Laura Mioli, 27enne di Latina, è l’unica italiana ad aver partecipato al concorso Miss Whellchair World organizzato a Varsavia, al quale hanno partecipato 24 ragazze da 19 Paesi. La manifestazione le ha dato la possibilità di dimostrare quanto “ogni donna sia meravigliosa sia sui suoi piedi che sulle sue ruote”. A parlare della sua malattia, ma anche della sua gioia di vivere e dei problemi dell’Italia in tema di barriere architettoniche è lei stessa in una recente intervista rilasciata a Il fatto Quotidiano. In essa ha chiarito come la carrozzina non debba affatto rappresentare un limite: “mi auguro che arrivi un messaggio positivo, che inizi a cambiare l’immagine delle persone con disabilità ma soprattutto mi auguro che cambi l’immagine che spesso i disabili hanno di se stessi: la carrozzina non deve rappresentare un limite. Anzi, spero che un domani un concorso come questo non ci sia più perché finalmente si potrà gareggiare insieme alle altre ragazze normodotate”.
Laura Miola: “L’Italia è ancora molto indietro”
Laura Miola è affetta dalla malattia di Charcot-Marie-Tooth, patologia neurologica genetica che colpisce il sistema nervoso periferico. È laureata in Metodi e Tecniche della Comunicazione e lo scorso aprile si è sposata dopo 14 anni di fidanzamento. Per partecipare al concorso che si è tenuto a Varsavia ha dovuto dimostrare di avere una buona cultura generale e soprattutto di essere in grado di lanciare un forte messaggio alle persone affette da qualsiasi disabilità: “Tutto deve partire da noi disabili perché nessuno ci regalerà mai nulla. Dobbiamo lottare noi per garantire anche a donne e uomini diversamente abili i diritti validi per tutti”. In Italia, però, la strada da percorrere è ancora lunga a causa in primis delle tante barriere architettoniche: ” Il nostro Paese è molto indietro nel rispetto dei diritti fondamentali delle persone con disabilità (…) Le barriere architettoniche che impediscono di vivere liberamente e avere le stesse possibilità rispetto ai normodotati”.