Nel primo pomeriggio di oggi sono stati resi noti i dati ufficiali relativi all’analisi sulla qualità dell’aria condotta da Arpa dopo l’incendio nel capannone di rifiuti in zona Quarto Oggiaro a Milano. Il timore fino ad oggi era relativo alla eventuale presenza di sostanze nocive nell’aria ma secondo quanto riferito da Raffaele Cattaneo, assessore regionale alla protezione civile, i dati sono “tranquillizzanti”. La presenza di diossina è stata addirittura di livello inferiore a casi simili verificatisi in passato. “I valori registrati nelle prime ore dell’evento rientrano nella fascia inferiore della casistica riferita agli incendi più importanti avvenuti dal 2017 in Lombardia”, si legge nella relazione alla quale sono stati allegati i risultati delle analisi eseguite. Intanto, come riferisce SkyTg24, le operazioni di spegnimento vanno avanti senza sosta con turni di 4 ore e continui cambi che coinvolgono i vigili del fuoco di Milano. L’obiettivo è quello di arrivare al completo spegnimento al fine di diminuire l’esposizione della cittadinanza ai cattivi odori. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
ARPA, REGIONE TRANQUILLIZZA: “ALLARME CESSATO”
Dopo l’allarme diffuso per la parziale variazione dei dati di diossina nell’aria di Milano, arriva il commento ufficiale e rassicurante in merito dell’Assessore Regionale all’Ambiente, Raffaele Cattaneo: «allarme cessato, presto ritorno alla normalità. Il valore della diossina nell’aria e di 0,5 picogrammi per metro cubo», ha annunciato in giornata l’Assessore di Regione Lombardia, che ha po proseguito «Secondo l’Oms la diossina diventa pericolosa quando viene respirata per un anno intero in quantità superiori a 0,3 picogrammi». Le parole di Gallera, assessore alla Sanità sempre di Regione Lombarde, sono se possibili ancora più rassicuranti: «I primi risultati ci dicono che non c’è pericolo per la salute». (agg. di Niccolò Magnani)
DE ROSA (M5S): “UNA SITUAZIONE INQUIETANTE”
Il Comune di Milano e l’Arpa hanno voluto rassicurare i cittadini in merito all’inquinamento dell’aria meneghina dopo l’incendio nel deposito di rifiuti di domenica sera. Secondo l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, non vi sarebbero pericoli per l’uomo, nonostante i valori di diossina siano saliti in questi ultimi giorni. Sembra però pensarla diversamente il consigliere Regionale della Lombardia, Massimo De Rosa, che sottolinea “due aspetti inquietanti” di quanto emerso in queste ultime ore. In primo luogo, De Rosa (Movimento 5 Stelle), spiega che i controlli postumi risultano essere “totalmente inefficaci in termini di salvaguardia della salute pubblica”. Secondo il grillino servirebbe una task force per prevenire situazioni come quella che si sta verificando in questi giorni a Milano. Il secondo aspetto inquietante riguarda invece le concentrazioni degli Ipa, gli idrocarburi policiclici aromatici, che stando alle ultime rivelazioni sarebbero ai livelli del periodo invernale di massimo inquinamento: «Praticamente – dice – è come se ci confermassero che l’aria che respiriamo tutto l’anno ha le stesse concentrazioni di veleni, di quella maleodorante inalata in questi giorni». De Rosa conclude il suo intervento dicendo: «Se non si interviene immediatamente con un piano concreto per la qualità dell’aria, sarà come condannarci a vivere ogni giorno dentro una nuvola cancerogena». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“TENERE LE FINESTRE CHIUSE FINO A VENERDI'”
“Meglio tenere le finestre chiuse fino a venerdì”. Lo ha spiegato poco fa ai microfoni dei giornalisti Marco Grandelli, assessore all’ambiente del comune di Milano. Da domenica scorsa sul capoluogo lombardo pervadono fumo e odore molto forte, a causa dell’incendio scoppiato in un deposito di rifiuti. L’Arpa ha monitorato con continuità l’aria, e sono stati rilevati dei valori di diossina superiori al consentito, ma comunque non preoccupanti. «Invitiamo fino a domani sera a mantenere le precauzione che abbiamo dato – dice l’assessore – tenere chiuse le finestre e stare all’esterno il meno possibile. Se uno deve organizzare una corsa, un pranzo all’aperto o una manifestazione, andiamo dal weekend in poi. I dati non sono preoccupanti ma solo per il fastidio che da il cattivo odore è bene evitare queste cose fino a sabato». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ALLARME DIOSSINA
