Il calvario vissuto da Michelle Hunziker, prigioniera per cinque anni di una setta, potrebbe accadere a chiunque. Lo sa bene Simona Crisci, amica storica della showgirl e conduttrice svizzera ed anche lei vittima della medesima “trappola” messa in atto da Clelia e dal suo clan. La donna, ospite di Massimo Giletti nello studio del programma di La7 “Non è l’Arena”, ha ripercorso gli anni condivisi con Michelle e terminati due anni prima della fine dell’incubo di quest’ultima ed ha spiegato in tv come sia stato possibile diventare “dipendente” dalla setta e quali conseguenze ha avuto sulla sua vita. Simona e Michelle si sono conosciute in un momento di grande turbamento reciproco: avevano rispettivamente 27 e 21 anni e la prima stava attraversando con dolore la richiesta di divorzio da parte del marito, dal quale aveva avuto due bambini. Ma come avvenne il contatto con Clelia? “All’inizio non era un gruppo”, ha spiegato Simona, rivelando di essersi rivolta alla “maga” solo in qualità di pranoterapeuta. “Lei all’inizio faceva solo pranoterapia, aveva anche capacità psicologiche, era sicuramente una donna molto intelligente e riusciva a capire le debolezze delle persone”, ha raccontato. A sua detta, Clelia era bella, materna, accogliente, rassicurante, doti con le quali è stato semplice riuscire a convincere due ragazze giovani ed in quel momento inaridite, certamente bisognose di amore ed attenzioni. Dopo le prime sedute di pranoterapie consigliatele da Michelle Hunziker anche a causa del suo continuo mal di testa, Clelia iniziò a indagare sulla sua vita personale, dal rapporto con la madre all’ex marito e alle amicizie.



SIMONA CRISCI, LA SETTA DI CLELIA: IL LUNGO CALVARIO CONDIVISO CON MICHELLE HUNZIKER

Grazie agli incontri con Clelia, Simona Crisci tornò insieme al marito e con lui si recò dalla pranoterapeuta. La donna però, non ebbe lo stesso potere sul marito dell’amica di Michelle, che la considerò “fuori di testa”. Simona lo riferì a Clelia e decise di lasciarlo definitivamente perché convinta pienamente del percorso spirituale intrapreso. Solo ora comprende come dopo averla fatta fintamente riunire, riuscì nell’intento di isolarla, esattamente come in più occasioni raccontò Michelle. Dal rapporto a due si inizia a parlare di gruppo. Simona iniziò ad avere contatti assidui. “Io prima lavoravo in un negozio di abbigliamento che gestivo. Dopo la creazione della società sono stata portata via e son stata messa a lavorare lì, quindi ero 24 ore su 24 con loro, sotto controllo”, ha raccontato. Nel corso del suo calvario ci fu spazio per le famose “riunioni” che avvenivano il venerdì sera, quando il gruppo si sedeva in cerchio e Clelia cantava con parole in ebraico prima dell’inizio delle canalizzazioni, ovvero “degli spiriti (spesso e volentieri era la canalizzazione dello spirito di Gesù che parlava per voce di una persona) che istruivano o dicevano cosa fare, cosa si era sbagliato in passato, cosa fare in futuro”.



L’isolamento anche con l’amica Michelle e le regole ferree emerse anche nel libro della Hunziker furono aspetti vissuti anche sa Simona, fino alla sua decisione di uscire dalla setta. Lei ci riuscì due anni prima della conduttrice e oggi ammette di averlo fatto per i suoi figli. “Sono uscita perché il mio ex marito era sempre più spaventato di sapermi lì dentro. Così un giorno, viste le pressioni del mio ex e dell’avvocato ho telefonata a Clelia e le ho detto ‘da oggi per te non esisto più ho bisogno di concentrarmi sui miei figli’”. Lei per molto tempo tentò di ricontattarla per paura di ciò che avrebbe potuto fare una volta fuori dalla setta. La fine dell’incubo per la showgirl svizzera, però, tardò ad arrivare.