Sciopero giornalisti Rai Sport: in questi minuti è in onda su Rai Uno la sfida tra Juventus e Torino, valida per i quarti di finale di Coppa Italia 2017/2018, diretta senza però la consueta telecronaca. I giornalisti infatti sono in rotta di collisione con la tv del Servizio Pubblico dopo le ‘sconfitte’ in termini di mercato e acquisizioni dei principali eventi sportivi. Non c’è Gianni Cerqueti, affiancato dalla seconda voce, ma il sottofondo dell’Allianz Arena. Una situazione che però non ha messo dispiacere nei telespettatori, anzi, come si evince dai commenti ironici sui social network: “Partita sulla @RaiSport senza telecronaca un sogno che si avvera! Sempre così grazie @RaiUno #juventusToro”, “Per uno sciopero Rai la partita di coppa è priva della telecronaca. Finalmente si potrà vedere una partita qualsiasi senza per forza sentire parlare della asroma dai faziosi giornalisti della tv di stato.”, “Ma quanto è bella la partita senza telecronaca? Ecco perché non c’è paragone tra stadio e TV”. (Agg. Massimo Balsamo)



NIENTE JUVENTUS-TORINO E TG

Per chi questa sera vorrà vedere Juventus-Torino quarti di finale di Coppa Italia, o assistere alle gare di sci o ancora sentire il notiziario sportivo sulla Rai lo farà con qualche difficoltà: per tutta la giornata infatti è stato indetto e confermato lo sciopero dei giornalisti di Rai Sport, in piena rotta di collisione con la tv del Servizio Pubblico dopo le recenti (e cocenti) sconfitte in termini di mercato e acquisizioni dei principali eventi sportivi dei prossimi mesi. Lo sciopero durerà tutto il giorno e dunque non andranno in onda nessun notiziario sportivo di Rai Sport (sia sui canali principali che sulla striscia quotidiana di Rai News24), le gare di sci andranno in onda senza alcun commento e soprattutto la telecronaca del derbyssimo di Coppa Italia tra Juve e Toro verrà mandata in onda senza la telecronaca, il commento tecnico e neanche gli studi pre e post partita. Insomma, nulla di nulla: il motivo? Di certo l’assegnazione dei diritti televisivi dei Mondiali in Russia 2018 (pur sempre senza l’Italia) andata a Mediaset in chiaro e la perdita totale della Formula 1 dal prossimo anno (a pieno appannaggio di Sky Sport) non hanno aiutato il già complicato rapporto tra Rai Sport e Via Mazzini. Da qui la protesta, con un botta e risposta assai velenoso che possiamo vedere qui sotto.



LA REPLICA DELLA RAI

Secondo il comunicato espresso da Vittorio di Trapani, Segretario Usigrai, lo sciopero è motivato sotto più punti di vista: «Ci scusiamo per il disagio. Ma è una protesta necessaria, per ribadire il diritto di voi cittadini che pagate il canone a poter assistere gratuitamente ai piu importanti eventi sportivi. Che, infatti, registrano sempre straordinari risultati di ascolto. La Rai invece non trasmetterà in diretta tv alcuni grandi appuntamenti, come i mondiali di calcio. È la prima volta che accade. Ed è a rischio anche la Formula1. Tutto a beneficio della concorrenza privata». L’attacco è diretto contro l’azienda del Servizio Pubblico, in particolare lo stesso direttore di Rai Sport (ad oggi Gabriele Romagnoli, ndr) è messo sotto scacco. «L’azienda e il direttore di Rai Sport dunque fanno scelte di segno contrario, per di più spendendo soldi in costose collaborazioni e per acquistare prodotti da società esterne. Noi vogliamo una Rai Servizio Pubblico che trasmetta più sport, con sempre maggiore qualità. Riteniamo inaccettabile che ormai lo sport sia un privilegio dei pochi che possono permettersi un abbonamento alla pay tv. Vogliamo che – grazie alla Rai – lo sport sia di tutti e per tutti». Dura e diretta la replica dell’azienda di Via Mazzini che con un altro comunicato non comprende né giustifica le motivazioni addette dai giornalisti di Rai Sport che questa sera manderanno in “muto” il derby di Torino: «L’agitazione dei giornalisti di Rai Sport è incomprensibile perché ignora che la Rai investe sul prodotto Sport oltre 200 milioni di Euro l’anno. Con l’eliminazione dell’Italia la Rai non poteva sostenere ulteriori e ingenti investimenti dettati da sole ragioni commerciali; non è un caso che altri servizi pubblici di importanti paesi europei, pur con le loro nazionali qualificate alla fase finale, non trasmetteranno le partite dei Mondiali di Russia. Sorprende infine che, invece di valorizzare gli eventi di cui Rai detiene i diritti come la Coppa Italia, i giornalisti di Rai Sport abbiano deciso di privare i telespettatori del loro autorevole commento».

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