Il Movimento 5 Stelle non ci sta e dopo solo 6 giorni delle critiche fortissime di Salvini alle parole di Boeri, giungono anche oggi repliche assai nette contro il presidente Inps per quanto affermato nella nuova udienza alla Camera. «È una vergogna che il presidente dell’Inps abbia dato un “giudizio politico” sulla quota 100 per le pensioni», spiega Davide Tripodi, deputato grillino, dopo le parole di Tito Boeri. «C’è qualcosa che non va. Non voglio dire che il presidente Inps viene in questa aula a fare comizi politici ma quando viene a dire che il lavoratore che va in pensione con 38 anni di contributi è un elettore….»: tanto come alla Lega anche ai 5Stelle non va giù che il leader della Previdenza nazionale possa intervenire non con critiche ma con vere e proprie invettive politiche contro gli interventi del Governo. Nel suo successivo intervento alla Camera, sempre Tripedi ha aggiunto «abbiamo fatto battaglie per avere un principio di equità nel sistema pensionistico perchè non è accettabile – ha concluso il deputato M5s – che un muratore a 67 anni stia sulle impalcature ed è inaccettabile che un presidente dell’Inps venga in Commissione a dire che è un elettore». (agg. di Niccolò Magnani)



BOERI ANCORA CONTRO IL GOVERNO: “PENSIONI COSTERANNO 140 MLD”

Il presidente dell’Inps, Tito Boeri, in audizione alla camera sulle materie dell’equità previdenziale, ha parlato della manovra di bilancio presentata in questi giorni dal governo. L’introduzione della quota 100 (la somma fra gli anni di contributi e l’età anagrafica), l’estensione di opzione donna, l’Ape sociale per tre anni, il congelamento dell’età anagrafica a 67 anni, e il blocco anzianità, il conto per lo stato sarà di 7 miliardi di euro per il primo anno, di 11.5 nel 2020, e di 17 nel 2021. Stando a quanto dice Boeri: «Nei primi dieci anni i costi di queste misure sarebbero di circa 140 miliardi». Il numero uno dell’istituto previdenziale ha quindi calcolato che fino al 2046, il deficit arriverà a 400 miliardi.



“CONDONO CONTRIBUTIVO DEVASTANTE”

«Successivamente – ha aggiunto Boeri – si cominceranno ad avere dei risparmi – insufficienti a colmare il distacco generato all’inizio – con impatto sul debito implicito complessivo di 117 miliardi di euro». Il presidente dell’Inps ha poi voluto esemplificare una pensione con la quota 100, spiegando che se un lavoratore andasse in pensione a 62 anni con 38 di contributi, rischierebbe di perdere circa 500 euro al mese rispetto ad una pensione piena a 67 anni di età. Sono senza dubbio interessanti, infine, le dichiarazioni rilasciate sul condono contributivo, che stando a Boeri avrebbe degli effetti devastanti sui conti dello stesso Inps: «Ha un doppio effetto – afferma – non solo negativo sulla raccolta contributiva ma immediatamente anche un effetto sulla spesa e un effetto devastante sui conti del nostro istituto. Già per il fatto che se ne sia parlato abbiamo avuto una riscossione inferiore a quella che ci aspettavamo».

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