Ha lanciato tre “focus” molto specifici questa mattina Papa Francesco nell’intorno annuale con l’Associazione Italiana Maestri Cattolici, appena prima del Congresso nazionale in cui discutono delle sfide e delle nuove realtà educative che il panorama scolastico italiano offre. Sono più che altro problematiche, difficoltà e fatiche nel impostare un’educazione libera e orientata alla dottrina sociale della Chiesa nel mondo di oggi: per questo il Pontefice divide in “tre” l’argomentazione rivolta questa mattina in Sala Clementina ai rappresentanti dei Maestri Cattolici giunti a Roma per incontrare il Santo Padre. «Vorrei proporvi tre punti di riflessione e di impegno: la cultura dell’incontro, l’alleanza tra scuola e famiglia e l’educazione ecologica. E anche un incoraggiamento al fare associazione», spiega Papa Francesco, particolarmente interessato al primo di questi ‘focus”. «in questa sfida culturale sono decisive le basi che vengono poste negli anni dell’educazione primaria dei bambini. Gli insegnanti cristiani, sia che operino in scuole cattoliche sia in scuole statali, sono chiamati a stimolare negli alunni l’apertura all’altro come volto, come persona, come fratello e sorella da conoscere e rispettare, con la sua storia, i suoi pregi e difetti, ricchezze e limiti»: la scommessa lanciata dalla Chiesa è quella di tornare a cooperare e formare ragazzi aperti e interessanti alla realtà che li circonda, «capaci di cura e di tenerezza – penso anche ai bulli – che siano liberi dal pregiudizio diffuso secondo il quale per valere bisogna essere competitivi, aggressivi, duri verso gli altri, specialmente verso chi è diverso, straniero o chi in qualsiasi modo è visto come ostacolo alla propria affermazione».



L’ALLEANZA SCUOLA-FAMIGLIA

Proprio nell’ottica di favorire un miglior “incontro” con ogni tipo di ragazzo, anche i più problematici, Papa Francesco rilancia su di una rinnovata alleanza educativa tra la scuola e la famiglia. «Io sono convinto che il patto educativo è rotto; è rotto il patto educativo tra scuola, famiglia e Stato; è rotto, dobbiamo riprenderlo. Tutti sappiamo che questa alleanza è da tempo in crisi, e in certi casi del tutto rotta. Una volta c’era molto rinforzo reciproco tra gli stimoli dati dagli insegnanti e quelli dai genitori»: il Papa prende sul serio le novità riguardanti i mutamenti di generazioni, gli usi e i metodi nelle scuole pubbliche italiane. «Non possiamo essere nostalgici del passato. Bisogna prendere atto dei mutamenti che hanno riguardato sia la famiglia sia la scuola, e rinnovare l’impegno per una costruttiva collaborazione – ossia, ricostruire l’alleanza e il patto educativo – per il bene dei bambini e dei ragazzi. E dal momento che questa sinergia non avviene più in modo “naturale”, bisogna favorirla in modo progettuale, anche con l’apporto di esperti in campo pedagogico». Insomma, siccome non vi è più la “naturale” propensione tra una cultura cattolica, una scuola pubblica e una famiglia orientata alla Chiesa, non si può “imporla” ma bisogna cooperare per recuperarla e progettarla: «Anzitutto rinunciando a pensarsi come fronti contrapposti, colpevolizzandosi a vicenda, ma al contrario mettendosi nei panni gli uni degli altri, comprendendo le oggettive difficoltà che gli uni e gli altri oggi incontrano nell’educazione, e così creando una maggiore solidarietà: complicità solidale».



ECOLOGIA INTEGRALE

Il terzo e ultimo passaggio del Pontefice è rivolto alla cura ecologica per tutto il creato: attenzione, tutto il creato non significa “solo” gli animali o le foreste dell’Amazzonica, significa proprio “tutto”. «Si tratta di educare a uno stile di vita basato sull’atteggiamento della cura per la nostra casa comune che è il creato. Uno stile di vita che non sia schizofrenico, che cioè, ad esempio, si prenda cura degli animali in estinzione ma ignori i problemi degli anziani; o che difenda la foresta amazzonica ma trascuri i diritti dei lavoratori ad un giusto salario, e così via. Questa è schizofrenia. L’ecologia a cui educare dev’essere integrale. E soprattutto l’educazione deve puntare al senso di responsabilità: non a trasmettere slogan che altri dovrebbero attuare, ma a suscitare il gusto di sperimentare un’etica ecologica partendo da scelte e gesti di vita quotidiana». Un rapporto integrale che nasce da un’altro rapporto integrale da recuperare, quello con Dio Creatore: con Gesù Cristo centro della storia, dice Papa Francesco, l’armonia con il creato viene di conseguenza, «Uno stile di comportamento che nella prospettiva cristiana trova senso e motivazione nel rapporto con Dio creatore e redentore». CLICCA QUI PER IL TESTO INTEGRALE DELL’UDIENZA IN VATICANO