Allarme diossina a Milano dopo l’incendio avvenuto nella giornata di domenica in un deposito di rifiuti. A rassicurare i cittadini del capoluogo lombardo ci ha pensato l’Arpa, che ha diffuso i dati dopo gli ulteriori campionamenti effettuati: «Danno risultati tranquillizzanti – comunica Raffaele Cattaneo, assessore all’Ambiente di Regione Lombardia – i valori dei composti organici volatili e le Ipa (idrocarburi nocivi per la salute) sono in linea con valori di norma». Il valore delle diossine, fanno sapere dalla Regione, è di 0.5 picogrammi per metro cubo e l’organizzazione mondiale della sanità ne “tollera” 0.3 ma solo se respirate per un anno continuamente. “Siamo nella fascia-medio bassa”, assicura Cattaneo, che però non è riuscito a convincere alcune scuole, che hanno deciso di non portare i bambini a giocare fuori, di modo da non far loro respirare il forte odore che pervade su Milano da ormai quattro giorni a questa parte. «Ci aspettiamo che il livello nei campionamenti successivi anche a causa di condizioni atmosferiche cresca – ha chiosato Cattaneo – ma rimanendo largamente al di sotto di casi analoghi comunque largamente inferiore a 10 e rientreranno in 2-4 giorni». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“NON SI REGISTRANO ANOMALIE”
A tre giorni dall’incendio che ha distrutto un capannone industriale dove erano stoccate tonnellate di rifiuti, destano ancora preoccupazione a Milano i fumi che a seconda della direzione dei venti diffondono nei vari quartieri della metropoli un cattivo odore di «plastica bruciata». Nonostante tutto l’Arpa, l’agenzia regionale di protezione ambientale, ha tenuto a rassicurare tutti precisando che “non sono state rilevate sostanze tossiche anomale”. Come riportato da Il Messaggero, sul fronte dell’incendio è iniziata la fase conclusiva dell’operazione di spegnimento, con l’utilizzo di bulldozer e un grande ragno meccanico. Oggi pomeriggio l’assessore alla Mobilità e all’Ambiente Marco Granelli ha dichiarato:”Abbiamo dato una forte accelerata. Vigili del Fuoco e Comune di Milano hanno infatti potuto iniziare le operazioni di ‘smassamento’ dei rifiuti. Milano non può permettere di essere trattata così da criminali, i responsabili devono pagare fino in fondo”. (agg. di Dario D’Angelo)
TASK FORCE REGIONE-COMUNE
Per fare il punto sull’incendio scoppiato a Milano nel deposito abusivo di rifiuti di via Chiasserini è stata organizzata una task force Regione-Comune. Nessun allarme diossina per ora, ma una squadra di tecnici Arpa si sta recando sul posto per continuare a monitorare l’emergenza in corso: come riportato da Repubblica, finora non sono stati rilevati inquinanti pericolosi dai rilievi ma nuovi risultati sono attesi per domani, giovedì. Da tre giorni i milanesi convivono con fumi e cattivi odori prodotti dal rogo, a causa del vento che soffia da nord est e spinge gli odori. Ed è molto probabile che accada lo stesso nei prossimi giorni. «Le capacità dispersive dell’atmosfera risulteranno pertanto molto limitate e prevarrà una condizione di ristagno della massa d’aria al suolo», fa sapere Arpa, l’agenzia di protezione per l’ambiente. Del resto l’incendio non è ancora del tutto spento. (agg. di Silvana Palazzo)
TUTTI I POSSIBILI SINTOMI
Prosegue il problema nel milanese legato al fumo e al forte odore provocato dall’incendio di un capannone nella giornata di domenica. Stando a quanto rivelato dal quotidiano Il Giornale, il fumo potrebbe provocare rossore agli occhi e causare irritazioni al naso, quanto alle mucose della bocca e della gola, dove si potrebbe avvertire anche del bruciore. In generale, il fumo e il forte odore provocherebbero irritazioni agli occhi e a tutto l’apparato respiratorio, con le varie mucose che potrebbe essere sottoposte a stress che a loro volta provocarebbe naso chiuso, rinite e congiuntivite agli occhi. Insomma, una serie di sintomi e problemi non da poco, ed è per questo che gli esperti invitano i cittadini a tenere chiuse le finestre e le porte, e a non sostare troppo all’esterno, se possibile. Inoltre, è sconsigliato cibarsi della verdura e della frutta prodotta in zona. L’Arpa assicura che l’area non è nociva, ma per avere dati più certi bisognerà aspettare i prossimi giorni. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
FORTE ODORE ANCHE NEL SARONNESE
