Nuovo interrogatorio nell’ambito del secondo filone di inchiesta riguardante la morte del povero Stefano Cucchi. Il pubblico ministero Giovanni Musarò ha ascoltato per sette ore il luogotenente Massimiliano Clombo della caserma di Tor Sapienza in Roma, indagato per falso ideologico. Alla presenza del capo della squadra mobile di Roma, Luigi Silipo, il carabiniere è stato sentito per tutto il pomeriggio di ieri, in compagnia del suo avvocato, Antonio Buttazzo. Non è da escludere, come scrive Repubblica, che lo stesso militare dell’arma abbia rivelato il nome del superiore che gli ha dato l’ordine di modificare il verbale in merito allo stato di salute di Cucchi quando portato presso la stazione dei carabinieri. Il nome di Colombo era stato fatto lo scorso 17 aprile da Di Santo, durante il processo bis a carico di 5 militari accusati a vario titolo di omicidio preterintenzionale, falso e calunnia. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IL DURO COMMENTO DI CIRIELLI
Sulla polemica tra Ilaria Cucchi e il generale Nistri si è espresso anche Edmondo Cirielli, Questore della Camera dei Deputati, che in una nota ufficiale ha alzato i toni dello scontro che il Ministro Trenta aveva quantomeno provato un po’ a “congelare”. Cirielli ha accusato: “Ilaria Cucchi sembra alla ricerca di vendetta che le procuri titoli sui giornali e spazio mediatico invece di perseguire verità e giustizia per la morte del fratello. Non sono più tollerabili le continue aggressioni verbali da parte della Cucchi all’Arma. Al comandante Nistri va tutta la mia solidarietà umana e politica.” Dopo le ammissioni durante il processo che hanno di fatto reso palese il pestaggio subito da Cucchi, tra la famiglia di Stefano e l’Arma dei Carabinieri lo scambio di battute si sta facendo pesante, col mondo della politica che sembra a disagio nella gestione del caso, ormai deflagrato. (agg. di Fabio Belli)
MINISTRO TRENTA: “NESSUNO SPROLOQUIO”
Ilaria Cucchi non tende la mano all’Arma dei carabinieri, anzi sono volate parole pesantissime nei confronti del comandante Giovanni Nistri, che ha incontrato ieri. La sorella di Stefano, il geometra romano morto nel carcere di Roma, ha parlato di «45 minuti di sproloquio contro Casamassima, Rosati e Tedesco, gli unici tre pubblici ufficiali che hanno deciso di rompere il muro di omertà nel processo» dove stanno emergendo «gravissime responsabilità». Nessuna risposta da parte di Nistri, è invece intervenuta su Facebook la ministra Elisabetta Trenta, anche lei presente all’incontro: «Il Comandante Nistri non ha portato avanti alcun sproloquio e non ha manifestato nei confronti di nessuno pregiudizi punitivi. Ero presente, se lo avesse fatto sarei intervenuta! Semplicemente, ha rimarcato l’obbligo per tutti i gradi al rispetto delle regole, il che rientra nelle sue prerogative di Comandante». (agg. di Silvana Palazzo)
“NISTRI COLPISCE CARABINIERI CHE HANNO PARLATO”
Ora si è svelato il motivo per cui ieri, dopo l’incontro tra Ilaria Cucchi, il Generale Nistri e il Ministro Trenta, la sorella del ragazzo morto nel carcere di Roma non si era presentata nella conferenza stampa successiva. Lo dice espressamente Ilaria parlando con la stampa estera in un comunicato durissimo e che scatenerà di certo polemiche: «Con Nistri 45 minuti di sproloquio contro Casamassima, Rosati e Tedesco, gli unici tre pubblici ufficiali che hanno deciso di rompere il muro di omertà nel mio processo», Non solo, per la sorella di Stefano «Non mi aspettavo delle scuse perché avrebbe potuto essere per lui troppo imbarazzante»: le parole contro il comandante generale dell’Arma sono piuttosto nette e avranno di certo il peso di un nuovo “caso” in merito al già delicatissimo processo in corso per la morte di Stefano Cucchi. «Il generale Nistri avrà certamente le sue ragioni, ma perché dirlo a me, a noi in questa occasione, in un processo dove stanno emergendo gravissime responsabilità. Siamo sicuri che vi sia proprio adesso un insopprimibile esigenza di punire proprio coloro che hanno parlato?», ha aggiunto alla stampa estera un’amara Ilaria Cucchi. (agg. di Niccolò Magnani)
MINISTRO TRENTA: “IN TANTI DOBBIAMO CHIEDERE SCUSA”
Incontro fra il ministro della difesa, Elisabetta Trenta, e la sorella di Stefano Cucchi, Ilaria. Un vis-a-vis avvenuto nella giornata di ieri, al termine del quale l’esponente del governo gialloverde ha ammesso: «Io credo che in tanti dobbiamo chiedere scusa – le parole riportate dall’agenzia Ansa – erano molti quelli che dovevano vedere e non hanno visto». Soddisfatta la sorella del ragazzo ucciso, che in serata, dopo l’incontro, ha spiegato: «Grazie per avermi fatta sentire accolta dallo Stato dopo anni». All’incontro governo-Cucchi ha partecipato anche l’avvocato della famiglia, Fabio Anselmo, e il comandante generale dei Carabinieri Giovanni Nistri. Con quest’ultimo Ilaria ha avuto dei momenti di assoluta freddezza, e proprio per questo la Cucchi non ha voluto incontrare la stampa al termine del faccia a faccia. La cosa certa è che in molti stanno facendo mea culpa, sia all’interno dell’arma dei carabinieri, sia nello stato. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
PRESTO L’INCONTRO CON SALVINI?
