Incalzato da Bruno Vespa nell’intervista esclusiva rilasciata a Porta a Porta, l’ex magistrato Francesco Bellomo ha cercato di difendersi dalle varie accuse e dalle polemiche che hanno riguardato soprattutto il suo contratto esposto alle allieve dei suoi corsi. “Il mio comportamento non è stato inappropriato, non mi sono comportato in maniera disonorevole e i miei studenti sono quelli che passano con più frequenza il concorso da magistrato”, ha spiegato, sottolineando come il suo metodo di insegnamento abbia finora funzionato. La vera conferma però arriverà solo con i risultati che emergeranno a partire dalla sua destituzione dal Consiglio di Stato. “Sarà curioso vedere se la percentuale di successo (al concorso) dovesse scendere. Allora dovremmo dire che il merito era del mio metodo di insegnamento”, ha dichiarato. Nel corso dell’intervista c’è stato spazio anche per la sua rivista scientifica finita anche questa al centro della polemica. Nella rivista dal titolo Diritto e Scienza, si parla non solo di amore ma anche di sesso, argomenti ben lontani dalla magistratura. “Dall’inizio alla fine vi si trovano solo ragionamenti scientifici anche se su oggetti inusuali. In una fase ristretta della mia vita e della mia ricerca mi sono occupato dell’amore. Il sapere scientifico vale in qualunque campo dell’attività umana e lo sviluppo del ragionamento è la cosa piu importante per vincere il concorso in magistratura”, ha però spiegato a Vespa, annunciando il futuro ricorso alla Corte Ue. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
FRANCESCO BELLOMO, INTERVISTA ESCLUSIVA A PORTA A PORTA
Francesco Bellomo, l’ex Consigliere di Stato destituito dal suo incarico nelle settimane scorse per il caso emblematico dei contratti con i quali imponeva alle borsiste minigonne e tacchi a spillo, è stato ospite in esclusiva alla trasmissione Porta a Porta di Bruno Vespa, nel corso della quale si è difeso dalle accuse contestando la decisione presa all’unanimità dal massimo organo della giustizia amministrativa italiana. Come spiegato dal padrone di casa del programma, Bellomo è il terzo consigliere di Stato destituito in oltre 100 anni di storia dell’istituzione. Oggi 47enne, ha spiegato di tenere i suoi corsi dal 2008, dividendosi in tre differenti sedi in Italia. Negli ultimi anni sono stati mediamente 350 allievi all’anno con l’80% donne. “Credo che la percentuale rifletta quella relativa ai partecipanti al concorso”, ha spiegato. Ad alcuni quotidiani tra cui Il Mattino, Bellomo ha dichiarato di essere stato avvicinato da allieve che volevano avere un rapporto più stretto con lui. “Il riferimento era ai contratti di borsa di studio e non personali”, ha chiarito subito, confermando però di aver avuto diversi rapporti sentimentali con le allieve. “Rispetto alla mia vita privata sono una netta minoranza”, ha tenuto a sottolineare, spiegando di non essere mai stato innamorato.
FRANCESCO BELLOMO, LA SUA VERITÀ SUL CONTRATTO
L’attenzione si è poi focalizzata sul famoso contratto al centro della polemica. Il codice di condotta stilato da Francesco Bellomo richiedeva, tra i vari punti, che i fidanzati delle allieve avessero un quoziente intellettivo di 80/100. L’ex Consigliere di Stato ha definito quello appena citato solo un “dettaglio”. “Il codice di condotta è secondario rispetto al regolamento”, ha spiegato. Ma da cosa nasce quel piccolo dettaglio che però non è passato inosservato, a partire da Vespa? “E’ un ricordo della mia adolescenza”, ha asserito Bellomo, partendo dall’avvertimento dei genitori di stare attento a chi frequentasse, passando per il detto popolare “Chi va con lo zoppo…”. “Da grande mi sono reso conto che le persone che hai accanto condizionano in modo importante il tuo sviluppo. Ho tradotto la mia riflessione in questa clausola”, ha proseguito. A sua detta, erano le stesse allieve a decidere se i fidanzati fossero o meno dotati di un quoziente intellettivo adeguato, in caso contrario non firmavano il contratto.
L’aspetto legato al dress code è un ulteriore punto che ha fatto molto dibattere. Bruno Vespa, dopo aver letto le varie clausole, ha definito “non normale” quanto stabilito da Bellomo per poter prender parte al suo corso. Pronta la replica dell’ex Consigliere di Stato: “Il dress code è accettato, se non lo si vuole accettare non si firma il contratto”. Ma per il conduttore di Porta a Porta è assurdo il contratto in sé. Secondo l’ex magistrato, invece, non ci sarebbe comunque nulla di strano né sbagliato. Sulle regole imposte ad una corsista con la quale ci furono poi dei problemi, Vespa le ha riassunte come uno stato di “sudditanza”. “Una sudditanza reciproca, le regole valevano anche per me”, ha commentato Bellomo. Poi, parlando della sua destituzione ha replicato: “Il Consiglio di Stato ha censurato le mie idee e la censura alle idee, la destituzione per una censura alle idee, non è un bel segnale che si dà”. “I miei colleghi hanno sbagliato nel cacciarmi dal Consiglio di Stato: hanno prima deciso e poi motivato, è stato commesso un errore”, ha chiosato, annunciando il ricorso alla Corte Europea.