Un’altra parte molto importante della vita di Marina Ripa di Meana è stata quella legata alle battaglie compiute per i diritti degli animali, e in particolare quelle legate all’utilizzo delle pellicce, che la Ripa di Meana considerava una vera e propria barbarie. Nel 1996, durante un blitz rimasto nella storia alla Scala di Milano, arrivò a mostrare il seno nudo con sopra la scritta “no fur” (testualmente “no alla pelliccia”) proprio per sensibilizzare contro i metodi barbari con i quali venivano realizzati questi capi d’abbigliamento. Sempre negli anni Novanta, Marina Ripa di Meana si è esposta in prima persona per combattere il massacro dei cuccioli di foca, delle cui pelli viene fatto un grande uso a livello industriale. Battaglie delle quali Marina Ripa di Meana si è sempre detta orgogliosa fino alla fine. (agg. di Fabio Belli)



“HO PENSATO AL SUICIDIO ASSISTITO”

Il Tg5 ha trasmesso un video testamento che rappresenta l’ultimo messaggio di Marina Ripa di Meana, ormai consapevole che la malattia aveva ormai preso il sopravvento. Una dichiarazione di pochi minuti, commovente, in cui la 76enne ha spiegato come il cancro le avesse reso ormai faticose tutte le attività quotidiane, dal parlare all’alzarsi fino al mangiare. Dopo Natale, negli ultimi giorni, la situazione è letteralmente precipitata, tanto che Marina Ripa di Meana aveva chiesto alla figlia, Lucrezia Lante della Rovere, di prendere in considerazione la possibilità di accompagnarla in Svizzera per sottoporsi ad una procedura di suicidio assistito, per porre fine al dolore e alla sofferenza. La figlia le ha proposto invece di sottoporsi alle soluzioni al momento vigenti in italia, con cure palliative e sedazione profonda che contrastano nella maniera più efficace possibile le sofferenze della malattia. “Io che ho viaggiato con la mente e con il corpo per tutta la mia vita, non sapevo, non conoscevo questa via,” ha dichiarato Marina Ripa di Meana nel video testamento, optando per questa soluzione in attesa della fine. (agg. di Fabio Belli)

LA FIGLIA: “HA COMBATTUTO COME UNA LEONESSA”

L’eclettica Marina Ripa di Meana si è spenta a casa sua tra l’abbraccio dei cari, dopo aver combattuto una lunga malattia. Lo ha ricordato sua figlia, Lucrezia Lante della Rovere, parlando all’Ansa: «Mia madre ha combattuto la malattia come una guerriera e sarà un grande esempio per me, per le mie figlie e per tutti noi. Mamma, mi mancherai!». A ricordarla in tantissimi, sopratutto sui social. Alba Parietti, ad esempio, le ha dedicato un post su Instagram: «Cara Marina sembra impossibile che l’energia che era dentro di te ora abbia abbandonato il tuo corpo. Sei stata una fuoriclasse, bellissima, coraggiosa e folle. Unica e davvero speciale. Non riposare in pace perché non lo sai fare. Riportaci ogni tanto la tua splendida personalità e trasformala in energia da regalare all’universo. Mi avevano detto, tu stessa mi hai detto che stavi male. Ma non ci potevo credere eri sempre magica e bellissima. Mai vinta …. cara Marina Mancherai». (agg. di Silvana Palazzo)

QUEL PRESENTIMENTO: “QUESTO SARÀ IL MIO ULTIMO NATALE”

Giunge inaspettata la notizia della morte di Marina Ripa di Meana, anche se era noto il fatto che lottasse da anni contro il cancro. La sua battaglia è cominciata quando le è stato diagnosticato il tumore al rene, poi è arrivata la diagnosi di quello al polmone. Dopo una lunga malattia, dunque, si è spenta all’età di 76 anni nella propria abitazione di Roma. Come da lei richiesto, non si terranno riti funebri in sua memoria. In queste ultime ore però colpisce un suo presentimento: aveva infatti confidato agli amici che quelle appena trascorse sarebbero state le sue ultime festività natalizie. «Questo sarà il mio ultimo Natale», aveva dichiarato, come riportato da La Repubblica. E lo ha trascorso in famiglia. La sua morte ora colpisce quanti l’hanno seguita dalla tv e da vicino, come l’amico Giampiero Mughini: «La notizia è schiacciante, anche se non inaspettata. La lotta durava da sedici anni… Sapevo che sarebbe arrivata questa notizia, ma ora sono annichilito – ha dichiarato commosso a La Vita in Diretta -. Mi sento anche in imbarazzo qui, perché lei è stata una creatura straordinariamente mass mediatica, ma era anche sottile, generosa, un’amica sicura. La conoscevo da 35 anni, non mi ha mai deluso come amica e come persona». (agg. di Silvana Palazzo)

MARINA RIPA DI MEANA È MORTA A 76 ANNI

Marina Ripa di Meana è morta oggi, giovedì 5 gennaio 2018, all’età di 76 anni. La scrittrice, stilista e personaggio televisivo, sposata dal 1982 con Carlo Ripa di Meana, Marina lottava contro un cancro da moltissimo tempo, da quasi 16 anni. Marina Ripa di Meana, in più occasioni, non aveva mai fatto mistero della sua malattia. Il suo nome da nubile era Marina Elide Punturieri e, prima di sposarsi con Carlo Ripa di Meana, era stata sposata con Alessandro Lante della Rovere, da cui ha avuto la figlia Lucrezia Lante della Rovere, attrice. Nel maggio scorso, Marina Ripa di Meana era apparsa a Pomeriggio Cinque, mostrando una foto che la ritraeva con il volto gonfio e tumefatto, conseguenza di una reazione allergica ad una delle terapie alle quali si era sottoposta. Marina Ripa Di Meana, in quell’occasione, raccontò il proprio recente calvario: “Sono anni che combatto contro il cancro. Mi hanno tolto un rene e poi ho dovuto ricominciare le chemio e le terapie. È una battaglia molto difficile”.

LA CARRIERA DI MARINA RIPA DI MEANA

Marina Ripa di Meana è sempre stata una sostenitrice della chemioterapia, consigliando a tutti i malati di tumore di non affidarsi mai a ciarlatani e a medici alternativi: “La chemioterapia bisogna farla. Non credete alle terapie alternative. Io vado avanti con le cure classiche che mi danno speranza, non con i palliativi e i ciarlatani”. Nel corso della sua carriera da scrittrice, Marina Ripa di Meana ha pubblicato 14 libri tra i quali troviamo I miei primi quarant’anni, dal quale fu tratto l’omonimo film di Carlo Vanzina, La più bella del reame, anche questo diede origine ad un film, e Cocaina a colazione. Marina Ripa Di Meana lavorò anche come stilista, attrice, regista e sceneggiatrice. Dagli anni ’90 ha preso parte a molte campagne di sensibilizzazione, alcune anche provocatorie, come il famoso manifesto contro le pellicce e l’altrettanto famoso slogan “L’unica pelliccia che non mi vergogno di indossare”, riferendosi al suo corpo nudo.