Dopo Elisabetta Trenta, Ilaria Cucchi potrebbe incontrare un altro ministro: parliamo di Matteo Salvini che, dopo le schermaglie degli ultimi anni, ha invitato al Viminale la sorella di Stefano Cucchi. E il dibattito mediatico è stato alimentato negli ultimi mesi anche dal film “Sulla mia pelle” di Alessio Cremonini, che ripercorre gli ultimi giorni di vita del geometra romano. Proprio del film presentato al Festival di Venezia 2018 ha parlato Ilaria Cucchi ad agi.it: “A me farebbe piacere che tutti coloro che sono convinti che i diritti umani siano sacrificabili, in nome di presunti interessi superiori, vadano a vedere il film. Perché quel film è estremamente vero, racconta gli ultimi sei giorni di vita di mio fratello e raccontano la storia di un ragazzo che è stato arrestato, che è diventato un ultimo e che di conseguenza è morto nel disinteresse generale di tutti coloro che hanno avuto a che fare con lui in quei sei giorni. Ecco, a queste persone voglio dire che i diritti umani non sono mai, per nessun motivo, sacrificabili. Questo film è estremamente attuale, perché in questo momento mi rendo conto che si sta facendo passare il concetto che il nostro benessere è in qualche modo legato alla violazione dei diritti di qualcun altro”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“RISPETTO E UNITA'”
“E’ emersa la sete di giustizia” dall’incontro tenutosi oggi tra Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, e il ministro della Difesa Elisabetta Trenta. La Trenta ha sottolineato che “su quel principio si fonda l’Arma dei Carabinieri e la fiducia nello Stato, cui Ilaria Cucchi e la sua famiglia non hanno mai rinunciato”. Il ministro ha sottolineato che “sono due le parole chiave oggi: rispetto e unità”, evidenziando che “il rispetto è per il calvario vissuto ma anche per i carabinieri che quotidianamente garantiscono la sicurezza dei nostri cittadini”. Anche perché “quando si crea sfiducia – aggiunge Elisabetta Trenta – la colpa è anche un po’ della politica: credo fermamente nel dialogo e che la politica debba unire e non dividere”. E la verità è arrivata dopo nove anni, con la confessione di Francesco Tedesco che ha fatto emergere un quadro ben preciso di colpevolezza dei due agenti Bernardo e D’Alessandro: “Personalmente è stato sconvolgente leggere, scritto, dettagliato, tutto ciò che è stato fatto a mio fratello per ridurlo nella maniera in cui io l’ho visto sul tavolo dell’obitorio nove anni fa. E nove anni ci sono voluti per arrivare a queste verità che erano chiare fin dal primo istante ma che non sono state volute vedere”, le parole di Ilaria Cucchi ad Agi. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
INCONTRO ILARIA CUCCHI-MINISTRO TRENTA
Stefano Cucchi, la sorella Ilaria ha incontrato il ministro Elisabetta Trenta: si è tenuto oggi, al Ministero della Difesa in palazzo Baracchini, il vertice programmato al quale ha preso parte anche il comandante dei carabinieri Giovanni Nistri. Nei giorni scorsi è giunta la svolta nel caso della morte del geometra di Roma, morto il 15 ottobre del 2009: il militare dell’Arma Francesco Tedesco ha accusato del pestaggio i colleghi Alessio Bernardo e Raffaele D’Alessandro. E oggi Ilaria Cucchi, sempre in prima linea per scoprire la verità sulla fine del fratello, è stata ricevuta dal ministro della difesa Trenta: l’incontro è durato circa un’ora, con l’esponente M5s che ha sottolineato: “Chi ha sbagliato pagherà: dobbiamo chiedere scusa in tanti”. “Un momento emozionante” ha sottolineato la Trenta, che si è detta “felice che Ilaria Cucchi abbia accettato l’incontro che le ho proposto”.
“VOGLIAMO CHE CHI HA SBAGLIATO PAGHERA'”
Elisabetta Trenta è stata l’unica persona a parlare al termine dell’incontro, come concordato con Ilaria Cucchi, e si è detta “strettamente coinvolta come rappresentante delle istituzioni”. Il ministro ha sottolineato che “dobbiamo chiedere scusa in tanti”, evidenziando che “sono molti quelli che dovevano vedere e che non hanno visto”. “C’è stata disattenzione”, ha aggiunto la Trenta, evidenziando in seguito: “Io ho rispetto per la famiglia Cucchi e per il calvario che ha vissuto, ma rispetto anche l’Arma e i carabinieri che ogni giorno garantiscono sicurezza”. Un importante segnale di apertura, dunque, dopo le parole del ministro dell’Interno Matteo Salvini. Ai microfoni di Agi, Ilaria Cucchi ha brevemente commentato: “Io trovo molto significativo il fatto che il ministro abbia riconosciuto che nel momento in cui si sbaglia, chi si macchia di simili reati e indossa una divisa, deve pagare il doppio. Questa presa di posizione è estremamente significativa”.