La notizia: la benemerita Uaar — Unione atei agnostici razionalisti — ha proposto di sostituire nelle aule scolastiche i crocifissi con qualche articolo della Costituzione o con ritratti di personaggi eminenti della nostra storia.
Io confesso che sulla questione del crocifisso negli uffici pubblici mi sento molto vicino a quel che ha scritto qualche tempo fa Matteo Matzuzzi sul Foglio, in un pezzo intitolato “L’inutile ostentazione ideologica del crocifisso”: “Il cristianesimo — scrive Matzuzzi — è una proposta di vita, non una squadra di calcio da tifare esibendo di tanto in tanto il relativo gagliardetto”; e io, come lui, non mi impegnerei in una guerra per difenderlo: siamo in una società post-cristiana, prendiamone atto, e ricominciamo da Uno.
Detto questo, di fronte alla proposta di sostituire quel povero Cristo, non riesco a trattenere un sorriso e a non tornare a quel che scriveva quattro secoli fa il buon Blaise Pascal: “Da quando l’uomo ha abbandonato Dio, è strano che non ci sia niente nella natura che non sia stato chiamato a tenerne il posto: astri, cielo, terra, elementi, piante, cavoli, porri, animali, insetti, vitelli, serpenti, febbre, guerra, carestia, vizi, adulterio, incesto. E da quando ha perduto il vero bene, tutto può ugualmente sembrargli tale”.
Per carità, non voglio certo paragonare la Costituzione agli astri, o Rita Levi Montalcini a qualche altro elemento di questa lista. Voglio solo dire che senza un dio neanche gli atei agnostici razionalisti riescono a vivere. Anche, se vogliamo, un “dio civile”: ci vuole un principio da mettere a fondamento di una convivenza. Sì, ma quale dio? Facile, la Costituzione. Se non che la Costituzione, a sua volta, è figlia di una storia, di una lunga tradizione culturale, religiosa, umanistica: senza quella, i valori che pure afferma dove si fondano? Qualcuno ha presente gli infiniti tentativi di “educazione alla cittadinanza” che nelle scuole cercano di introdurre alla convivenza civile a partire dalla Costituzione? Sbadigli e indifferenza (salvo alcune minoranze agguerrite). Senza la storia che le ha fatte, anche le “carte fondamentali” sono quello che sono: pezzi di carta.
La storia, dunque? Sì, ma quale storia? Quale storia, se anche le statue di Colombo vengono rimosse dalle università americane? Quale personaggio storico può avere davvero il potere di fondare una convivenza? Da noi, ci hanno provato con Garibaldi, con Cavour: con quale risultato? Ogni parte, ogni partito, ogni fazione avrà i suoi idoli e i suoi avversari.
Togliere il crocifisso è facile. Trovare un altro fondamento per il valore della persona e tutte le conquiste che da qui sono cresciute, un po’ meno.