Una domenica di fine settembre tragica per il Salento, in seguito ad un imponente incendio, probabilmente di origine dolosa, divampato ieri sulla costa adriatica nei pressi dell’oasi naturale Le Cesine, nel comune di Vernole, provincia di Lecce. Le fiamme divampate già in mattinata, hanno lambito in poche ore lidi, case e strutture ricettive della zona, impegnando per l’intera giornata numerose squadre dei vigili del fuoco, affiancate dal personale dell’Arif, della protezione civile e forestale. Come riporta oggi la Gazzetta del Mezzogiorno nell’edizione online, sono ampie le aree di pineta e bosco andate letteralmente distrutte ma il pronto intervento dei soccorritori ha evitato che andasse in fiamme l’intera oasi naturale. La zona colpita dal vasto rogo presenta ancora dei focolai ed è totalmente avvolta da una coltre di fumo. Il primo commento a caldo del comandante provinciale dei Vigili del fuoco di Lecce, Giuseppe Bennardo, sembra mirare all’incendio di natura dolosa: “É difficile che una tale devastazione possa avere cause naturali”, ha asserito. Quello de Le Cesine, oasi del Wwf, è un territorio molto vulnerabile e ieri sottoposto ad un elevatissimo rischio, scampato solo grazie all’intervento massiccio di soccorritori con quattro aerei, due fire boss e due canadair.
SALENTO, INCENDIO PRESSI OASI: FIAMME FINO ALL’ENTROTERRA
Il forte vento ha reso ancora più complesse le operazioni di spegnimento del vasto incendio divampato ieri mattina a Vernole, nei pressi dell’oasi naturale Le Cesine, in località Strada Bianca. Ha così invaso l’intera litoranea fino a toccare anche le pinete del parco Manà, messo in salvo dall’arrivo dei pompieri. Paura anche nei paesi vicini, poichè le fiamme hanno rapidamente raggiunto anche le campagne di Acquarica di Lecce, nei pressi di residence e abitazioni. Durissima la dichiarazione giunta in queste ore dall’assessore regionale all’Ambiente, Stea, che ha commentato: “L’incendio che si è sviluppato […] nei pressi dell’oasi Wwf delle Cesine, in Salento, è uno schiaffo a quella Puglia che vede nelle tutela della natura e dell’ecosistema, la fonte di nuove opportunità di sviluppo turistico, culturale e sociale”. In caso di conferma dell’ipotesi di incendio doloso, Stea ha annunciato che la Regione sarà pronta a costituirsi parte civile “mentre da subito mi impegnerò affinché le nostre aree protette possano essere messe in sicurezza, sia con le dovute operazioni di sorveglianza per il rispetto delle regole, sia con la bonifica del territorio dai rifiuti”.