Flora aveva già denunciato in passato l’ex marito, anzi per ben due volte ad agosto 2017 e maggio 2018 Salvatore D’Appolito era stato denunciato per aver aggredito l’ex moglie. Per questi precedenti, avvenuti prima del presunto tentato omicidio dello scorso 27 settembre, il piastrellista ha un’udienza preliminare per minacce aggravate fissata per il prossimo aprile al tribunale di Monza. Non solo, sul fronte civile ha un sequestro conservativo dei beni e un divieto di avvicinamento alla donna come segnalo gli avvocati di Flora Agazzi oggi ad una collega del Corriere della Sera. Il programma Pomeriggio 5, in accordo con le autorità che da giorni cercano Salvatore, ha messo a disposizione un drone per poter osservare dall’alto l’area in cui il piastrellista potrebbe essere fuggito dopo aver crivellato l’ex moglie. 



CRIVELLA LA MOGLIE E FUGGE IN VESPA

È ancora in fuga Salvatore D’Appolito, il piastrellista residente a Villasanta che da giorni è in fuga con la propria Vespa bianca: ha sparato alla ex moglie Flora Agazzi, 53enne, ancora gravissima ricoverata in un ospedale a Bergamo, probabilmente perché non reggeva il peso dell’abbandono dopo anni di matrimonio alle spalle. Un gesto assurdo, inconsulto ma probabilmente preparato: ha minacciato di uccidersi, come scritto nel messaggio ritrovato nella casa di Villasanta in questi giorni di indagini mentre la fuga è ancora tutt’altro che risolta. Giovedì mattina intorno alle 10,40 avrebbe sparato sei colpi di pistola contro l’ex moglie all’esterno della villa dove la donna lavorava come colf e come badante presso un parente; anche a Pomeriggio 5 si è parlato oggi del caso con gli inquirenti che hanno deciso di inviare al Ris di Parma i 6 bossoli ritrovati davanti alla villa di via San Pantaleone per verificare se la pistola usata per ferire Flora Agazzi «sia stata usata in altri episodi criminosi», come riporta Il Giorno.



IL “GIALLO” DELLA TARGA

«Flora mi manca da morire. Mi voglio uccidere», si legge nel quaderno dove Salvatore D’Apolito ha sfogato tutto il suo malessere dopo la separazione. Il problema è che poi qualcosa è scattato e il piastrellista ha deciso di passare “all’attacco”, andando a colpire proprio quella ex moglie così tanto amata. Gli inquirenti, coordinati dal pm Davide Palmieri, non credono all’ipotesi più tragica del suicidio dietro al mancato ritrovamento dell’uomo in fuga: prima con una Vespa, poi forse addirittura con un camper. «Ogni elemento li spinge a propendere per un piano studiato nei minimi dettagli, persino in quelle frasi scritte, un possibile tentativo di depistaggio», spiegano gli inquirenti al Corriere della Sera questa mattina. Tra Villa di Serio e Nembro è sparito e le immagini di videosorveglianza che lo immortalavano sulla Vespa dopo il tentato omicidio di fatto lo perdono di vista. L’ipotesi è che abbia proseguito in camper, «probabilmente caricando la moto a bordo. Ne aveva uno, che non si trova. Di più. Come ulteriore precauzione, potrebbe avere sostituito la targa», visto che la vecchia targa non risulta segnalata da nessuna parte in tutta Italia.

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