L’ex carabiniere Marco Camuffo è stato condannato a 4 anni e 8 mesi per stupro: questa è la prima sentenza emessa dal gap Fabio Frangini al processo con rito abbreviato. Era accusato di aver violentato una delle due studentesse americane stuprate nella notte tra il 6 e il 7 settembre dell’anno scorso. L’altro carabiniere coinvolto nell’inchiesta, Pietro Costa, è stato invece rinviato a giudizio. La prima udienza è stata fissata per il 10 maggio 2019. Ma Camuffo e Costa sono chiamati a rispondere anche davanti al Tribunale militare di Roma. In questo procedimento sono accusati di concorso in violata consegna continuata e pluriaggravata, perché erano in servizio al momento del presunto stupro, e concorso in peculato militare aggravato, per aver usato l’auto di servizio con cui erano di pattuglia per accompagnare le due ragazze da una discoteca fino al palazzo dove abitavano e dove si sarebbe consumata la violenza. L’udienza preliminare è stata aggiornata al 6 novembre prossimo. Entro quella data il gap Elisabetta Tizzani dovrà quantificare il danno economico subito dall’amministrazione. (agg. di Silvana Palazzo)



STUPRO STUDENTESSE USA: LE RICHIESTE DEL PM

Due riti diversi per gli ex carabinieri accusati di aver violentato le due studentesse americane che accompagnarono a casa con l’auto di servizio la notte tra il 6 e 7 settembre dello scorso anno. Per colui che ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato, Marco Camuffo, il pm Ornella Galeotti ha chiesto cinque anni e 8 mesi di carcere. Pietro Costa, invece, è stato richiesto il rinvio a giudizio e se sarà processato il rito sarà ordinario. La decisione in merito alle richieste del pm Galeotti potrebbe arrivare anche in giornata, e sarà presa dal giudice Fabio Frangini. Avendo chiesto il rito abbreviato, Camuffo in caso di condanna avrà un terzo di sconto della pena. Durante l’udienza di oggi Camuffo, l’unico presente dei due imputati, ha fatto una dichiarazione spontanea affermando che non fu sua l’idea di accompagnare le due studentesse a casa. E si è proclamato innocente sostenendo che la ragazza era consenziente. 



LA “CONSENSUALITÀ” ARMA DIFENSIVA DEBOLE…

Camuffo ha detto anche che la ragazza con cui ebbe un rapporto sessuale sulle scale del palazzo in cui abitava con l’amica non aveva detto no ai suoi approcci, ma la ragazza ha spiegato sin dal primo momento che era spaventata visto che l’uomo aveva la pistola. L’altro carabiniere, Pietro Costa, che ha accettato il rito ordinario, attenderà l’eventuale rinvio a giudizio o il proscioglimento. La presunzione d’innocenza è sacrosanta ma, come riportato dal Corriere della Sera, i due ex carabinieri – sono stati cacciati dall’Arma nel frattempo – hanno poche probabilità di uscire assolti o prosciolti dal Palazzo di Giustizia di Firenze. I due si difenderanno invocando la consensualità delle due studentesse, che però erano ubriache e quindi incapaci, secondo quanto sostiene l’accusa, di decidere. Infine, dopo la giustizia ordinaria Marco Camuffo e Pietro Costa dovranno anche sottoporsi al giudizio della giustizia militare. L’udienza davanti al giudice Fabio Francini è proseguita con gli interventi delle parti civili e delle difese.

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