Sarebbe stata definita una “confessione esauriente”, quella resa dal 26enne Besart Imeri, padre del piccolo di cinque anni ucciso ieri sera. Dopo un interrogatorio fiume non ci sarebbero stati più dubbi sulle responsabilità dell’uomo, come spiega Il Resto del Carlino, che precisa come il macedone, in presenza del suo avvocato e secondo fonti investigative, avrebbe reso dichiarazioni spontanee, anche se confuse e frammentarie, ma tali da rendere l’idea di quanto accaduto. Le ammissioni parziali fatte durante l’interrogatorio sarebbero state sufficienti a procedere per un provvedimento di fermo per omicidio volontario aggravato dal vincolo della parentela. Non sarebbe invece stata contestata la premeditazione sebbene l’uomo non sia stato comunque in grado di spiegare le motivazioni che lo avrebbero spinto a compiere la drammatica aggressione dagli esiti drammatici. Non è escluso che alla base possano esserci stati i capricci del piccolo Ineri è stato quindi condotto nel carcere di Montacuto ad Ancona dove sarà raggiunto nei prossimi giorni dal suo difensore, l’avvocato Raffaele Sebastianelli che potrebbe procedere con la richiesta di accertamenti anche di tipo psichiatrico al fine di stabilire se al momento dell’aggressione il suo assistito fosse realmente in grado di intendere e di volere. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
IL PADRE HA CONFESSATO IL DELITTO
Il padre del bambino di cinque anni morto ad Ancona ha confessato di averlo strangolato. Besart Ineri, giovane disoccupato e con problemi psichiatrici, era in stato di fermo per l’omicidio del piccolo, avvenuto ieri a Cupramontana, in provincia di Ancona. Il macedone ha, dunque, confessato di aver ucciso il figlio nella sua auto parcheggiata davanti alla sua abitazione di via Bonanni. Inutili sono stati i tentativi di rianimarlo effettuati dai sanitari della Croce Verde accorsi sul posto su segnalazione della madre del bimbo, che si trovava in casa al momento della tragedia. Dopo l’interrogatorio fiume durato tutta la notte, l’uomo è stato arrestato e condotto nel carcere di Montacuto. La moglie, in attesa del terzo figlio, è invece ricoverata all’ospedale di Jesi. Restano da chiarire le motivazioni che hanno spinto il giovane macedone ad uccidere il figlio. Intanto la Procura ha disposto l’autopsia sul corpo del bambino. (agg. di Silvana Palazzo)
LO HA STRANGOLATO NELL’AUTO?
Il padre del bambino di 5 anni ucciso in provincia di Ancona è in stato di fermo indiziato di delitto: lui è il principale sospettato dell’omicidio. Il 25enne disoccupato macedone è stato interrogato nella caserma dei carabinieri alla presenza del pm Valentina Bavai: stando a quanto riportato dall’Ansa, avrebbe fornito risposte confuse, tali comunque da fornire elementi sufficienti di colpevolezza. La Procura ora sta valutando le possibili ipotesi di reato. Secondo gli investigatori il fatto sarebbe avvenuto nell’auto del padre, che avrebbe soffocato o strozzato a mani nude il figlioletto a Cupramontana. Poi lo avrebbe trasportato in casa con l’intervento di alcuni familiari che abitano nello stesso caseggiato e che avrebbero chiamato il 118. La famiglia – un altro bambino, la madre incinta di un terzo figlio e altri parenti, tra cui il padre del 25enne – non era seguita dai servizi sociali del Comune. Lo ha spiegato il sindaco Luigi Cerioni, il quale ha precisato che «non aveva chiesto assistenza». (agg. di Silvana Palazzo)
DECESSO AVVENUTO PER STRANGOLAMENTO?
Iniziano ad emergere particolari rispetto alla tragica storica del bimbo ucciso a Cupramontana, in provincia di Ancona, ritrovato nella sua casa privo di vita a soli 5 anni. L’indiziato numero uno resta il padre, un ventiquattrenne macedone da tempo alle prese con problemi psichici, una depressione e un’instabilità acuite anche e soprattutto dalla disoccupazione, con la quale l’uomo si trovava a fare i conti da molto tempo. Era stato immediatamente chiaro come non ci fossero tracce di sangue nei pressi del corpo del bambino, lo strangolamento viene considerato la causa più probabile della morte del piccolo. Sono stati effettuati dei rilievi da parte dei carabinieri di Fabriano sull’automobile del padre, ma per capire cosa abbia ucciso il bambino di soli 5 anni sarà necessario attendere l’autopsia, che sarà effettuata già venerdì 5 gennaio presso gli Ospedali Riuniti di Ancona. (agg. di Fabio Belli)
IL PADRE SOSPETTATO PER L’OMICIDIO
Nel tardo pomeriggio di giovedì 4 gennaio 2017 si sarebbe consumato un terribile delitto a Cupramontana, in provincia di Ancona. E’ stato infatti ritrovato morto nella casa dove abitava un bambino di 5 anni, e secondo le prime ricostruzioni dei Carabinieri, il responsabile sarebbe il padre. Un uomo di 24 anni, originario della Macedonia, che sarebbe da tempo in cura per problemi psichiatrici. Il piccolo è stato ritrovato a terra, privo di vita, dai carabinieri di Fabriano, allertati da una chiamata al 118 arrivata poco dopo le ore 18. Le forze dell’ordine hanno cercato di rianimare il bambino, ma non c’è stato nulla da fare, anche se nell’appartamento non c’erano tracce di sangue né ferite sul corpo del piccolo. Sul luogo del delitto si è recata anche la madre, a sua volta incinta di un altro figlio, che ha accusato un malore alla vista del bimbo morto e che a sua volta è stata trasportata d’urgenza presso l’ospedale Urbani di Jesi.
BIMBO DI 5 ANNI TROVATO MORTO IN CASA
Col passare delle ore, stanno emergendo dei particolari sulla dinamica dell’omicidio, col bambino esanime a terra che è stato rianimato per più di 40 minuti dai carabinieri accorsi, ma senza esito. La chiamata al 118 è arrivata da via Niccolò Bonanni a Cupramontana, e la zona è ancora attualmente sotto piantonamento dei carabinieri. Il 24enne padre del bambini è sotto interrogatorio, con il Pm di Ancona Valentina Bavaj che si è recata a Cupramontana, ma ancora non si sa se abbia ammesso o meno la responsabilità per la morte del piccolo. I sospetti sul padre sono particolarmente forti, non solo per i già citati problemi psichici che avevano fatto parlare in paese riguardo l’instabilità dell’uomo, ma anche perché solo lui sembra essere stato in compagnia del bambino prima del suo ritrovamento, quando era ormai senza vita. Si attende la prima ricostruzione ufficiale da parte dei carabinieri.