La vita umana non è una sola, assume molteplici forme e si esprime in modi misteriosi, ma reali. Non esiste un modello a cui dovremmo adeguarci, è possibile accoglierla anche nelle forme più diverse e dolorose, ma se essa è amata, ha sempre il diritto di esprimersi. Innumerevoli sono i casi, in tempi come questi dove la “selezione” resa possibile dalle accresciute capacità scientifiche e mediche ci vogliono assicurare che è possibile eliminare ogni apparenza di stortura del modello a cui siamo adeguati. Ma soprattutto non si tiene conto abbastanza dei pareri medici, come nel caso della californiana Jacqueline Rodriguez, oggi 16 anni, a cui i dottori viste le sue condizioni prima della nascita, avevano dato al massimo un anno di vita. Decisioni che non si sa se giudicare prese per ignoranza, per eliminare alla radici problemi e complicazioni, in nome di un buonismo che voglia far risparmiare sofferenze al nascituro e ai genitori. Il caso di Jacqueline, nonostante il terribile tumore che aveva ancora nel ventre materno le che l’ha colpita alle guance, alla bocca e alla lingua, dimostra che anche questa persona oggi 16enne possa dirsi felice di essere viva. E in che condizioni.
Non può mangiare alcun cibo, perché la sua bocca è ostruita dalla lingua malata; non può parlare, può esprimersi solo attraverso computer e iPad e deve nutrirsi con un sondino nella gola. Il tumore che la colpisce dalla nascita nonostante continue operazioni chirurgiche, si riforma sempre e dovrà continuare per tutta la vita a subire operazioni chirurgiche. Il suo aspetto fisico poi è quello che normalmente si giudica terrorizzante e lei lo sa, perché quando la vedono per strada le persone si voltano disgustate: guance enormi e deformate, la bocca che è una sorta di cicatrice. Jacqueline si diplomerà al college il prossimo anno, con un corso di studi normalissimo e apprezzato, gioca a tennis, prende lezioni di chitarra e sta pensando di iscriversi alla prestigiosa università di Stanford per diventare infermiera. Il modo con cui la gente la guarda la intristisce sempre: “Sono un normale essere umano” dice “ho problemi fisici come chiunque altro”. Racconta oggi la madre 52enne che lei e il marito rifiutarono di abortirla nonostante la gravità del caso: “Jacqueline è sempre stata perseverante, vuole semplicemente continuare a vivere, ogni mattina si sveglia con un sorriso sul volto che incoraggia noi genitori”. Non hanno dubbi: “E’ la cosa più bella che ci sarebbe mai potuta accadere”.