Tornano ad accendersi i riflettori sul caso di don Luca Morini, definito Don Euro, parroco prima di Avenza poi di Fossone e Caniparola, salito agli onori della cronaca per via di uno scandalo che lo vedrebbe implicato, tra le altre cose, in truffa ed estorsione nei confronti dei fedeli. A far partire l’inchiesta furono le rivelazioni di Francesco Mangiacapra, avvocato e gigolò, oltre che autore del libro-verità “Il Numero Uno – Confessioni di un marchettaro”. Il giovane ricoprirebbe un ruolo chiave nell’intera vicenda, essendo venuto a contatto diretto con Don Euro, accusato di aver utilizzato i soldi dei fedeli per pagare a sua volta escort e gigolò. Ospite più volte della trasmissione di Barbara d’Urso, Pomeriggio 5, Mangiacapra aveva asserito in diverse occasioni: “Non è stato detto tutto su Don Luca Morini”. All’indomani dalla notizia anticipata in esclusiva dal quotidiano Il Tirreno e che annunciava la richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura a carico di don Morini, del vescovo monsignor Giovanni Santucci e dell’ex sacerdote Emiliano Colombi, ciascuno per differenti presunte responsabilità, il giovane Francesco Mangiacapra si è reso suo malgrado protagonista di uno spiacevole episodio, essendo stato il destinatario di una lettera minatoria. “Mi hanno minacciato di morte con una lettera anonima”, ha rivelato al medesimo quotidiano, sottolineando la sua preoccupazione dovuta essenzialmente al fatto che la missiva anonima sarebbe giunta al suo indirizzo di casa privato. “Qualcuno ha fatto ricerche per trovarlo”, ha osservato. E’ solo un caso che la lettera sia giunta dopo la richiesta di rinvio a giudizio a carico dei tre religiosi contro i quali è stato chiesto il processo?
DON EURO, FRANCESCO MANGIACAPRA PARTE CIVILE NEL PROCESSO
Dopo aver ricevuto la lettera anonima contenente minacce Francesco Mangiacapra ha annunciato l’intenzione di presentare denuncia, “non tanto perché ci siano speranze di risalire all’autore delle minacce, quanto per mettere un primo punto fermo. Se ne dovessero arrivare altre, il fascicolo sarebbe già aperto e potrebbero essere presi provvedimenti”, ha spiegato. In riferimento all’inchiesta che potrebbe vedere presto don Euro a processo, il giovane ha deciso di costituirsi parte civile. “Insieme al mio avvocato cercheremo assolutamente di essere parte attiva nel processo non certo per un risarcimento danni, quanto per poter essere presenti e far valere nelle udienze le nostre ragioni”, ha aggiunto, in attesa di conoscere la data dell’udienza preliminare. In merito alla missiva anonima, il contenuto non è stato reso noto ma Il Tirreno ha rivelato un particolare importante: pare sia stata scritta da qualcuno che conosce il Nuovo Testamento, poiché sarebbe stato citato un passo della lettera di San Paolo ai Romani. Non si esclude però possa essere un depistaggio. Certo è che il mittente avrebbe messo in guardia il gigolò, scrivendo: “la sua popolarità rende facilmente rintracciabile lei e suoi spostamenti, come ha visto e come vedrà in futuro”.