Dopo la pubblica denuncia di Eleonora Abbagnato e con il caso delle minacce ricevute attraverso delle lettere anonime dalla madre di una ballerina del Teatro dell’Opera (di cui la 39enne palermitana è la direttrice), emergono nuovi dettagli sulla vicenda e che le conferiscono anche delle sfumature particolarmente inquietanti. Oltre al tono minatorio usato in alcune delle missive, nelle quali la Abbagnato era definita anche “dispotica e bipolare”, pare che in una la madre della suddetta ballerina si sia lasciata andare a un vero e proprio sfogo sotto forma di preghiera: “Padre Nostro che sei nei cieli, ti preghiamo, liberaci dalla Abbagnato e donaci di nuovo la serenità del nostro lavoro per il quale tanti sacrifici abbiamo fatto” si legge nella lettera incriminata, la seconda in ordine cronologico tra quelle ricevute dall’étoile siciliana e che l’ha spinta a sporgere denuncia anche per calunnia e diffamazione, costituendosi parte civile nel processo a carico della madre della suddetta ballerina. (agg. di R. G. Flore)
LO SFOGO DI ELEONORA ABBAGNATO
Dopo mesi di lettere anonime piene di minacce e insulti ad Eleonora Abbagnato, la madre di una delle ballerine viene processata con l’accusa di diffamazione e calunnia. “Ho avuto paura, quelle lettere erano inquietanti. Ho quattro figli, avevo paura anche per loro. Forse un tempo funzionava minacciare per ottenere ruoli di rilievo, ma con me le cose sono cambiate”, ha dichiarato la Abbagnato ancora scossa dalla vicenda. Nel 2016 la ballerina ha ricevuto la prima lettera, scritta a mano e fotocopiata, recitava: “Aprite un’inchiesta, subito. Ciò che succede al corpo di ballo del Teatro dell’Opera è al di là dell’immaginabile. Innanzi tutto è stata affidata la direzione a Eleonora Abbagnato, pazza bipolare, dispotica.” La vicenda si è però aggravata nel corso delle successive settimane, portando oggi a quella che si spera sia la conclusione di questa spiacevole vicenda. (Agg. di Anna Montesano)
LETTERE MINATORIE ED INSULTI PER LA BALLERINA
L’étoile dell’Opera di Parigi Eleonora Abbagnato, il sogno spezzato di una giovane ballerina e una madre vendicativa: sono questi i protagonisti di una storia assurda finita in tribunale e resa nota oggi da TgCom24. La Abbagnato è stata per lungo tempo oggetto di minacce e calunnie sotto forma di lettere anonime indirizzate ai maggiori quotidiani nazionali e persino alla procura. Solo dopo accurate indagini si è scoperto che a scrivere quelle missive intimidatorie altro non era se non la madre di una ragazza che non era stata promossa a prima ballerina e che per questo voleva vendicarsi dell’étoile palermitana, finendo però a processo. Le lettere anonime si riferivano non solo alla Abbagnato ma anche all’impresario teatrale Daniele Cipriani rei, a detta dell’imputata, di aver favorito alcuni allievi e di aver voluto distruggere con le loro azioni il corpo di ballo. Contestazioni poi rivelatesi infondate e che hanno così portato alle accuse di calunnia e diffamazione a carico della madre. Le prime lettere iniziarono a giungere nel 2016 nelle quali l’imputata chiedeva l’apertura di un’inchiesta per quanto stava accadendo, a sua detta, al corpo di ballo del Teatro dell’Opera. La madre indignata accusava la Abbagnato definendola “pazza bipolare e dispotica”. La lettera anonima fu inviata ai vertici del Teatro ed ai colleghi dell’étoile ma anche ai quotidiani ed alla polizia giudiziaria. Sempre secondo la donna, sarebbe stata proprio Eleonora ad organizzare un “piano diabolico” affidando ruoli solo ad “una cerchia ristretta di ballerini”, mentre gli altri venivano tenuti dietro le quinte “spingendoli ad andarsene”.
ELEONORA ABBAGNATO MINACCIATA: MADRE VENDICATIVA A PROCESSO
Nelle lettere anonime contro Eleonora Abbagnato non mancavano poi gli insulti e le minacce tali da spingere l’étoile a sporgere denuncia. “Incapace”, “finta bionda” erano solo alcuni degli insulti a lei rivolti in una seconda missiva. A spaventare maggiormente la Abbagnato erano però i toni minatori della lettera che, rivolgendosi ai vertici del Teatro annunciava: “Se scoppia un casino, noi l’avevamo già detto tempo fa, ma evidentemente non ci avevate presi sul serio. E quando le bombe scoppiano, anche se in senso figurato, non ci sono più mediazioni, ma solo distruzione, morti e feriti”. A quel punto presero il via le indagini della procura e gli investigatori riuscirono a rintracciare la responsabile delle lettere minatorie, tradita da una foto postata su Facebook proprio dalla figlia. La madre ora a processo, infatti, le aveva regalato alcune marmellate scrivendo a mano gli ingredienti sull’etichetta e la sua calligrafia risultava essere la medesima delle lettere anonime, scritte a mano e fotocopiate. Dopo mesi, per la Abbagnato finisce così un vero e proprio incubo.