È cominciato questa mattina il processo d’appello nei confronti di Giosuè Ruotolo, il militare di 29 anni condannato in primo grado all’ergastolo per il duplice omicidio di Pordenone. Secondo il Tribunale di Udine è stato lui a sparare ai fidanzati Trifone Ragone e Teresa Costanza, trovati morti la sera del 17 marzo 2015. Quella di oggi è un’udienza “tecnica”: la difesa, rappresentata dagli avvocati Roberto Rigoni Stern e Giuseppe Esposito, chiede la riapertura dell’istruttoria. La Corte dovrà dunque decidere se potrà essere ammessa una nuova perizia super partes, per fare chiarezza su quei punti dell’inchiesta che la difesa definisce «contraddittori». In aula sono presenti Ruotolo e il padre, oltre ai genitori di Teresa e Trifone. L’udienza è presieduta da Igor Maria Rifiorati, presidente della Corte d’Assise d’Appello di Trieste. Nell’arco della mattinata sono state ripercorsi tutti gli elementi emersi nel corso del primo grado. L’udienza è poi ripresa alle 14.30. (agg. di Silvana Palazzo)
OMICIDIO TERESA E TRIFONE: RUOTOLO IN APPELLO
Prima udienza presso la corte d’Assise di Trieste del processo d’appello per la morte di Ragone Trifone e della sua fidanzata Teresa Costanza. I due, rispettivamente di anni 28 e 30, erano stati uccisi il 17 marzo 2015 nel parcheggio del palasport di Pordenone, e per la loro morte è stato condannato all’ergastolo lo scorso 8 novembre, l’ex caporal maggiore dell’esercito, Giosuè Ruotolo. In aula è presente l’imputato con i legali Roberto Rigoni Stern e Giuseppe Esposito, nonché il padre dell’ex militare.
CHIESTA PERIZIA SUPER PARTES
In aula vi sono i genitori delle due vittime, costituitisi parti civili, a presiedere vi è il Presidente della Corte d’Assise d’Appello di Trieste, Igor Maria Rifiorati. La Corte ha stabilito dopo apposita riunione che nessuna telecamera di trasmissione televisiva può riprendere il processo, e soprattutto, l’imputato Ruotolo. Uno degli avvocati dell’ex militare, Rigoni Stern, chiederà alla corte una perizia super partes per fare chiarezza su alcuni punti dell’inchiesta definiti dalla difesa contraddittori. Ruotolo uccise i due fidanzati a marzo del 2015, colpendoli a morte con una serie di spari nel parcheggio del palazzetto dello sport di Pordenone: l’ex militare era stato spinto da un movente passionale.