Incendio alla Sacra di San Michele, ritorno alla normalità dopo il grande spavento della scorsa notte. Presenti sul luogo anche il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e gran parte dell’amministrazione piemontese, con gli inquirenti al lavoro per individuare le cause del rogo, con l’ipotesi di un cortocircuito che resta la più accreditata. Come riporta Giornale La Voce, il sindaco di Sant’Ambrogio Davide Fracchi ha commentato: “Nella disgrazia siamo stati fortunati. Ci sono danni ingenti dal punto di vista economico ma non è andato perso nulla. Sono dispiaciuto, per noi la Sacra è un pezzo di cuore. Per noi è un punto di riferimento, quando la vediamo pensiamo ‘siamo a casa’. E – conclude Davide Fracchi ai microfoni dei cronisti presenti sul luogo – è anche il futuro dello sviluppo turistico del territorio”, queste le parole del primo cittadino della località sul cui territorio sorge la Sacra. (Agg. Massimo Balsamo)
CHIAMPARINO: “DANNI CIRCOSCRITTI”
Come annunciato nel primo pomeriggio odierno, il presidente della Regione Piemonte si è recato alla Sacra di San Michele in vista di un sopralluogo nel corso del quale si sarebbero stabiliti con maggiore esattezza i danni causati dall’incendio. Al termine della visita ha così commentato, come riporta Repubblica.it: “Abbiamo corso un bel rischio ma grazie all’intervento molto tempestivo di pompieri e forze dell’ordine i danni sembrano circoscritti”. Chiaramente si rendono necessarie verifiche più approfondite. Ad ogni modo, come ha poi proseguito Chiamparino, sono state comunque individuate delle risorse nei fondi europei ritenute “abbondantemente capienti” e tali da far fronte al danno provocato soprattutto al tetto del convento dei padri rosminiani e che sembrerebbe essere contenuto. “Come Regione stiamo cercando le modalità migliori per valorizzare questo bene straordinario che è anche il simbolo del Piemonte”, ha quindi chiosato il presidente della Regione Piemonte. Sulle cause, hanno specificato i vigili del fuoco, procedono i lavori con tutti gli accertamenti del caso che dovrebbero fare luce totale su quanto accaduto. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
AL VIA I SOPRALLUOGHI PER LA STIMA DEI DANNI
Nel pomeriggio di oggi, il presidente della Regione Piemonte e l’assessora alla Cultura, insieme ad alcuni tecnici si sono recati alla Sacra di San Michele per una prima stima dei danni provocati dal rovinoso incendio. L’assessora alla Cultura, come riporta il comunicato ufficiale pubblicato sul sito della Regione Piemonte, sin dal suo arrivo ha voluto ribadire l’impegno della medesima Regione a intervenire dove sarà necessario, indipendentemente dalle responsabilità. I ringraziamenti doverosi hanno riguardato in particolare i vigili del fuoco che grazie al loro intervento sono riusciti ad arginare in tempi relativamente brevi la parte del convento in cui vivono i padri rosminiani e che appare facilmente riparabile. Il ripristino delle parti andate distrutte, secondo le stime realizzate dall’assessore al Bilancio della Regione, dovrebbe essere realizzato grazie alla presenza di una disponibilità residua risultante dai Fondi di sviluppo e coesione per il Piemonte. Intanto, dopo lo spegnimento dell’incendio gli stessi vigili del fuoco hanno assicurato che nessun bene di interesse storico è andato distrutto. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
RETTORE: “NON ABBANDONEREMO IL CONVENTO”
L’abbazia è salva, ma lo sono anche i pochi ma strenui abitanti della Sacra di San Michele: l’incendio non li ha demoralizzati e siccome non vi è pericolo nelle altre ali del convento, i padri rosminiani hanno deciso di rimanere all’interno della Sacra per i prossimi giorni. «Io per la Sacra sono disposto a morire», aveva detto ieri notte padre Giuseppe Bagattini, 82enne rettore del monastero (da 15 residente nella Sacra piemontese). All’AgenSir il sacerdote ha spiegato anche dopo il sopralluogo di questa mattina, emerge che «Non ci sono stati problemi gravi e non abbiamo dovuto abbandonare il convento, semplicemente ci siamo spostati nelle altre stanze fuori dalla zona pericolosa. Non vi sono stati nemmeno danneggiamenti alle opere d’arte e alle testimonianze storiche che la Sacra contiene». Ha voluto ringraziare personalmente, uno a uno, i vari soccorritori che fino a notte fonda si sono adoperati per spegnare le fiamme salvando così tutte le opere d’arte del monastero; «Abbiamo cercato subito i vigili del fuoco ma devo dire che ho sentito e visto molto affetto e solidarietà da parte di tutti quelli che sono corsi qui per aiutarci». (agg. di Niccolò Magnani)
