Nella giornata del 12 ottobre tutto il mondo cristiano ricorda e celebra la importante figura di San Serafino. Tra i motivi che lo hanno reso degno di essere canonizzato si possono ricordare il suo senso di umiltà e la sua voglia di adoperarsi per il prossimo. San Serafino era un frate cappuccino di umili origini. Nacque nel 1540 da una famiglia dalle condizioni economiche disagiate, nei pressi di Ascoli. Quando era ragazzo la sua vita sembrava indirizzata ad essere dedicata alla pastorizia, ma ben presto la sua forte fede cristiana prese il sopravvento, tanto da fargli capire di voler entrare nel convento dei Cappuccini di Tolentino. Tuttavia il suo percorso da frate non iniziò in modo molto positivo: la sua troppa generosità infatti gli creò diversi problemi, tanto da dover cambiare più volte convento, rimanendo comunque sempre all’interno del territorio delle Marche. Sul finire del 1500, precisamente nel 1590, trovò finalmente una definitiva sistemazione ad Ascoli Piceno, dove ricoprì il ruolo di questuante, ovvero di colui che doveva raccogliere le offerte da destinare al convento, passando casa per casa. Tale ruolo gli diede modo di farsi conoscere da tutti ad Ascoli Piceno, tanto che quando nel 1601 cominciò a spargersi la voce che sarebbe stato trasferito altrove, la città insorse per fare in modo che San Serafino non venisse allontanato. E alla fine egli rimase effettivamente ad Ascoli Piceno, potendo quindi continuare a dare conforto ai bisognosi e nella propria opera di evangelizzazione. San Serafino era così amato da chi abitava ad Ascoli Piceno, che già in vita era considerato alla stregua di un santo. Nel 1602 San Serafino dovette interrompere tutte le attività che lo tenevano costantemente impegnato e si ritirò in convento per motivi di salute. Due anni dopo spirò e oggi le sue spoglie mortali si trovano ancora nel convento dove ha vissuto. Qui è stato costruito un santuario in suo onore. La sua beatificazione avvenne per volere di Benedetto XIII nel 1729, mentre la canonizzazione ebbe luogo poco tempo dopo e precisamente nel 1767, per volere di Papa Clemente XIII.



San Serafino, il patrono di Montegranaro

San Serafino è patrono di Montegranaro, ovvero del paese che gli ha dato i natali. Inoltre è tra i patroni di Ascoli Piceno, dove come detto vi è un santuario a lui dedicato e dove si trovano ancora oggi le sue spoglie mortali. Nel suo paese natale il 12 ottobre si svolge una solenne funzione accompagnata da una cerimonia di natura laica e sono diverse le iniziative a lui dedicate. Come detto, anche Ascoli è legata alla figura di questo santo e qui sono davvero tante le cose da vedere oltre al convento di frati cappuccini che ha ospitato San Serafino fino alla sua morte. La città è molto ricca da un punto di vista prettamente culturale: in questo senso basti pensare alla zona archeologica dove si possono vedere i lasciti dell’epoca romana ed anche alle tante chiese di epoca medioevale che fanno di Ascoli una delle città più ricche per quanto concerne i luoghi di culto che vi si possono visitare. Ovviamente San Serafino non è l’unico santo che viene ricordato dalla Chiesa Cattolica nella giornata del 12 ottobre. Tra i vari santi che il mondo cristiano ricorda e celebra in questa giornata di inizio autunno si possono ad esempio citare San Amelio e San Amico, che subirono il martirio per non aver voluto rinnegare la propria fede cristiana. Tra coloro che invece al momento sono stati assunti al rango di beati si possono ricordare due importanti figure, ovvero quelle di Tommaso Bullaker e di Giovanni Osiense.

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