Del caso Riace ha parlato il prefetto Mario Morcone, direttore del Dipartimento che si occupava dei richiedenti asilo e poi capo di gabinetto del ministro Marco Minniti, ai microfoni del Corriere della Sera. “Abbiamo sempre creduto nel progetto Riace e per questo sono convinto che non debba scomparire. Se ci sono responsabilità dei singoli è giusto che vengano accertate e perseguite, ma quel modello funziona e distruggerlo sarebbe un errore grave” l’analisi di Morcone, che conferma quanto detto dal ministro Matteo Salvini sulla segnalazione di Mimmo Lucano: “È vero che un paio di anni fa l’Anci, l’associazione dei Comuni che da cui dipendono i progetti Sprar, aveva rilevato che molte cose non andavano nella gestione da parte di Lucano”. Al primo cittadino veniva contestato il far “entrare nel sistema di accoglienza chi sceglieva lui, non ascoltava le indicazioni, commetteva errori nelle rendicontazioni”. E evidenzia: “Mimmo era in una sorta di delirio dovuto alla sovraesposizione e giocava una partita seguendo le sue regole. Posso però testimoniare che lo faceva a fin di bene. Nessuno ha mai pensato che potesse appropiarsi di quelle somme o avesse un tornaconto personale. Per questo l’ho sempre agevolato”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



MIMMO LUCANO: “RIFAREI TUTTO”

Questa mattina il sindaco di Riace Mimmo Lucano, agli arresti domiciliari per le ben note vicende e accuse sul sistema di accoglienza dei migranti (e in attesa della decisione del Tribunale del Riesame in settimana sulla scarcerazione o meno, ndr) ha rilasciato una lunga intervista alla stampa sempre asserragliata sotto l’abitazione in cui è costretto il sindaco calabrese. Ne ha per tutti: «Rifarei tutto quello che ho fatto», è il mantra che il primo cittadino della piccola Riace ribadisce con il guanto di sfida contro Salvini continuamente rilanciato, «lui dice “chi sbaglia paga”? Io rispondo che ha il senso di qualcosa di autoritario che mal si addice ad un ministro». I cronisti gli hanno chiesto poi cosa ne pensasse delle diverse contrazioni fatte dal Viminale e dai pm sul sistema di accoglienza dei “suoi” migranti in questi anni, ma la replica è sempre la stessa: «non cambierei nulla,  le scarse condizioni igieniche e falle nella rendicontazione non è vero niente. Si tratta di atteggiamenti denigratori, visto che il villaggio globale di Riace è stato visto da tutti come qualcosa di straordinario».



SALVINI: “MIGRANTI, SINISTRA E GIUDICI, LA PACCHIA È FINITA”

Il futuro dei migranti resta poi il secondo punto di questa complessa vicenda, oltre al destino giudiziario di un sindaco accusato di aver violato la legge più volte per aiutare un sistema di accoglienza molto “particolare”: Mimmo Lucano spiega ancora che «loro non se ne andranno, hanno dei bambini piccoli con loro e non hanno alcun posto dove andare, solo qualcuno è andato via negli ultimi tempi per la situazione di grande incertezza, ma la maggior parte non ha veramente dove andare». Ieri il Viminale ha “smorzato” la linea di Salvini e ha fatto sapere in una nota ufficiale che «a Riace non ci sarà alcun trasferimento obbligatorio: i migranti si muoveranno solo su base volontaria» (qui tutti i dettagli). Intanto questa mattina è Matteo Salvini ad agitare ancora le acque sul “caso Lucano”, ribadendo come quanto accade attorno a Riace è qualcosa di cui essere soddisfatti: «il sindaco è ai domiciliari e invita i giornalisti a casa come se nulla fosse, Magistratura Democratica accusa chi ha messo in dubbio il sistema di accoglienza (e quindi anche il pm), da sinistra attaccano l’inchiesta ma le verifiche del Viminale partirono col governo del Pd. E nessuno richiama il rispetto delle regole o difende il pubblico ministero, nemmeno l’Anm! Si mettano tutti il cuore in pace: con me l’immigrazione di massa non sarà più un affare, la pacchia è finita».

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