Il Papa, durante un’udienza generale, si è soffermato su un aspetto particolare della vita di un cattolico: il peccato. essendo esseri umani imperfetti, gli uomini e le donne, durante l’arco della propria vita, commettono tantissimi errori. Più o meno gravi, è chiaro, ma pur sempre degli errori, che la religione cattolica obbliga a confessare. Dire al sacredote i propri peccati è un aspetto ineliminabile della vita del buon cattolico perché permette di ‘lavarsi la coscienza’, almeno temporaneamente; finché cioè non si peccherà di nuovo, il che è una cosa certa. Al riguardo Papa Francesco ha raccontato un simpatico aneddoto che ha smorzato la tensione su un argomento così serio. La Stampa.it riporta le parole di Jorge Mario Bergoglio: “Ricordo un aneddotto molto simpatico riguardo alla confessione. Una volta una donna si recò da un religioso per confessarsi e invece di raccontare i suoi peccati, cominciò a dire quelli degli altri. Del marito, della vicina, eccetera eccetera. A un certto punto il prete la bloccò e le disse: ‘Signora, quando smetterà di dire i peccati degli altri e inizirà a dire i suoi?’ “



‘BISOGNA DARSI DA FARE’

Papa Francesco ha poi continuato il suo discorso inerente all’argomento interessantissimo della confessione. Troppo spesso le persone confondono la famosa regola aurea di Gesù, storcendone il suo significato originario alla radice. Alcuni asseriscono che essa dica ‘non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te’, ma tutto ciò è errato. Implica una passività di fondo del cristiano che, in questo modo, si limiterebbe solo a ‘non fare’ e, cioè, a non agire attivamente per il bene altrui. La regola aurea invece è attiva e recita: ‘Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te’, il che implica fare attivamente del bene al nostro prossimo. Ecco infatti cosa ha detto il Papa sempre su La Stampa: “Molto spesso ci accontentiamo di dire ‘non ho fatto niente di male a nessuno’ e stiamo bene così. Ma tutto questo non basta affatto. Dobbiamo essere attivi e fare del bene al nostro prossimo e ricordare a tutti con la nostra condotta che siamo discepoli del nostro Signore Gesù Cristo. Non dobbiamo sentirci bravi solo perché non facciamo del male ad alcuno; tutto ciò non è abbastanza.”



‘NON SIATE PRESUNTUOSI’

Il perdono è un punto cardine della vita di un buon cristiano, così come lo è la confessione dei peccati e l’umiltà. Papa Bergoglio, durante la sua udienza, ci ha tenuto a sottolineare quest’ultimo aspetto in relazione proprio con la confessione. Ecco le parole di Papa Francesco, sempre sul quotidiano La Stampa: “Dobbiamo essere umili e confessare i nostri peccati a Dio. Pensiamoci: cosa può dare Dio a un cuore presuntuoso e che è soddisfatto del proprio successo? Semplicemente nulla. Chi è superbo è già sazio della propria giustizia e perciò chiude il cuore al perdono, alla comprensione e all’amore di Dio. Dio odia i superbi.” Continua poi Papa Frncesco, spostando l’attenzione sul peccato: “La confessione è necessaria perché gli esseri umani peccano. Il peccato divide l’uomo dall’uomo, ma, soprattutto, divide l’uomo da Dio, lo allontana. Per questo motivo dobbiamo imparare a chiedere scusa e perdono l’un l’altro, per riavvicinarci maggiormente come fratelli. Non facciamoci dividere dal peccato.” Se tutti seguissero queste parole vivremmo certamente in un mondo migliore.

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