Le parole di Jean Claude Juncker di ieri hanno acceso una nuova polemica tra Italia e Unione Europea. Il presidente della Commissione Ue: “l’Europa non sopravviverebbe all’uscita dell’Italia, la manovra rispetti gli impegni”, questo un sunto delle dichiarazioni del lussemburghese, che ha anche parlato di “deriva inaccettabile”. Non sono tardate ad arrivare le repliche di Luigi Di Maio e Matteo Salvini, che hanno risposto al vetriolo, e la situazione andrà monitorata nel corso delle prossime ore: la Commissione Ue risponderà alla manovra dell’Italia con una lettera in cui verranno chiesti chiarimenti e modifiche, senza escludere l’apertura di una procedura di infrazione. Prima però è previsto uno scambio di vedute sul documento, con il premier Giuseppe Conte atteso a Bruxelles per il Consiglio europeo: il Corriere della Sera sottolinea che si terrà conto anche delle divergenze tra il Governo M5s-Lega e l’ufficio di Bilancio. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



FARAGE: “BOSS NON ELETTO, SECONDO ME BEVE”

Fra il governo italiano e il presidente della commissione europea, Jean Claude Juncker, si inserisce Nigel Farage. Il padre della Brexit, che più volte si è scontrato in passato proprio con il politico del Lussemburgo, è un noto sostenitore dell’esecutivo formato da esponenti del Movimento 5 stelle e della Lega, e nelle ultime ore lo ha ribadito con alcune dichiarazioni che lasciano ben poco spazio a repliche e interpretazioni. Intervistato dai microfoni di Affariitaliani, Farage ha parlato così di Juncker: «Il boss non eletto di questa Ue che può dire quello che vuole senza dover rendere conto a nessuno». L’ex leader dello Ukip, ha quindi rincarato le dose, e in merito alle voci maligne circa il vizio dell’alcool di Juncker, ha ammesso: «Penso proprio che ci sia del vero in queste speculazioni». Farage ha sempre sostenuto il governo del Belpaese, anche per provare a modificare il sistema europeo da cui la Gran Bretagna si è appunto voluta staccare. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



JUNCKER “DI MAIO E SALVINI NON UN PERICOLO”

Nuovo attacco del presidente della commissione dell’Unione europea, Jean-Claude Juncker, all’Italia. Il politico originario del Lussemburgo ha parlato nuovamente della manovra di bilancio, facendo chiaramente capire che non riceverà l’ok di Bruxelles “Se lo facessimo, ci riempirebbero di insulti”. Ennesimo monito quindi da parte dell’Unione Europea nei confronti del governo italiano, che continua imperterrito sulla sua strada, convinto che il rapporto fra il deficit e il prodotto interno lordo al 2.4% sia la scelta giusta, così come il reddito di cittadinanza, la mini flat-tax e la riforma delle pensioni. Juncker ha rilasciato anche altre dichiarazioni in un’intervista concessa ad alcuni media audiovisivi-italiani, fra cui l’agenzia Adnkronos, in cui, questa volta, non ha speso parole di astio contro l’Italia: «Affermare che i vicepresidenti del Consiglio Matteo Salvini e Luigi Di Maio sono un pericolo per l’Europa – dice – è una maniera eccessiva di descrivere le cose». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



LA REPLICA DI SALVINI

Il Presidente della Commissione Ue spende parole di “pazienza e calma” per l’Italia e subito dopo attacca duramente la Manovra Economica e minaccia pesantissime conseguenze (del tipo, “l’Europa finirebbe se l’Italia uscisse”): inevitabili sono le conseguenti critiche a Jean Claude Juncker, anche se ora si rischia davvero la “banalità” di uno scontro che ogni singola settimana avviene almeno una volta sull’asse Salvini-Di Maio e Bruxelles. «La manovra italiana è passata, Juncker se ne faccia una ragione e si beva un caffè. Gli sbandamenti sono arrivati dall’Europa che ha portato precarietà e insicurezza in un intero continente», rilancia il Ministro degli Interni da Spoleto per il giuramento degli allievi agenti della Polizia di Stato. Nel pomeriggio è stato chiesto a Juncker se effettivamente Di Maio e Salvini rappresentano secondo lui un reale pericolo per l’Europa: e qui torna il “Dr Jekyll”, con parole rassicuranti «pericolo per l’Europa? È una maniera eccessiva di descrivere le cose». Ma intanto lo scontro continua, imperterrito.. (agg. di Niccolò Magnani)

