Il presunto sesto uomo della banda che è accusata di aver ucciso Manuel Careddu e di averne occultato il cadavere potrebbe avere le ore contate. Gli investigatori dell’Arma dei carabinieri lo avrebbero già identificato. Nelle prossime ore la Procura di Oristano deciderà se e quali provvedimenti prendere nei suoi confronti. Non c’è prova che il sesto uomo abbia materialmente partecipato all’esecuzione del delitto, ma – come riportato da Repubblica – sicuramente è stato messo subito a conoscenza di quello che era accaduto e del luogo in cui Manuel è stato seppellito. Servirà l’esame del Dna per riconoscimento ufficiale del cadavere, visto che la vittima è rimasta sepolta per cinque settimana e gli assassini si sono accaniti sul corpo del 18enne di Macomer: gli hanno sfondato il cranio con pala e piccozza, poi lo avrebbero fatto a pezzi con una motosega prima di seppellirlo. L’autopsia, fissata per sabato, secondo il quotidiano non potrà dare risposte certe, a causa delle condizioni del cadavere. (agg. di Silvana Palazzo)



SPUNTA SESTO RAGAZZO, SAPEVA DELL’OMICIDIO

Con il ritrovamento del cadavere di Manuel Careddu non si chiude l’inchiesta sull’omicidio del 18enne di Macomer. Qualcun altro sapeva del delitto: è quanto emerge dalle intercettazioni contenute nell’ordinanza di fermo dei cinque giovani accusati dell’assassinio. Gli inquirenti stanno cercando un sesto uomo, che è stato intercettato. La sua voce non compare nella notte dell’11 settembre, nelle ore in cui si compie il barbaro omicidio, ma è spuntata il giorno dopo, sempre in macchina, mentre parla con Christian Fodde, uno degli arrestati. Il dialogo prosegue quando i due si recano forse nel terreno in cui è stato trovato Manuel. «Non ho ancora realizzato», dice il sesto uomo. La frase farebbe pensare al fatto che gli amici gli abbiano raccontato tutti, quindi non si ipotizza una sua partecipazione diretta all’omicidio. «Non è un gioco… quello di ammazzare va bene… è il dopo», la risposta di Fodde. Inoltre, è emerso che il branco era pronto a uccidere ancora. Nel mirino anche la madre della vittima, che aveva indirizzato i carabinieri verso di loro. «Se mi denuncia le sparo». Questa brutalità è dimostrata anche dalle condizioni in cui è stato trovato il cadavere di Manuel Careddu: gettato e sotterrato in una buca, fatto a pezzi, forse con una motosega, con il cranio sfondato da violenti colpi di pala e piccone, usati per finirlo e scavargli la fossa. (agg. di Silvana Palazzo)



RICONOSCIMENTO DIFFICILE, SI ATTENDE AUTOPSIA

C’è quasi la certezza che il corpo trovato nelle campagne di Ghilarza sia quello di Manuel Careddu. «È stato trovato un corpo, la cui identità non è certa. È stato però trovato nel luogo dove le emergenze investigative ci hanno portato a cercare Manuel Careddu. Sarà solo l’esame del Dna a poter dire con certezza se è lui. E in tal caso sarebbe stato spostato dal luogo dell’agguato a quello del ritrovamento», ha dichiarato il procuratore Ezio Domenico Basso a La Vita in Diretta. L’inviato del programma di Raiuno ha rivelato che il cadavere è stato trovato in forte stato di decomposizione, infatti il medico legale ha avuto difficoltà a capire se fosse quello di un ragazzo o di una ragazza. Sono tante le indiscrezioni che stanno emergendo nelle ultime ore: ad esempio, a dare la svolta alle indagini uno dei giovani arrestati più taciturni, che ha deciso di fornire delle indicazioni importanti per le indagini nell’ultimo interrogatorio. (agg. di Silvana Palazzo)



