Ci si continua a domandare su quale possa essere la causa del deragliamento del treno a Pioltello avvenuto questa mattina ed a tentare una risposta, come riposta BlitzQuotidiano, è stato anche Bruno Dalla Chiara, ingegnere meccanico del Politecnico di Torino, titolare del corso di Sistemi di trasporto ferroviari, metropolitani e a fune. L’esperto, intervenuto all’agenzia di stampa Ansa, ha riferito che sarebbe ancora troppo presto avanzare delle congetture eppure, sulla base di alcuni elementi finora resi noti, è possibile supporre che “l’incidente di Milano sia imputabile, più che al treno stesso, all’infrastruttura: o per un problema a uno scambio o alle rotaie”. Secondo Dalla Chiara, “il bordino di una o più ruote, per effetto di una notevole forza laterale, potrebbe essere salito sulla rotaia, portando le ruote a fuoriuscire dai binari”. Un fatto certamente anomalo poiché si sarebbe verificato sulle vetture centrali e non sulla motrice e non avrebbe riguardato neppure le carrozze all’estremità del treno come invece accade quando il convoglio viaggia in curva a velocità ridotta. “A provocarlo sarebbe stato un problema legato al treno, come un gancio che si rompe tra le carrozze o, sembra più plausibile, all’infrastruttura per un’anomalia a uno scambio o alle rotaie”, ha quindi precisato. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



PRESA SCATOLA NERA: MACCHINISTA “FRENATO, MA TARDI”

È stata sequestrata la scatola nera del treno deragliato a Pioltello così che nelle prossime ore potranno essere visionati tutti gli ultimi attimi prima del tremendo schianto appena prima della stazione di Segrate, direzione Milano. Sempre nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Milano sono stati sequestrati anche i vagoni, l’intera area in cui è avvenuto il deragliamento, oltre a tutti i documenti che riguardano la manutenzione e i lavori su quel tratto di binari. Intanto ha dato le sue brevi dichiarazioni anche il macchinista che era alla guida del treno Trenord “maledetto”: «Quando ho sentito che il treno vibrava tanto, ho azionato subito il freno ma era già troppo tardi, era già fuori dai binari». Resta da scoprire ancora se effettivamente sia stato il cedimento di quel tratto di binario ad aver causato lo svio circa 2 km prima del punto finale d’impatto, o se invece vi siano altre cause ancora da scovare dietro al terribile incidente ferroviario del Milanese. Il ministro dei Trasporti Delrio ha fatto sapere al termine della riunione in Prefettura a Milano, «Il sistema ferroviario italiano è certamente uno dei più sicuri al mondo ma vogliamo la verità, la si accerti rapidamente, perchè è inaccettabile morire mentre si va al lavoro». È stata attivata anche una commissione d’inchiesta interna al Ministero. 



MISTERO SUL PEZZO SOSTITUTIVO

Le cause che avrebbero portato al deragliamento del treno di pendolari a Pioltello e che ha causato tre morti e decine di feriti sarebbero ancora poco chiare. Lo stesso sindaco di Milano, Beppe Sala, giunto sul luogo dell’incidente, ha dichiarato, come riporta Libero Quotidiano: “E’ difficile capire le cause, lasciamo lavorare la magistratura”. La procura di Milano ha già aperto una inchiesta per disastro ferroviario colposo al fine di individuare i possibili responsabili ed ha annunciato di voler agire con calma ed estrema professionalità per stabilire se quanto accaduto sia stato il frutto di un cedimento. Secondo quanto riferito dal Questore di Milano, Marcello Cardona, infatti, un chilometro e mezzo prima è stato segnalato un cedimento che potrebbe di fatto essere la causa del deragliamento del treno, anche se “sono ipotesi iniziali”. Dalle prime indiscrezioni pare che la rotaia che ha ceduto stava per essere sostituita ed infatti, come riporta MilanoToday, proprio in quel tratto di ferrovia erano in corso lavori di manutenzione ed accanto al binario crollato c’è il tratto di binario nuovo che avrebbe dovuto sostituire quello ormai usurato.



TRENO FUORI DAI BINARI PER OLTRE 2 KM

A confermare la teoria del cedimento è stato anche Vincenzo Macello, direttore di produzione Rfi Lombardia da cui dipende la responsabilità dei binari. “Non è possibile oggi evidenziare una causa. Sicuramente c’è stato un cedimento della rotaia ma se questa possa essere la causa non si può ancora dire”, ha ribadito alla trasmissione La vita in diretta. Di sicuro però è che il punto del cedimento sarebbe avvenuto a circa 2 chilometri e 300 metri dal punto esatto in cui poi il treno avrebbe terminato la sua corsa. “È avvenuto un cedimento strutturale di una rotaia ma è prematuro stabilire se questa possa essere stata la causa o l’effetto”, ha sottolineato il dottor Macello rispondendo ai giornalisti di MilanoToday. Intanto sono in corso le indagini per fare totale luce sull’accaduto e sempre lo stesso direttore di produzione Rfi Lombardia ha tenuto a chiarire il tremolio avvertito dai pendolari presenti sul convoglio poco prima della tragedia: “era stato causato certamente dalla rotaia rotta”, ha spiegato.