DI MAIO: “JUNCKER HA TEMPO FINO A MAGGIO”

Nuovo botta e risposta sull’asse Bruxelles-Roma tra Jean-Claude Juncker e il Governo italiano, questa volta nella persona del vicepremier Luigi Di Maio. Infatti, il Presidente della Commissione UE, dopo aver ricordato di non essere pregiudizialmente contro il nostro Paese ma di non essere affatto d’accordo con l’impostazione della Legge di Bilancio appena messa a punto dall’esecutivo guidato da Giuseppe Conte, ha pure rilanciato il suo cavallo di battaglia, ovvero che la Manovra non rispetta gli accordi precedentemente presi con l’Europa (“Se accettassimo un derapage alcuni Paesi ci coprirebbero di ingiurie”) e poi ha lanciato l’allarme sulla possibile uscita dell’Italia dall’Euro, uno scenario che a detta dell’ex premier lussemburghese avrebbe conseguenze catastrofiche per l’intera Unione. Dunque nessuna concessione alla flessibilità per il Bel Paese e replica del leader del Movimento 5 Stelle arrivata a stretto giro di posta: “Juncker dica chi davvero prendere le decisioni in Unione Europea, e continui pure a rivoltarsi, ma gli rimane tempo fino a maggio” ha detto sibillinamente Di Maio alludendo alle prossime elezioni continentali in programma nella primavera del 2019. (agg. R. G. Flore)

PRESIDENTE COMMISSIONE UE, “MANOVRA RISPETTI IMPEGNI”

“L’Europa non sopravviverebbe all’uscita dell’Italia”, parola di Jean-Claude Juncker, il presidente della Commissione Europea intervenuto durante un incontro con la stampa audiovisiva italiana alla vigilia del vertice dei capi di Stato Ue. Il lussemburghese, come riportato da Il Messaggero, ha rifiutato una volta per tutte l’etichetta affibbiatagli spesso e volentieri da Lega e M5s di istituzione “nemica” dell’Italia. Juncker ha infatti rivendicato:”Non accetto che si dica che l’Italia sia stata trattata in modo ingiusto, almeno non dalla Commissione. Ho voluto cambiare la griglia di lettura del Patto di stabilità e crescita aggiungendogli una griglia di lettura che rispetta i cicli di crescita propri di ciascun Paese. In seguito agli elementi di flessibilità introdotti nell’applicazione del Patto, l’Italia ha potuto spendere 30 miliardi di più che non avrebbe potuto spendere prima. Noi abbiamo introdotto le clausole di flessibilità per tenere contro delle riforme strutturali, non sufficienti ma comunque fatte, abbiamo tenuto conto della clausola per gli investimenti, abbiamo tenuto conto dei costi dei terribili terremoti che hanno colpito l’Italia e potrei continuare la lista”. (agg. di Dario D’Angelo)

DI MAIO, “SPREAD SI ABBASSERA'”

Importante vertice dell’Unione Europea in programma nei prossimi giorni a Bruxelles. Fra le questioni che si tratteranno, anche la manovra di bilancio italiana, approvata nella giornata di ieri. Il premier Conte ha parlato stamane in Senato, a cui ha fatto eco anche il ministro del lavoro e dello sviluppo economico, Luigi Di Maio. Il leader grillino, intervenuto durante una trasmissione telefonica, come riporta SkyTg24, ha parlato così del prossimo vertice dell’Ue: «Questa situazione dello spread è temporanea, non è destinata a restare così, quindi si pagano quelle cifre se lo spread resta così per sempre. Se lo spread scende perchè la Legge di bilancio sarà spiegata, poi vedrete come quel problema non ci sarà più». Un messaggio rivolto ai molti detrattori del governo giallo-verde, a cominciare dallo stesso parlamento europeo, che ha sempre guardato con scetticismo ai numeri della legge di bilancio italiana. «Questa manovra economica è una vittoria degli italiani – ha aggiunto il ministro dell’interno, Salvini – e i fatti lo dimostreranno, siamo soddisfatti». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

