Aveva fatto discutere e non poco la condanna dei giudici francesi all’ex ministro del governo Fillon Christine Boutin, Presidente onorario del Partito Democratico Cristiano di Francia, dopo che aveva dichiarato nell’aprile 2014 in una intervista «L’omosessualità è un abominio: il peccato non è mai accettabile, ma il peccatore in quanto persona è sempre perdonato». Ebbene, oggi la Cassazione ha invece assolto l’ex ministro dell’accusa di istigazione all’odio verso gli omosessuali: il tribunale così interromper la condanna in appello dello scorso 2016 per cui la politica francese avrebbe dovuto pagare una multa di 5mila euro. Ovviamente non sono i soldi in questione il vero problema, ma il principio che sottende un caso “spinoso” come quello sorto dopo le dichiarazioni della Boutin, che si è sempre difesa dicendo di aver semplicemente riportato il pensiero della tradizione cristiana. «Il discorso incriminato, se è oltraggioso, tuttavia non contiene, anche in forma implicita, appello o esortazione all’odio o alla violenza contro le persone omosessuali», scrivono i giudici francesi che così assolvono l’ex ministro della Casa sotto il governo Fillon. Fortissime le critiche delle varie associazioni LGBT che volevano la conferma della multa, e anzi, una condanna ben maggiore contro dichiarazioni «indegne e assolutamente ingiustificabili», aggiunge la lobby “LGBT Mousse” su Liberation.



“IN FRANCIA LA TRADIZIONE CRISTIANA È ANCORA RISPETTATA”

«La mia opinione è nella tradizione cristiana» , si era subito giustificata all’epoca delle prime critiche ricevute dopo aver spiegato la sua posizione nei confronti dell’ex deputato Yvelines, aggiungendo che in seguito si pentì delle sue parole. «Ma io sono una donna diretta, cerco di essere d’accordo con le mie profonde convinzioni, ma ciò non significa che io condanni gli omosessuali, tutt’altro“, aveva detto la Boutin. Oggi la vittoria in Cassazione e pochi istanti fa è la stessa ex ministro a scrivere su Twitter: «i giudici hanno annullato le condanne che mi riguardavano, solo per aver citato l’Antico Testamento. Il più alto tribunale francese», spiega ancora Christine Boutin, «ha appena confermato che la libertà di espressione e di coscienza esiste ancora in Francia». Una tradizione cristiana che riporta, non solo per l’omosessualità, ma per tantissime altre forme di peccati, la “denuncia” del peccato in quanto tale e l’accoglienza e perdono per ogni singolo peccatore. Come ha anche più volte detto Papa Francesco in riferimento al “problema” omosessualità, «Ripeto quello che dice il catechismo della chiesa cattolica: i gay non vanno discriminati ma devono essere rispettati. Accompagnati pastoralmente», fermo restando che il Catechismo della Chiesa Cattolica rimane espressamente critico sulla pratica dell’omosessualità, cosa però ben diversa dall’essere omosessuali.



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