Oltre alla spartizione dell’eredità, con la villa di famiglia che andrebbe ai figli per due terzi ma che il marito condannato per il delitto di Elena Ceste, Michele Buoninconti, sarebbe disposto per bocca del legale a lasciare interamente. Ma il legale di Buoninconti, l’avvocato Marazzita, ha anche commentato negativamente un altro aspetto relativo al processo appena emerso: “Oggi ci è stata notificata l’ordinanza con la quale il tribunale di Asti, su richiesta della Procura, ha ordinato la confisca e la distruzione di tutti i reperti e di tutte le prove che riguardano il processo per la morte di Elena Ceste. Ovviamente ci opporremo a questa decisione. In prospettiva noi abbiamo intenzione di svolgere nuove investigazioni per una richiesta di revisione. Riteniamo che non ci sia ragione per distruggere le prove, per cancellare ciò che è memorizzato negli hard disk. Questa notizia ci lascia perplessi. Eliminare delle prove non è mai un fatto positivo.” (agg. di Fabio Belli)



LA FIGLIA ORA E’ MAGGIORENNE

Delitto Elena Ceste, capitolo eredità: che fine farà la villetta? A Storie Italiane si è aperto il dibattito sul destino della casa di famiglia della donna, morta nel 2014, e del marito Michele Buoninconti, condannato a 30 anni di carcere per il suo omicidio. La casa era intestata alla moglie: secondo legge, un terzo andrebbe al marito e due terzi ai figli. Sabato scorso, il 13 ottobre 2018, la figlia più grande è diventata maggiorenne e si apre un nuovo capitolo della vicenda: “Lui ha espressamente manifestato la volontà di lasciare tutto ai suoi figli: da parte di Michele Buoninconti non c’è nessuna resistenza, ma anzi c’è la volontà di destinare tutto ai suoi figli”, il commento dell’avvocato del marito della donna, rinvenuta senza vita lo scorso 18 ottobre 2014 a 800 metri dall’abitazione.



DELITTO ELENA CESTE, “LA CASA E’ IN VENDITA”

“La casa credo sia in vendita, che ci sia una iniziativa delle parti civili, degli avvocati che rappresentano i figli e i nonni, di metterla in vendita. Michele Buoninconti ha dato il suo via libera volontario di lasciare tutto ai suoi figli” ha sottolineato il legale dell’uomo, evidenziando che comunque “l’indennità non è automatica: deve essere stabilita. Abbiamo tanti casi in cui l’assassino eredita, basti pensare a Pietro Maso”. Un altro argomento molto dibattuto è sul rapporto tra l’uomo e le figlie, con uno scontro tra i legali e i nonni dei quattro ragazzi. “Per ora ci sono stati dei contatti molto rarefatti, lettere e telefonate: io mi auguro che riprenda il rapporto, al di là della vicenda è comunque il suo genitore” ha evidenziato il legale, con la neo-maggiorenne che ora potrà decidere il da farsi. Questo il commento di Massimo Lugli: “Una vita normale passa anche per un rapporto con il padre, con il perdono e l’affetto per il genitore”

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