Una violentissima scossa di terremoto verificatasi in mare, nel golfo dell’Alaska, tiene in apprensione il Canada ma in generale le popolazioni costiere degli Stati Uniti d’America. Il sisma, come riportato dall’istituto geologico americano, avrebbe raggiunto una magnitudo di 8.2 sulla scala Richter. Il nostro Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia con sede a Roma ha valutato la scossa d’intensità leggermente inferiore (M 7.6), ma non ci sono dubbi sul fatto che siamo dinanzi ad un terremoto che rischia di provocare non pochi problemi anche sulla terraferma. Il rischio maggiore, infatti, è quello rappresentato da un possibile tsunami. L’epicentro è stato localizzato a circa 278 km a sudest di Kodiak, ad una profondità di 10 km, ma l’allerta tsunami è valida non solo per le aree costiere dell’Alaska e della British Columbia, ma per tutta la costa occidentale Usa e le isole Hawaii. Un precedente, risalente al 27 marzo 1964 in Alaska, spaventa la popolazione: all’epoca dopo una scossa di M 9.2 si registrarono 131 morti e danni per 2 miliardi e mezzo di dollari oltre che uno tsunami con onde alte fino a 30 metri. (agg. di Dario D’Angelo)



TERREMOTO M6.4 IN INDONESIA

Un violento terremoto di magnitudo 6.4 sulla scala Richter si è verificato alle ore 7:34 italiane in Indonesia, nei pressi della capitale Giacarta. Lo ha riferito il governo indonesiano citando l’agenzia meteorologica indonesiana, secondo cui l’ipocentro del sisma sarebbe da individuare ad una profondità nel sottosuolo di 10 km. L’epicentro, invece, è stato rilevato a 81 km a sudovest della provincia di Banten, al largo della costa di Giava. Diversi i riferimenti da parte dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), secondo cui il terremoto avrebbe fatto registrare un’intensità pari a M 6.0 sulla scala Richter. Per quanto in questo momento non sia stata diffusa alcuna allerta tsunami, le testimonianze provenienti dall’Indonesia e raccolte dall’EMSC (Centro Sismologico Euro-Mediterraneo) parlano di una scossa che per almeno un minuto si è avvertita in maniera molto forte anche a 100 km di distanza dall’epicentro. Seguiranno aggiornamenti per verificare la presenza di eventuali danni a persone e/o cose. 



TERREMOTO M 2.5 IN PROVINCIA DELL’AQUILA

Per quanto riguarda l’Italia, il terremoto più forte della giornata di oggi, martedì 23 gennaio 2018, ha avuto luogo per ora in provincia dell’Aquila, quando la mezzanotte era trascorsa da soli 7 minuti. Come riportato dalla sala sismica di Roma dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), l’epicentro del sisma è stato localizzato a pochi km da Fagnano Alto, nel punto di coordinate geografiche corrispondente a latitudine 42.26 e longitudine 13.58. L’ipocentro è stato invece individuato ad una profondità nel sottosuolo di 9 km. Questo l’elenco completo dei comuni situati nel raggio di 10 km dall’origine del movimento tellurico: Fagnano Alto (AQ), Prata d’Ansidonia (AQ), San Demetrio ne’ Vestini (AQ), Villa Sant’Angelo (AQ), Fontecchio (AQ), Sant’Eusanio Forconese (AQ), San Pio delle Camere (AQ), Poggio Picenze (AQ), Barisciano (AQ), Rocca di Mezzo (AQ), Caporciano (AQ), Rocca di Cambio (AQ), Tione degli Abruzzi (AQ), Fossa (AQ), Ocre (AQ) e Carapelle Calvisio (AQ). 

Leggi anche

Terremoto oggi a Catania, magnitudo 3.1/ Ultime notizie INGV: scossa da 2.5 a Modena