Lo chiedevano dalle prime ore successive al crollo del ponte Morandi: adesso gli sfollati di Genova sono stati accontentanti. Il 18 o al più tardi il 19 ottobre potranno fare rientro per alcune ore nelle case che sono stati costretti ad abbandonare dopo la tragedia del 14 agosto per recuperare i beni custoditi al loro interno. Lo ha detto il commissario straordinario per la ricostruzione nonché sindaco di Genova, Marco Bucci, che come riportato dall’Ansa ha aggiunto:”E’ possibile che ci siano anche un secondo e un terzo turno di rientro, ma se la situazione della struttura resterà stabile anche un trasloco”. Bucci, interpellato sui beni che potranno essere recuperati, ha risposto:”La priorità è sugli oggetti, ma sono decisioni personali. E’ un ottimo piano, il comitato è soddisfatto. Si partirà dalle case esterne per poi avvicinarsi a quello sotto il ponte”. Il piano, ha aggiunto Bucci, prevede che ogni nucleo familiare abbia a disposizione 50 scatoloni “ma non è rigido”. (agg. di Dario D’Angelo)



GENOVA, BUCCI: “SFOLLATI RIENTRANO A CASA 18 O 19 OTTOBRE PER RECUPERO BENI”

Arrivano novità importanti per gli sfollati del ponte Morandi di Genova. Come riportato dall’Ansa, il commissario straordinario per la ricostruzione nonché sindaco del capoluogo ligure Marco Bucci ha dichiarato:”Ci sono ottime probabilità che già giovedì prossimo gli sfollati possano rientrare nelle loro case per ritirare i loro beni. Altrimenti le operazioni slitteranno al giorno successivo. Abbiamo predisposto un piano e attendiamo il via dalle commissione tecnica”. Bucci ha chiarito che “sarà una operazione complessa, che durerà 15-20 giorni. Andremo avanti fino a quanto tutti non saranno contenti”. Secondo il piano messo a punto, ogni nucleo familiare sarà accompagnato da tre vigili del fuoco, due in casa e uno a terra, e due ore di tempo a disposizione per completare le operazioni. Per il trasporto dei beni le famiglie potranno usufruire di un carrello mobile. (agg. di Dario D’Angelo)



GENOVA, INAUGURATA “BRETELLA” TRA AEROPORTO E VIA DELLA SUPERBA

In attesa della demolizione e della ricostruzione del viadotto Morandi, e soprattutto, di capire chi procederà ai lavori visto il contenzioso con Autostrade per l’Italia (leggasi l’approfondimento qui sotto), oggi a Genova è stata inaugurata una “bretella” molto importante per snellire il traffico del capoluogo ligure: si tratta del collegamento fra l’aeroporto e via della Superba, percorribile anche dai camion di peso superiore alle 7.5 tonnellate, costretti fino ad oggi ad un giro interminabile per rientrare in autostrada. Alla cerimonia di inaugurazione del nuovo troncone stradale, anche Stefano Balleari, dirigente di Aspi e fra gli indagati per il crollo del Morandi, che però non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito all’inchiesta: «Noi (di Autostrade per l’Italia ndr) pensiamo a quello che possiamo e dobbiamo fare per Genova – ha spiegato ai microfoni de Il Secolo XIX – e questo bypass è una dimostrazione: di fronte alle vittime del Morandi, da credente, mi inginocchio e osservo il silenzio, per gli sfollati abbiamo messo in campo tante iniziative che credo siano note alla città». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



PROGETTO “CLANDESTINO” DI ASPI

Autostrade per l’Italia non ci sta a venire esclusa dalla ricostruzione del ponte Morandi, ed ha presentato un proprio progetto, nonostante la forte opposizione del governo. Il quotidiano Il Giornale lo definisce “clandestino”, proprio perché Palazzo Chigi ha tagliato fuori Aspi dalla ricostruzione del viadotto sul Polcevera con l’obiettivo di revocare la concessione alla stessa Autostrade. Il piano di demolizione e ricostruzione è stato presentato nelle scorse ore al sindaco di Genova, Marco Bucci, commissario straordinario, un piano «sviluppato in funzione degli obblighi in capo ad Autostrade in seguito al collasso della pila 9 del ponte le cui cause sono ancora in corso di accertamento».

IL GOVERNO DICE NO

Bucci ha spiegato che il progetto “non l’ha ancora visto”, anche se in realtà pare che il piano di Aspi sia stato consegnato il 20 settembre scorso anche al governatore della Liguria, Giovanni Toti. Il progetto di Autostrade che considera la propria soluzione “doverosa e legittima” prevede una ricostruzione del viadotto collassato nel giro di 9-13 mesi, inoltre, 3 dei 14 palazzi di via Porro verrebbero salvati, mentre gli altri andrebbero abbattuti. L’alternativa, quella che piace al governo, è il progetto di Renzo Piano, che verrebbe costruito da Fincantieri. Nella giornata di lunedì dovrebbe essere approvato l’emendamento che prevede la consegna immediata al commissario delle tratte delle autostrade A7 e A10 da parte di Aspi, di modo da escludere la stessa dalla ricostruzione: si preannuncia una lunga battaglia legale.