaduto, è giusto precisare che Davide Mango è stato sì per un periodo nostro sostenitore ma mai militante attivo», si difende Forza Nuova dopo che in tanti avevano iniziato ad accusare il movimento politico neofascista di essere in qualche modo “responsabile” della follia aggressiva di questo individuo ancora “misterioso” per gli inquirenti. Evidentemente il movimento politico non può avere voce in capitolo in una scelta così orrenda e folle di mettere fine alla propria famiglia, alla propria vita e rischiando di compiere una strage cittadina: lo ricorda dunque Forza Nuova, con una breve nota diffusa su Facebook questa mattina. «”I suoi rapporti con Forza Nuova si limitavano al presenziare a qualche cena di finanziamento; non ha mai agito ne’ fatto parte dei quadri militanti. Detto ciò è giusto precisare che si parla di un periodo di tempo superiore ai 6 anni trascorsi. Che non si usi una tragica vicenda personale per tirare fango e menzogne su tutto il Movimento e su tutti i nostri Militanti».