Il 10 ottobre scorso è morta Mary Midgley nota per essere la “filosofa degli animali”. Aveva 99 anni e da poco aveva pubblicato la sua ultima opera “What si philosophy for?”. La donna aveva indagato antri dove in pochi si erano mossi con idee interessanti e la voglia di studiare degli ambiti davvero molto complessi e forse anche per questo affascinanti. Si era battuta per il ruolo della filosofia, ma aveva condotto studi anche in etica ambientale. Si era soffermata sulla critica allo scientismo e al riduzionismo. Il campo che più l’aveva interessata però era quello degli animali, da qui il nome che gli era stato dato da tempo, e del rapporto di loro con gli esseri umani. Ci abbandona una grande mente che in un’epoca iper-tecnologica come questa avrebbe potuto con saggezza farci tornare indietro al contatto con noi stessi e con la natura.



Le sue opere

L’opera sicuramente più nota di Mary Midgley rimane “Animals and why they matter” uscito nel 1983 e successivamente tradotto anche per l’Italia con il titolo “Perché gli animali” edito dalla Feltrinelli. Purtroppo questo rimane l’unico testo di Mary Midgley tradotto in italiano, ma nonostante questo la sua opera è stata studiata in lingua originale anche nel nostro paese. Non solo gli animali, perché la filosofa si è battuta anche per il rapporto tra uomini e donne nel senso di maschile e femminile. Dalle sue opere ha preso spunto particolarmente la filosofia occidentale che ha sfruttato pensieri intelligenti per postulare numerosi e interessanti assiomi. Intanto nelle ore subito successive alla sua morte sono stati numerosi quelli che sui social hanno voluto utilizzare parti delle sue opere.

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