Questa sera Vittorio Sgarbi sarà fra gli ospiti che chiuderanno la stagione di Colorado, il fortunato programma comico condotto da Paolo Ruffini, con la collaborazione di Federica Nargi e Gianluca Fubelli in arte “Scintilla”. In attesa di scoprire cosa succederà al critico d’arte sul palco dell’irriverente show di Italia Uno, sulla sua pagina Facebook è stata diramata una nota ufficiale, con la quale Sgarbi, fondatore del movimento “Rinascimento”, prende le distanze dal gruppo “Noi con L’Italia”, un gruppo, così come si legge sul comunicato, “formato da “soggetti poi, senza un’idea e con il solo voto clientelare” che “pensano di guidare con Cesa un gruppo il cui unico obiettivo è di ritornare in Parlamento per riprendere la loro azione servile e opportunistica”. Sulla nota si legge inoltre che “noi, Rinascimento, Vittorio Sgarbi, Giulio Tremonti, dotati di pensiero e coerenti nelle alleanze siamo un corpo estraneo” e, a conclusione, la decisione di “sciogliere immediatamente ciò che appariva unito nel simbolo concordato con Ghedini, rispettando la tradizione democristiana ma non gli opportunisti che fingono d’interpretarla. Concluderò – continua Sgarbi – le consultazioni per eventuali alleanze prima di decidere di andare da solo (…) con gli unici corpi sani di un mercato politico malato e contaminato: Stefano Parisi, Benedetto della Vedova, Emma Bonino”. (Agg. Fabiola Iuliano)



“ECCO COME SONO STATO FREGATO DAL MIO CUSTODE”

Sembrava molto gentile e soprattutto molto sveglio, forse troppo, visto che ci sarebbe lui dietro il furto a casa Sgarbi. Ci riferiamo al custode notturno del critico d’arte, che figura tra gli indiziati. La vicenda risale al gennaio di due anni fa, quando dalla casa museo di Ro, in provincia di Ferrara, sparirono una serie di opere per un valore stimato attorno ai 500 mila euro. La svolta arriva ora al termine delle indagini e Sgarbi non può che essere sorpreso per l’esito. «A volte quando mi materializzavo a notte fonda nella mia casa di Ro lo incrociavo e lo salutavo. Nulla di più. Non ho nemmeno il suo numero di cellulare, altrimenti lo andrei a menare», ha dichiarato il critico nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Non lo ha selezionato lui, né poteva sospettare di lui. «Si è licenziato da solo poco più di un anno fa». Intanto alcune opere erano finite in vendita su eBay, a partire da due medaglie di Tommaso Ferroni che gli erano state regalate da un’amica. «La mia amica cercò di contattare il venditore di eBay senza rintracciarlo. Ma grazie a quell’autogol i carabinieri hanno concluso l’indagine».



VITTORIO SGARBI E IL FURTO IN CASA DA 500MILA EURO…

Il custode notturno di Vittorio Sgarbi è dietro il furto delle medaglie di Tommaso Ferroni, ma non c’è la certezza di una sua responsabilità per le altre opere. Nello specifico, i due taccuini di Felice Giani, il Trattato della scultura di Benvenuto Cellini, che risale al 1569, e un libro di Antonio Palomino. «Però la cosa che mi ha più ferito è stata l’assenza di un disegno di Giovanni Battista Piazzetta, ovvero di San Giuseppe con il bambino. Anche perché mio padre si chiamava Giuseppe. Si tratta di un foglio imperiale, un disegno grande. Quindi non è una cosa piccola. Cerchiamo, cerchiamo e ancora cerchiamo. Niente. Ma dopo la beffa, il danno. Troviamo la cornice ma non c’è il disegno», ha raccontato il critico d’arte al Corriere della Sera. E ha precisato che il disegno in questione non può essere venduto perché è notificato dallo Stato. Ora comunque non si sente al riparo da altri furti: «C’è sempre qualcuno che monitora… Chissà».