Proseguono le minacce nei confronti del carabinieri Francesco Tedesco, che la scorsa settimana grazie alla sua testimonianza, ha incolpato due suoi colleghi, ritenendoli co-responsabili del pestaggio povero Stefano Cucchi. Dopo lo striscione esposto, anche il legale di Tedesco è stato oggetto di dichiarazioni intimidatorie. Intanto un altro avvocato, Giosuè Bruno Naso, legale del militare Roberto Mandolini, anche lui sotto processo, ha accusato il difensore di Tedesco e le Camere Penali di essersi comportati in maniera scorretta durante il processo, e di aver fatto accordi con il pm per alleggerire la posizione del proprio assistito. Il legale ha scritto una lettera di 5 pagine in cui sostiene «Inconfessabili accordi con il pm e in particolare la promessa derubricazione della imputazione elevata nei confronti del cliente in quella di favoreggiamento, reato allo stato già prescritto, anche a costo di aggravare la posizione di tutti gli altri imputati». Naso scrive e si domanda «In un processo di tale delicatezza, in un processo condizionato come pochi altri da fattori stravaganti ed extraprocessuali tu che fai? Accompagni il tuo assistito nell’ufficio del pm perché questi conduca un’indagine parallela e riservata rispetto a quella in corso con innegabili, inevitabili se non addirittura perseguiti effetti di condizionamento su quello che sarà il di lui contributo dibattimentale?». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
MINACCIATO ANCHE L’AVVOCATO
Non solo lo striscione intimidatorio nei confronti di Francesco Tedesco, il carabiniere che con la sua testimonianza ha di fatto accertato il pestaggio di Stefano Cucchi. Adesso a ricevere delle minacce è stato anche il suo avvocato, Eugenio Pini che, come riportato da Il Messaggero, è stato raggiunto da una voce con accento siciliano che in una telefonata lo ha paragonato al giudice Rosario Livatino, ucciso in Sicilia dalla mafia, annunciando giustizia anche per lui. Intanto l’avvocato Giosuè Bruno Naso, legale del militare Roberto Mandolini – anche lui sotto processo per l’omicidio preterintezionale di Stefano Cucchi – rivolgendosi alla difesa di Tedesco ha accusato i colleghi di una sorta di scorrettezza processuale e di avere fatto accordi con il pm per alleggerire la posizione del suo assistito. (agg. di Dario D’Angelo)
EMMA BONINO, “ILARIA CUCCHI ESEMPIO PER TUTTI”
“Ilaria Cucchi è un esempio per tutti”: queste le parole di Emma Bonino di Più Europa a L’Aria che Tira, con la politica che ha elogiato la tenacia della sorella di Stefano Cucchi per ricercare la verità sulla morte del fratello. Ecco le parole della Bonino: “C’è stato un dato di omertà e di silenzio, come dice giustamente Ilaria Cucchi non si tratta di criminalizzare l’Arma ma di focalizzarsi sulle persone responsabili dei maltrattamenti. Credo che questo sia un dato importante, per nove anni c’è stato un tentativo di nascondere le questioni. La determinazione, la persistenza e la cocciutaggine di Ilaria credo dia coraggio a tutti i cittadini che a volte si fermano di fronte a quello che ritengono impossibile. L’esempio di Ilaria è un esempio di militanza civica non solo per suo fratello, ma un esempio di cittadinanza attiva per tutti gli italiani. Brava Ilaria!”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
INCONTRO ILARIA CUCCHI-MINISTRO TRENTA: “ONORATI”
E’ in programma domani, mercoledì 17 ottobre, alle ore 17.30 l’incontro tra il ministro della difesa Elisabetta Trenta e Ilaria Cucchi, sorella di Stefano. Saranno presenti anche il legale della famiglia Fabio Anselmo e Giovanni Nistri, Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri. Dopo l’apertura del ministro dell’Interno Matteo Salvini, che si è detto disponibile al dialogo, e la richiesta di scuse della sorella di Stefano, un nuovo capitolo della vicenda: “Ho accettato volentieri l’invito del ministro della Difesa e del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri. Io e il legale della nostra famiglia, Fabio Anselmo, che sarà presente, ne siamo onorati. Hanno espresso la volontà di riceverci e noi ascolteremo cosa hanno da dirci”. “L’incontro è stato fortemente voluto dal ministro Trenta e si svolgerà in sede al ministero” aveva fatto sapere il dicastero. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“NON MORTO PER HIV”
Un nuovo “caso” mediatico monta in queste ore dopo le clamorose novità sul processo per la morte di Stefano Cucchi: sul quotidiano Il Tempo, l’avvocato difensore di Roberto Mandolini – Domenico Naso – ha contestato alcuni elementi emersi durante le ultime udienze in Aula. Mandolini è il maresciallo dei Carabinieri attualmente sotto processo in Corte di Assise per falso e calunnia, proprio perché accusato di aver nascosto la realtà verità sulla fine di Cucchi: le sue durissime dichiarazioni (che Stefano sarebbe in realtà morto di Hiv e non per il pestaggio, comunque avvenuto, e altri piccoli dettagli-cavilli) sono state riprese dalla sorella Ilaria Cucchi che alla stampa monta tutta la sua rabbia per l’ennesima diffusione di verità “presunte” prima della verifica effettiva al Processo. «Le dichiarazioni dell’avvocato Naso, difensore di Roberto Mandolini apparse sul quotidiano Il Tempo mi lasciano di sasso. Da un lato, per difendere non si sa chi, ammette tranquillamente il pestaggio sconfessando ed incastrando il suo cliente che è accusato di falso e calunnia proprio per averlo nascosto e, di fatto, attribuito ad altri. Dall’altro, preoccupato non si sa bene per chi, si spinge a dire che mio fratello sarebbe morto di Hiv».
ILARIA CUCCHI INCONTRERÀ IL MINISTRO TRENTA
Secondo Ilaria Cucchi, o il legale di Mandolini non si è studiato il caso a fondo, oppure «è in malafede perché Stefano non era malato di nulla se non di epilessia che non aveva da tanto tempo. Tantomeno di Hiv. L’ avvocato Naso si comporta cosi perché pensa di poter essere al di sopra della legge offendendoci gratuitamente mentre il suo cliente ci chiede i danni. Forse lo è davvero. Stiamo a Roma. Un avvocato normale sarebbe chiamato a risponderne», conclude durissima la sorella che per anni ha combattuto contro l’iniziale indifferenza di tutti sulla fine del proprio fratello. Nel frattempo mercoledì 17 ottobre il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta incontrerà proprio la Cucchi assieme al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Giovanni Nistri, proprio per chiedere ufficialmente scusa su quanto di abominevole fatto 9 anni fa contro Stefano, oltre alla lunga omertà di molti nel nascondere i veri fatti. «L’incontro è stato fortemente voluto dal ministro Trenta e si svolgerà in sede al ministero», spiegano le note della Difesa.