https://twitter.com/TgrPiemonte/status/956483740225679360/video/1
CHIAMPARINO SUL LUOGO PER LA STIMA DANNI
In giornata arriverà alla Sacra di San Michele anche il Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, per una prima stima dei danni in uno dei simboli e capolavori della tradizione di tutta la Regione. I fondi per coprire i danni ci sarebbero – come confermato anche dall’assessore regionale al Bilancio – ed eventualmente potrebbe intervenire anche il Ministero dei Beni Culturali per coprire eventuali costi aggiuntivi sul tetto e in alcune ali del monastero abitato ad oggi da 3 padri rosminiani. Da questa mattina invece i Vigili del Fuoco di Torino sono all’opera sul tetto andato in fuoco la notte scorsa per provare a capire il perché di questo incendio e l’effettiva presenza di danni all’interno della Sacra di San Michele dopo il semicrollo del tetto. Alle 7 del mattino sono rientrate alla base le ultime squadre che operavano per domare le fiamme e al momento non vi sono per fortuna altre emergenze. (agg. di Niccolò Magnani)
FIAMME SPENTE DURANTE LA NOTTE
Sono salve tutte le opere d’arte, non ci sono feriti e le fiamme sono per fortuna tutte domate: l’incendio alla Sacra di San Michele è stato fermato dall’ottimo intervento dei vigili del fuoco e dai tanti volontari intervenuti per fermare il rogo nel convento simbolo del Piemonte, in Val di Susa. Il tetto è crollato sull’ufficio amministrativo del monastero ma in quel momento non si trovavano per fortuna alcun frate rosminiano che abitano il convento. Grazie alla velocità dei soccorsi non ci sono danni da segnalare nelle importanti opere artistiche, religiose e culturali presenti nella Sacra di San Michele: intanto l’assessore regionale al Bilancio, Aldo Reschigna, in ogni caso ha già accertato la presenza di Fondi di sviluppo e coesione per il Piemonte che “si stimano sufficienti – sottolinea il presidente Chiamparino – per far fronte ai danni”. (agg. di Niccolò Magnani)
MAXI INCENDIO AL CONVENTO SIMBOLO DEL PIEMONTE
Il tetto della Sacra di San Michele è in fiamme: un incendio è scoppiato nella millenaria abbazia simbolo del Piemonte. Il rogo, stando alle prime ricostruzioni, è divampato in una zona del convento che era interessata da restauri, poi si è propagato al tetto del grande complesso, arroccato su uno sperone di roccia del monte Pirchiriano, in Val di Susa. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, tra le prime ipotesi c’è quella di un corto circuito dell’impianto elettrico. Tante squadre dei vigili del fuoco dalle 21.30 sono a lavoro in difficili condizioni. La difficoltà è nel raggiungere la Sacra, arroccata sulla vetta del monte Pirchiriano, ma l’incendio sarebbe ora in via di spegnimento. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri. «Seguiamo con apprensione l’incendio che si è sviluppato nel monastero della Sacra di San Michele. Sono felice che i padri rosminiani che vivono lì stiano bene e siano illesi. Siamo e saremo vicini alla Sacra, simbolo della nostra Regione, per ricostruire e riparare quello che sarà necessario», il commento di Antonella Parigi, assessora alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte.
SACRA DI SAN MICHELE IN FIAMME: TRE PADRI ROSMINIANI EVACUATI
La Sacra di San Michele, costruita tra il 983 e il 987, è visitata ogni anno da 100mila pellegrini. L’abbazia piemontese, che ospita le tombe di 24 reali della famiglia Savoia, fa parte dei sette edifici consacrati all’Arcangelo Michele uniti, secondo molti fedeli, da una immaginaria linea retta che unisce l’Irlanda, con il monastero di Skelling Michael, a Israele e che comprende anche Mont Saint-Michel in Francia e il santuario di San Michele Arcangelo nel Gargano. È proprio questa abbazia ad aver ispirato lo scrittore Umberto Eco per il suo best-seller “Il nome della Rosa”. Tra i padri rosminiani, che dal 1836 sono affidatari dell’abbazia, non si registrano per fortuna feriti. In via precauzionale tre di loro son stati evacuati. L’accaduto comunque ricorda quanto successo nel 1997 nella cupola del Duomo di Torino, dov’è custodita la Sacra Sindone, che prese fuoco durante alcuni lavori di ristrutturazione.