CUSTODIA CAUTELARE PER LA BABY GANG DI CHIAIANO
Dopo quasi tre settimane di indagini si è chiuso il cerchio attorno a un delle baby gang di Napoli finite sulle prime pagine della cronaca: nelle ultime ore, infatti, un’operazione condotta dagli agenti della Polizia di Stato di Scampia e Chiaiano, coordinati dalla Procura presso il Tribunale dei Minorenni del capoluogo partenopeo, ha portato ad eseguire nove misure di custodia cautelare a danno di quelli che sarebbero stati gli esecutori dell’aggressione ai danni di un 15enne lo scorso 12 gennaio nei pressi della stazione della Metro di Chiaiano. Secondo quanto si apprende, tutti i componenti della cosiddetta gang sarebbero minorenni (e di età inferiore ai 17 anni) e per otto di loro è stata disposta la custodia in Comunità, mentre per uno solo presso la propria abitazione; invece è stato reso noto che un decimo ragazzino, pur essendo stato individuato, non è imputabile dato che ha meno di 14 anni. I nove si resero protagonisti di una delle più violenti pestaggi compiuti a Napoli da bande di ragazzini, circostanza peraltro aggravata dal fatto che era stata perpetrata senza alcuna motivazione dal “branco” che poi aveva fatto perdere le sue tracce.
LE INDAGINI E I FILMATI DELLE TELECAMERE DI ZONA
A carico dei nove minorenni adesso pesano delle accuse molto pesanti che vanno dalla denuncia a piede libero lesioni gravissime (che hanno provocato danni irreversibili alla vittima, ovvero l’asportazione della milza), anche se non è stato deciso di contestare anche il reato di tentato omicidio: la loro identificazione è stata resa possibile grazie alla presenza, sul luogo dell’aggressione, di alcune telecamere i cui filmati sono stati poi “incrociati” con le testimonianze di alcuni testimoni. In base a quanto filtra da ambienti vicini alle forze dell’ordine che hanno eseguito gli ordini di custodia, il pestaggio del giovane Gaetano sarebbe stata per il “branco” una sorta di prova di forza da parte di uno dei membri più giovani. Va anche detto che alcuni dei nomi degli aggressori erano già noti nei giorni scorsi, quando alcuni di loro erano stati interrogati in merito, le cui dichiarazioni sono poi servite (grazie anche ad alcune ricostruzioni fotografiche) per incastrarli.