Il cattivo odore provocato dall’incendio di Milano è arrivato anche nel Saronnese, a causa delle correnti d’aria. In mattinata diversi quartieri saronnesi, tra centro e periferia, hanno segnalato l’arrivo dell’odore acre, simile a quello della gomma che brucia. Lo stesso è avvenuto a Carino Pertusella, Uboldo e dagli altri paesi della zona. Per le autorità sanitarie al momento non ci sono pericoli per la salute, ma a Milano si registra una vera e propria corsa alle farmacie per comprare le mascherine, visto che le operazioni di spegnimento dell’incendio proseguiranno ancora. Una situazione dunque che potrebbe non migliorare viste le previsioni atmosferiche dei prossimi giorni. Come riportato da La Stampa, il rogo è sotto controllo ma i vigili del fuoco stanno procedendo a piccoli passi con lo smassamento. E le operazioni rese più difficili dal tetto del capannone che potrebbe cedere da un momento all’altro. Vista la situazione, i tecnici Arpa a Milano hanno posizionato un secondo campionatore ad alto volume all’interno del cortile della scuola comunale di via de Castelli. (agg. di Silvana Palazzo)
MOLTI CITTADINI IN FARMACIA PER LE MASCHERINE
Fumo e un forte odore acre stanno invadendo questa mattina il centro di Milano. L’incendio nel capannone di domenica sera, sta lasciando pesanti strascichi sul capoluogo lombardo, con i milanesi che stanno accorrendo in massa presso le farmacie per acquistare mascherine, rendendo incandescente i centralini dei vigili del fuoco. Sulla questione è intervenuto Marco Granelli, assessore alla Mobilità e Ambiente del Comune di Milano, che attraverso Facebook ha fatto sapere: «Continua il controllo sull’aria e insieme le indagini affidate alla Polizia di Stato: Milano non può permettere di essere trattata così da criminali, i responsabili devono pagare fino in fondo, e il Comune si batterà fino alla fine». Granelli ha spiegato che sono iniziate le operazioni di “smassamento” dei rifiuti: «Prima si spegne l’incendio infatti, minori saranno i giorni di esposizione ai fumi; e questo è fondamentale per la salute di tutti». Ricordiamo che l’Arpa ha assicurato che l’aria non risulta essere inquinata ma le autorità hanno invitato la popolazione a tenere chiuse finestre e porte, a non mangiare frutta e verdura prodotta in zona, e a non sostare troppo all’aperto. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ODORE ACRE IN CENTRO
Proseguono i disagi a Milano a seguito del devastante incendio che nella giornata di domenica ha colpito un capannone alla Bovisasca. Anche oggi si segnala un odore forte e acre in molte zone del capoluogo lombardo, persino nella centralissima zona del Duomo, ma anche nei pressi della stazione Centrale nonché nel quartiere City Life, il più moderno e tecnologico della città. Grazie al vento, il fumo è spirato verso il cuore della città meneghina, provocando problemi respiratori e bruciore di occhi. L’Arpa e il comune fanno sapere che i danni sono inesistenti o minimi, ma nel contempo è stata invitata la popolazione a non cibarsi della frutta e della verdura prodotta negli orti situati nelle zone vicine allo spaventoso rogo. Numerose le segnalazioni dei cittadini, anche e soprattutto sui social, allarmati appunto dal fumo e dalla puzza di bruciato. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CONTINUANO I DISAGI A MILANO
Continuano i disagi in quel di Milano a seguito dell’incendio avvenuto nel capannone di via Chiasserini, alla Bovisasca, nella giornata di domenica. Come riferisce Il Corriere della Sera, numerose le segnalazioni giunte nelle scorse ore alle autorità, cittadini che sottolineavano la presenza di un odore molto acre e difficoltà respiratorie, chiedendo spiegazioni. Una nube di fumo ha invaso la zona ovest del capoluogo lombardo, facendo preoccupare, e non poco, i residenti, a cominciare dai genitori. Non sono mancati cittadini che hanno indossato una mascherina, mentre altri si sono coperti i volti come potevano, con una sciarpa. Sulla questione è intervenuto anche il sindaco Beppe Sala, che ha ammesso: «Esiste un problema di odori sgradevoli in alcune parti della città. È un problema che sta scemando e, da quello che ci dicono, non ci sono rischi per la salute, ma è una situazione tutto meno che piacevole».
“NON APRITE PORTE E FINESTRE”
L’Arpa, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, ha fatto sapere che l’incendio è ancora in corso e che di conseguenza il fumo sta fuoriuscendo dal capannone, spinto verso ovest da un debole vento. Nel contempo sono continui i monitoraggi dell’aria, ma in base alle analisi di domenica sera, «non sono state rilevate criticità rispetto agli inquinanti più pericolosi». In attesa di dati più certi, che arriveranno fra oggi e domani, l’Ats, l’ex Asl, ha invitato i residenti a tenere le finestre e le porte chiuse, e a sostare il meno possibile all’aperto. Intanto proseguono le indagini per cercare di capire cos’abbia scatenato l’inferno, e gli inquirenti vogliono fare chiarezza su un sospetto cambio di amministrazione dell’azienda bruciata, avvenuto il giorno prima dell’incendio.