L’EPIFANIA DEL SIGNORE
L’Epifania del Signore, che viene celebrata ogni anno il 6 gennaio, è una festività religiosa cristiana che ha origini orientali. Il termine epifania significa “rivelazione” e si riferisce alla triplice manifestazione di Gesù: come Dio, facendosi adorare dai Magi; come uomo quando venne battezzato da San Giovanni il Battista nel Giordano; come operatore di miracoli trasformando l’acqua in vino alle nozze di Cana. Oggi, 6 gennaio, la liturgia ricorda la prima manifestazione di Gesù come Dio, con l’adorazione dei Magi a Betlemme. I Re Magi, per onorare la nascita di Geù, portarono dei doni per il nascituro: oro, incenso e mirra. Il loro cammino venne guidato da una stella, la stella cometa, che accompagnò il loro viaggio sino al giaciglio che ospitava Gesù Bambino, assieme a Maria e Giuseppe. I Re Magi erano in realtà sacerdoti zoroastriani che, interpretando i segnali celesti grazie alle loro conoscenze astronomiche, decisero di onorare la nascita del figlio di Dio accentandone il messaggio senza obiezioni, prostrandosi alla nuova verità che ebbero l’onore di conoscere personalmente. Proprio per questo motivo l’Epifania e i Re Magi rappresentano l’universalità interreligiosa. Proprio per questo motiva la figura dei Re Magi è divenuta nel tempo simbolo di pace e fratellanza. Quando l’esercito persiano invase i territori palestinesi intorno al 610 d.C., gran parte dei luoghi di culto cristiani vennero saccheggiati e rasi al suolo. Fece eccezione solo la Basilica di Betlemme, in virtù della presenza di una raffigurazione artistica dei tre Re Magi che indossavano alcune veste tradizionali del culto persiano.
I RE MAGI
Secondo i racconti di Marco Polo, i Magi partirono alla volta di Betlemme dalla città di Saba (situata nei pressi di Theran), luogo in cui egli avrebbe visitato le loro tombe. In realtà le spoglie dei tre sacerdoti sono tutt’ora conservate e venerate presso una cattedrale in Germania. Le spoglie dei Re Magi furono oggetto di diatribe e scontri che si svilupparono nel corso dei secoli. Dopo aver ordinato la distruzione della chiesa milanese che ospitava le loro salme, Federico Barbarossa se ne impadronì. A distanza di pochi anni dall’accaduto il vescovo di Colonia riuscì ad entrarne in possesso per trasferirle infine nella cattedrale dove riposano attualmente. Il capoluogo lombardo, che per primo ospitò le reliquie dei re Magi, cercò in diverse occasione di recuperale. Nelle chiesa di Sant’Eustorgio è presente un’urna decorata con una scrittura che onora la memoria dei tre Magi.