Il “mistero” dei foreign fighters ancora non è stato risolto: alla lista dell’Interpol ha replicato il Viminale che smentisce il tutto. Eppure il Guardian si dice certo delle fonti in mano e degli elementi poi anche confermati dal procuratore di Agrigento. «La spiaggia di Torre Salsa ad Agrigento è diventata recentemente uno dei più “gettonati” luoghi di sbarco per i migranti tunisini che cercano di raggiungere l’Europa», spiega il quotidiano inglese a riguardo dei miliziani di Daesh che sarebbero sbarcati in Italia negli ultimi mesi. Le autorità italiane, secondo il rapporto dell’Interpol, continuano a documentare e provare a bloccare i cosiddetti “sbarchi fantasma” che ogni settimana vede le nostre coste assaltate da piccole barchette e pescherecci carichi di migranti. Tra di essi vi si sarebbero nascosti i combattenti Isis, anche se quest’ultimi citati dal Guardian ancora non sono stati confermati dal Ministero degli Interni. «Dopo il crollo del “califfatto”, i governi occidentali hanno espresso la preoccupazione che gli ex foreign fighters possano cercare di entrare in Europa per compiere attentati»: e su questo purtroppo il Guardian non inventa nulla ma spiega una tragica realtà. 



VIMINALE SMENTISCE IL GUARDIAN, “NESSUN RISCONTRO SULLA LISTA”

Arriva secca la smentita della Polizia italiana, sotto diretta giurisdizione del Ministero Minniti: «Non trova alcun riscontro l’informazione di 50 combattenti stranieri approdati sulle coste italiane appartenenti all’Isis e pronti a compiere attentati», spiega una nota del Ministero degli Interni. Le notizie dunque riportate dal Guardian sono una bufala? Questo ancora non è possibile stabilirlo, anche perché a parlare al giornale inglese è stato anche il procuratore di Agrigento; secondo il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, resta comunque proficua la collaborazione tra Italia e Tunisia per individuare tutti i possibili soldati e combattenti dell’Isis che fanno la spola dall’Africa verso le nostre coste. «Un esiguo numero di persone segnalate dalle autorità di Tunisi, ma sono soggetti che sono stati già rimpatriati», precisa ancora la stessa nota del Viminale. Il documento del Guardian invece sosteneva invece il contrario, ovvero un documento in cui venivano mostrare nomi, cognomi, luoghi di nascita e profili dei sospetti terroristi: ora non resta che attendere il commento ufficiale dell’Interpol ed eventualmente dello stesso ministro degli Interni italiano. 



PROCURATORE, “SBARCATO AD AGRIGENTO”

L’Interpol ha inviato il 29 novembre al ministero dell’Interno una lista di 50 sospetti soldati dell’Isis che sarebbero sbarcato in Italia di recente. La notizia è stata lanciata dal Guardian, secondo cui tale documento è stato girato poi alle agenzie anti-terrorismo in Europa. Pare che uno dei sospetti possa aver già superato il confine italo-francese per raggiungere il dipartimento di Gard, nel sud della Francia. C’è anche l’approdo preferito da questi migranti tunisini, cioè la spiaggia di Torre Salsa ad Agrigento. Le barche, migliori rispetto a quelle che arrivano dalla Libia, partono da Ben Guerdane, dove l’Isis si è scontrato nel 2016 con l’esercito tunisino. «Non sappiamo cosa facessero prima del loro arrivo qui, di certo molti non vogliono essere identificati, non vogliono che le loro impronte restino agli atti. Per questa ragione se sei un terrorista sbarcare illegalmente ad Agrigento è il metodo più sicuro per arrivare in Europa», ha spiegato Salvatore Vella, procuratore di Agrigento, al Guardian. (agg. di Silvana Palazzo)



SOLDATI ISIS IN ITALIA, ALLARME INTERPOL

L’allarme è stato reso publico oggi dal Guardian ma la comunicazione dell’Interpol risale ormai allo scorso novembre: secondo l’agenzia di polizia europea, 50 sospetti combattenti dell’Isis sono sbarcati in Italia via mare sui barconi negli scorsi mesi. Addirittura pare che lo scorso 29 novembre l’Interpol stessa abbia comunicato al Viminale (sede del Ministero degli Interni, ndr) i nomi di tutti i 50 sospesi soldati Daesh. Sarebbero tutti di nazionalità tunisina e si sarebbero “mischiati” in mezzo ai migranti arrivati in grande quantità negli scorsi mesi di sbarchi: stando a quanto si legge oggi sulla versione online del Guardian, i sospetti miliaziani dello Stato Islamico sarebbero arrivati in Italia tra luglio e ottobre del 2017. Il timore di una “invasione” viene così rafforzato in piena campagna elettorale italiane, con l’immigrazione e l’antiterrorismo che sono punti nodosi e di forte scontro tra Pd, Lega e Movimento 5 Stelle.

COMUNICATI TUTTI I NOMI AL VIMINALE

Leggendo l’informativa del Guardian – su fonti Interpol – i timori principali riguardano l’ingresso nel nostro Paese tramite i barconi fantasma, ovvero quelle tantissime piccole imbarcazioni o pescherecci che di notte raggiungono le nostre coste per far sbarcare a piedi i propri immigrati. Tra di loro, secondo l’Interpol si sono celati e nascosti ben 50 presunti affiliati Isis fin dallo scorso luglio: secondo La Stampa, «Si stima che siano almeno 3 mila i tunisini arrivati sulle coste siciliane da luglio. Di questi la polizia è riuscita a bloccarne e identificarne solo 400». Dopo la sconfitta netta sul campo del Califfato, il fenomeno del “ritorno in Europa” dei combattenti islamisti rimasti in vita potrebbe aumentare e non poco nei prossimi mesi. Dopo la scoperta dell’agenzia, racconta ancora il Guardian, a quel punto l’Interpol, dopo le indagini effettuate dalla Tunisia, avrebbe mandato a Minniti i nomi dei combattenti e il ministro, a sua volta, ha cominciato l’elenco alle principali agenzie antiterrorismo europee. La cooperazione e lo sforzo maggiore di un sguardo comune al problema gravissimo devono essere le stelle polari dei prossimi anni di guida Ue e dei principali Paesi impegnati nella lotta al terrorismo internazionale.