Il nome di Almerina Mascarello entrerà certamente nella storia della scienza mondiale, essendo la prima italiana alla quale è stata impiantata la mano bionica in grado di percepire il contatto con gli oggetti. I risultati della sperimentazione, dopo l’intervento compiuto dal giugno 2016, saranno presto pubblicati su una rivista scientifica di fama internazionale. A spiegare l’esperimento durato sei mesi all’agenzia di stampa Ansa è stato Silvestro Micera, a capo dell’intero staff medico, che ha asserito: “La mano è una versione migliorata di quella impiantata su un uomo danese nel 2014”. Rispetto a quel caso però, Almerina è potuta uscire la sua mano hi-tech grazie al fatto che oggi, rispetto al passato, è possibile racchiudere l’elettronica in uno zainetto. “Racchiude il sistema che registra i movimenti dei muscoli e li traduce in segnali elettrici, poi trasformati in comandi per la mano; un altro sistema trasforma l’informazione registrata dai sensori della mano in segnali da inviare ai nervi e quindi in informazioni sensoriali”, ha spiegato Micera. Ora però, il vero obiettivo dell’esperto e del suo gruppo è quello di rendere questa tecnologia utilizzabile clinicamente. “Lo zainetto è stato uno step intermedio e il prossimo passo è miniaturizzare l’elettronica”, ha chiosato. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
ALMERINA: “SENSAZIONE È MOLTO NATURALE”
Il coordinatore del progetto Silvestro Micera ha simpaticamente definito il prototipo dato ad Almerina una sorta di primo passo verso un futuro «non troppo lontano in cui ci saranno mani bioniche simili a quella di Luke Skywalker nei nuovi Star Wars». In effetti a vedere l’arto “tecnologico” non è molto lontano da quello utilizzato dal grande Luke nell’ultima trilogia di Guerre Stellari: similitudini a parte, il progetto partorito da uno dei centri di eccellenza mondiale nello sviluppo di tecnologie di questo tipo è realmente interessante e la stessa Almerina dopo i test di 6 mesi si dice del tutto soddisfatta. «Dopo un po’ la sensazione è molto naturale e che la protesi può essere usata “per fare le cose che erano diventate difficili, come vestirsi o calzare le scarpe»: ora l’impianto è stato rimosso visto che era un prototipo ma nei prossimi mesi saranno messi a punto tutti i correttivi possibili per concedere di nuovo ad Almerina una mano “nuova”.
ECCO COME FA A TOCCARE GLI OGGETTI
Almerina Mascarello è la prima donna in Italia che potrà sentire, toccare e utilizzare gli oggetti con una mano.. bionica! La scoperta e la novità raccontata dalla Scuola Superiore Sant’Anna vede un prodigio della tecnica applicata con la maestria tecnologica italiana assieme al Politecnico di Losanna (Svizzera). Come in un film di fantascienza, ora Almerina potrà percepire il contatto con gli oggetti dopo l’intervento eseguito nel giugno 2016 al Policlinico Gemelli di Roma dall’equipe del neurochirurgo Paolo Maria Rossini. Un futuro più hi-tech e più legato ai bisogni essenziali dei cittadini, come dimostra questo caso strabiliante messo a punto dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e il PoliLosanna. «La mano bionica è una versione migliorata di quella impiantata su un uomo danese nel 2014», spiegano gli esperti della scuola toscana che hanno dato la notizia stamani. “Migliorata” perché la donna può uscire e girare per la città con la propria mano bionica impiantata grazie ad un zainetto che permette il trasporto del sistema elettronico che “dirige” l’arto tecnologico.
SUPERATI I 6 MESI DI TEST
Come ha spiegato il direttore dell’equipe di lavoro al Sant’Anna, Silvestro Micera, «l’elettronica è rinchiusa in uno zainetto che Almerina potrà portare sempre con sé. Racchiude il sistema che registra i movimenti dei muscoli e li traduce in segnali elettrici, poi trasformati in comandi per la mano». Vi è poi un altro sistema messo a punto che trasforma di fatto l’informazione registrata dai sensori della mano “bionica” in segnali da inviare ai nervi e quindi in nuove informazioni sensoriali. «Nel 2016 la donna ha portato con sé lo zainetto in giro per la Capitale, per sei mesi di test gli esperti hanno tenuto sotto controllo l’utilizzo e il funzionamento della mano bionica che era stata impiantata nel giugno del 2016», spiegano ancora dalla Scuola Superiore Sant’Anna. L’obiettivo dei prossimi di mesi invece sarà quello di rendere sempre meno ingombrante il sistema di controllo elettronico in modo da eliminare nel immediato futuro anche la scomodità di dover andare in giro sempre con uno zainetto appresso; di certo però la novità è sotto gli occhi di tutti e un nuovo “senso del tatto” è provato (e funzionale) dalla donna divenuta a suo modo una anticipatrice del prossimo futuro.