IL MONITO DI JUNCKER

Si preannuncia carico di tensioni il Consiglio europeo che avrà inizio domani e che secondo i piani di Giuseppe Conte dovrà essere l’occasione per discutere la condivisione delle responsabilità nella gestione dei flussi migratori. Ma a poche ore dall’invio da parte dell’Italia del Draft Budgetary Plan 2019, è Jean-Claude Juncker a lasciar intendere come uno degli argomenti di dibattito (e di scontro) sarà quello della Manovra italiana. Come riportato da La Repubblica, il presidente della Commissione Europea ha spiegato:”Se accettassimo il derapage” previsto dalla Manovra “alcuni Paesi ci coprirebbero di ingiurie e invettive con l’accusa di essere troppo flessibili con l’Italia”. Juncker, che oggi pomeriggio si sentirà telefonicamente con Giuseppe Conte, ha spiegato:”Non abbiamo ancora messo in questione il bilancio dell’Italia. Abbiamo lanciato degli avvertimenti, forse prematuri. Se accettassimo tutto quello che il governo italiano propone avremmo delle controreazioni virulente in altri Paesi della zona euro”. Il lussemburghese ha poi aggiunto: “Non ho commenti da fare sulle misure contenute” nella manovra ma “guardo ai risultati in termini di bilancio e saldo”. Secondo Juncker bisogna “rispettare gli impegni presi. Quelle dei contenuti è un affare italiano” e “se dicessimo che siamo contro” questa o quella misura “ci attaccherebbero. Giudicheremo senza entrare nei contenuti”. (agg. di Dario D’Angelo)

CONTE, “CONDIVIDERE GESTIONE MIGRANTI”

Intervento del presidente del consiglio Giuseppe Conte. Il premier ha parlato in Aula al senato, in vista del consiglio europeo in programma da domani fino a giovedì 18 ottobre. Vari gli argomenti trattati dal primo ministro italiano, a cominciare dalla gestione dell’immigrazione, una questione sempre molto pregnante in tema di Ue: «Il Consiglio europeo – dice a riguardo Conte – arriva in un momento in cui i cittadini attendono dall’Ue risposte concrete. Le elezioni europee porteranno a una nuova Commissione: dovremo lavorare per una gestione condivisa flussi migratori». Conte invoca quindi una collaborazione fra tutti i paesi membri, aggiungendo che al prossimo consiglio europeo: «Si farà una prima valutazione sulle articolate questioni sottoscritte a giugno: lavoriamo e continueremo a farlo affinché vengano rispettati tutti contenuti». Quindi, ribadendo il concetto, il presidente del consiglio ci tiene a sottolineare che: «Serve equilibrio tra movimenti primari e secondari e il riconoscimento degli sforzi condivisi. E’ necessario rafforzare collaborazione con Paesi di origine e di transito». Per raggiungere tale obiettivo, «la pacificazione e lo sviluppo dell’intero corno d’Africa può aiutare a stabilizzare i flussi migratori». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

L’INTERVENTO DI CONTE IN SENATO

Il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, ha parlato quest’oggi in Senato in vista del vertice dell’Unione Europea che si terrà nella giornata di mercoledì 17 ottobre, e giovedì 18, e che verterà principalmente sulla questione Brexit, nonché sull’immigrazione e la sicurezza. Gran parte dell’intervento del Premier, come sottolinea Repubblica, è dedicato alla manovra di bilancio, che dovrà essere approvata da Bruxelles: «Andiamo a Bruxelles con una manovra economica di cui siamo orgogliosi e su cui vogliamo dialogare senza pregiudizi. L’austerity non è più percorribile». Quindi il primo ministro assicura: «L’appartenenza all’Europa è parte irrinunciabile del programma di miglioramento della condizione socio-economica dei cittadini italiani ed europei».

LE PAROLE SULL’IMMIGRAZIONE

Sulla questione immigrazione, invece, il presidente del consiglio sottolinea ancora una volta la necessità di condividere i migranti: «Dovremo lavorare per una gestione condivisa dei flussi migratori – afferma – serve una equa condivisione delle responsabilità e dobbiamo consolidare quel cambio di paradigma sancito all’ultimo Consiglio. Sino a quando non avremo garanzie su questo punto – prosegue Conte parlando del famoso accordo con la Germania – non accetteremo a scatola chiusa soluzioni sui movimenti secondari, che stanno a cuore ad altri Paesi». Conte ha aggiunto che l’Italia sta lavorando sugli investimenti e sull’eliminazione delle disuguaglianze.