Il candidato alla Regione Lombardia ed ex sindaco di Varese, Attilio Fontana, segue la scia di Salvini e non intende giustificare le parole della sindaca di Gazzada Schianno: intervistato dopo un incontro di campagna elettorale, inevitabile la domanda sulla collega Bertuletti. «Mi dissocio nella maniera più ferma, massimo rispetto per il ricordo del dramma che hanno vissuto milioni di persone. Non si scherza su queste cose, nella maniera più assoluta», conclude Fontana, critico anche per il “falò” dei fantocci di Boldrini e Gentiloni andato in scena a Busto Arsizio tra i Giovani Padani del luogo. Va segnalato una sorta di “spin off” della polemica sorta dal post contro il Giorno della Memoria, e anche questo altrettanto spiacevole: sui social e su alcuni forum la sindaca della Lega viene insultata e derisa non tanto per quanto ha detto ma per il suo aspetto fisico, per le sue foto bizzarre e per il suo modo di vestirsi. Un giornalista e scrittore, mai tenero con Salvini e con i leghisti, come Michele Dalai è intervenuto poco fa in sua “difesa”: «Se l’aspetto fisico diventa l’argomento usato contro Cristina Bertuletti, sindaco antisemita del varesotto, se usate quel tema per insultarla o per volgarità generiche sappiate che valete tanto quanto lei: pochissimo».
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CONVOCATO CONSIGLIO COMUNALE A GAZZADA
Le dimissioni sono state richieste da metà della Giunta comunale, dalle associazioni dei partigiani e delle vittime della Shoah: la Lega l’ha ammonita pubblicamente anche se non ha richiesto la rimozione del suo incarico, ma di certo la posizione della sindaco Cristina Bertuletti non è tranquillissima dopo il post choc scritto nel Giorno della Memoria. Gas Lerner ha scritto qualche ora fa un altro posto su Facebook in cui accusa Salvini di non voler intervenire attivamente: «Vediamo se almeno costei Matteo Salvini ha il coraggio di espellerla. O se la Lega è definitivamente fascistizzata». Al netto della libertà del singolo partito di prendere le decisioni che ritiene più giuste, la vicenda del sindaco e del suo ruolo in consiglio comunale è sicuramente messa in discussione in questi giorni dopo la bufera. Al momento di commenti ufficiali non ne arrivano e nemmeno voci di possibili dimissioni: è stato però convocato in seduta straordinaria questa sera il Consiglio Comunale di Gazzada Schianno, con tanto di ordine del giorno disponibile a questo indirizzo. «Si rende noto che lunedì 29 gennaio 2018 alle ore 20.30 presso la sala consiliare di Via Matteotti 13/A in seduta straordinaria avrà luogo il Consiglio Comunale. Disponibile l´ordine del giorno»: non è escluso che questa sera la sindaca potrà tornare sull’argomento e riferire direttamente al suo paese un commento/ decisioni in merito alla triste vicenda della Giornata della Memoria. (agg. di Niccolò Magnani)
IL POST CHOC NEL GIORNO DELLA MEMORIA
Si chiama Cristina Bertuletti la sindaca leghista finita nell’occhio del ciclone per una uscita infelice comparsa sulla sua pagina Facebook lo scorso sabato, in occasione della Giornata della Memoria. In queste ore, quel suo post scritto nel giorno in cui si ricordavano gli orrori della Shoah, è finito sotto accusa da più parti, come spiega Il Fatto Quotidiano. “E’ il giorno della memoria, ricordatevi di andare a pijarlo…”, scrive la prima cittadina di Gazzada Schianno, attirandosi contro l’attenzione dell’Arcigay di Varese e dell’Anpi – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. Mentre nel primo caso sono state chiese le dimissioni della sindaca leghista, dall’altro è stata definita la sua esternazione “vergognosa”, la “maniera peggiore” per usare il diritto di parola per il quale in tanti hanno perso la vita. A stigmatizzare la frase è stato anche lo stesso leader della Lega, Matteo Salvini, che ha commentato: “Ha scritto una sciocchezza”. Lo ha detto intervistato a Rtl 201.5 nel corso di un intervento durante il quale ha aggiunto: “Quando ci sono di mezzo milioni di morti, bisogna pregare”.
SINDACA LEGHISTA: I PRECEDENTI
Il post shock scritto su Facebook dal sindaco Cristina Bertuletti non è il primo finito nella bufera. Nel 2016 la donna era stata segnalata nuovamente per aver augurato la pena di morte alla segretaria Cisl, Annamaria Furlan e per aver auspicato, sempre via social, la reincarnazione del Duce. Il post relativo alla Giornata della Memoria non è visibile a tutti ma solo ai suoi “amici” di Facebook. Ad intervenire contro la sua infelice frase è stata Ester De Tomasi, presidente dell’Anpi della provincia di Varese che, come riporta Tgcom24 ha commentato: “Le persone che hanno sofferto e perso la vita nei lager sono morte anche per fare in modo che tutti abbiano diritto di parola. Una libertà usata nella maniera peggiore da chi scrive queste dichiarazioni vergognose”. Giovanni Boschini, presidente di Arcigay Varese ha invece criticato: “Nessun amministratore pubblico dovrebbe permettersi di utilizzare i social network per veicolare messaggi di questo genere che non hanno davvero nulla di divertente e che offendono milioni di vittime”. Al tempo stesso ha chiesto a gran voce le sue dimissioni dalla carica che non sarebbe degna di rappresentare.