SPUNTA INTERCETTAZIONE CHOC

Manuel Careddu è vittima di un omicidio brutale: è stato ucciso e fatto pezzi, inoltre il cadavere presentava il cranio spaccato. Lo avrebbero infatti colpito con una picconata e poi finito a colpi di pala. La svolta nelle indagini è avvenuto quando i carabinieri di Oristanno hanno messo sotto torchio la 17enne di Abbasanta che avrebbe organizzato la trappola attirando il giovane a Ghilarza. Ma dalle indagini è emerso che il gruppo era pronto a uccidere ancora. Nelle intercettazioni uno degli indagati parla della possibilità di acquistare una pistola, poi pronuncia una frase choc: «La prossima volta che mi va a denunciare, le stampo un proiettile in testa». Il riferimento, secondo Repubblica, sembra essere alla madre di Manuel Careddu, Fabiola Balardi. ll cadavere – secondo le prime ipotesi investigative – sarebbe stato trasportato due giorni dopo l’omicidio nel terreno di Christian Fodde, uno dei giovani accusati dell’omicidio. (agg. di Silvana Palazzo)

FRONTE APERTA DA PICCONATA

Manuel Careddu è stato ucciso e fatto a pezzi. È questa l’importante verità che emerge sull’omicidio del giovane, il cui cadavere è stato ritrovato oggi nelle campagne di Ghilarza. La morte di Careddu sarebbe avvenuta secondo una sequenza brutale. Prima è stato colpito con un piccone al cranio, sulla cui parte anteriore è stato trovato un segno evidente. Poi il corpo – fatto a pezzi – è stato nascosto in una buca, ad una profondità di circa 20 centimetri, in una zona rocciosa dove aveva lavorato Christian Fodde, uno degli arrestati. Il terreno si trova vicino ad altri appezzamenti della famiglia dello stesso ragazzo. La svolta nelle indagini è arrivata la scorsa settimana, grazie ad una serie di intercettazioni ambientali che aveva imposto il procuratore Ezio Domenico Basso, presente oggi durante le ricerche. A poche centinaia di metri dalla buca è stata trovata anche una scarpa che potrebbe appartenere molto probabilmente a Manuel Careddu. L’autopsia, che sarà sicuramente disposta dal magistrato, fornirà ora ulteriori elementi per ricostruire l’esatta dinamica del delitto. (agg. di Silvana Palazzo)

MANUEL CAREDDU: UCCISO E FATTO A PEZZI, TROVATO CADAVERE

E’ stato finalmente ritrovato il corpo del giovane 18enne Manuel Careddu. La notizia è stata riportata pochi minuti fa dal Corriere della Sera, che sottolinea come il cadavere del ragazzo sia stato recuperato nelle campagne di Ghilarza, in provincia di Oristano (Sardegna). A discapito di quanto si pensava la vittima non era stata gettata in un lago nella zona, bensì sotterrato in un terreno, molto probabilmente dopo la testimonianza di uno dei cinque arrestati, ragazzi che da una settimana a questa sono finiti in manette con l’accusa appunto dell’omicidio di Careddu. I carabinieri e i vigili del fuoco hanno iniziato a scavare nella zona indicata, e dopo qualche ora hanno ritrovato il corpo, grazie anche all’aiuto dei cani.

UCCISO ALTROVE

Il povero Manuel, come scrive il Corriere, è stato fatto a pezzi con l’aiuto di una pala, e una parte del cranio spaccata in maniera violenta con una picconata, molto probabilmente, la ferita letale che ha portato alla morte dello stesso giovane. Il corpo è stato rinvenuto sotto una ventina di centimetri di terra, in un campo vicino al lago Omodeo, dove appunto si stavano concentrando le ricerche in precedenza, un terreno che tra l’altro appartiene al 20enne Christian Fodde, uno dei ragazzi in carcere con l’accusa di omicidio. Manuel non sarebbe stato ucciso lì, ma trasportato dopo l’assassinio avvenuto altrove.