Professore di filosofia molesta le allieve: il caso del Liceo Tasso di Roma, con l’accusa nei confronti di Maurizio Gracceva di aver fatto delle avances e di aver ricattato sessualmente le sue allieve. Intervistato dal Corriere della Sera, il professore di storia e filosofia ha spiegato che “l’intera vicenda è un grande equivoco”. Il prossimo 12 gennaio 2018 l’uomo sarà ascoltato dal pubblico ministero Francesca Passaniti ed ha sottolineato di sentirsi tranquillo, con fiducia nella magistratura. Continua Maurizio Gracceva: “Quei messaggi sono stati fraintesi. Erotismo? Io parlo così con tutti, ragazze e ragazzi, insegno da 30 anni, prima ero all’Augusto (altro liceo classico di Roma, ndr) e tra sei mesi vado in pensione”, soffermandosi sul fatto che non c’è stato alcun ricatto sessuale. L’avvocato del professore, Antonio Carmelo Pirrone, ha commentato: “Il mio cliente ha solo stabilito un rapporto aperto e confidenziale con le proprie classi. La sua materia, la filosofia, invita a interrogarsi: forse è sembrato naturale rappresentare i propri problemi al loro insegnante”. (Agg. Massimo Balsamo)



PROFESSORE DI FILOSOFIA MOLESTA LE ALLIEVE

È il liceo dei “vip”, della “Roma bene” e ora si ritrova immerso in uno scandalo davvero spiacevole e abominevole: in pratica, se tutto fosse confermato, un professore di filosofia del liceo Tasso di Roma è indagato per molestie, denunciato dalle sue stesse allieve che da tempo ricevevano messaggi, apprezzamenti e proposte erotiche tramite chat su WhatsApp. Il docente insegna da qualche anno Storia e Filosofia in uno dei più prestigiosi istituti scolastici della Capitale: poco prima di Natale però deve essere scattato qualcosa nelle allieve visto che di colpo, dopo lunghi “rumors” che giravano tra i banchi e tra le aule, si arriva al passo deciso. Alcune studentesse prendono coraggio e denunciano il fattaccio: al momento sono ovviamente solo accuse, ma sono arrivate da più parti, sia minorenni che maggiorenni. Non basta, è ovvio, per condannare una persona e per questo ci sarà il processo che eventualmente stabilità da che parte stia il vero: intanto però, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, tutte le ragazzine avrebbero raccontato una versione simile e coincidente. «Tutte hanno raccontato lo stesso comportamento depositando la chat memorizzata nel proprio cellulare. I messaggi non richiedono sforzi interpretativi, sono tutti perfettamente espliciti. Whatsapp serviva a veicolare le avance del docente», spiega la collega Sacchettoni sul CorSera Edizione Roma. La pm Francesca Passaniti sta dunque indagando per molestie e a breve il professore sarà interrogato per fornire la sua versione dei fatti.



LA DENUNCIA DELLE ALLIEVE

Per ora non ci sono gli elementi e gli estremi per le violenze sessuali: sarebbero infatti solo proposte, messaggi e allusioni sessuali, ma nessun coinvolgimento diretto. Di certo però il professore dovrà dare spiegazione di molti dettagli: perchè mandava quei contenuti, perché faceva quelle allusioni e come era venuto in possesso dei numeri di telefono delle ragazzine. L’impressione, ancora del tutto ipotetica, è che vi sia instaurato una sorta di “potere” di influenza del docente su alcune ragazze: un “potere” fondato su un regime di omertà che prevedeva il silenzio totale delle ragazze davanti alla sudditanza psicologica del professore. Gli investigatori indagano però anche la restante parte del Liceo Tasso: come possibile che nessuno abbia mai saputo nulla di quei comportamenti? Che nessuno abbia mai sospettato che dietro all’imbarazzo e strani comportamenti delle studentesse, ci potesse essere una reale motivazione che andava oltre ai “soliti” difficili anni dell’adolescenza? Tanti interrogativi, pochissimo materiale e molte supposizioni per uno scandalo che coinvolge un liceo di Roma frequentato qualche anno fa da grandi protagonisti della società, da Alberto Moravia a Walter Veltroni, da Vittorio Gassman a Paolo Gentiloni e tanti altri ancora.

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